Mario Draghi aveva promesso mercato libero delle bollette e gare internazionali per l’idroelettrico. Adesso i timori di infastidire Bruxelles frenano il cdm. Che però vara una svolta fiscale: meno accertamenti e cartelle più eque.
Mario Draghi aveva promesso mercato libero delle bollette e gare internazionali per l’idroelettrico. Adesso i timori di infastidire Bruxelles frenano il cdm. Che però vara una svolta fiscale: meno accertamenti e cartelle più eque.Modifica del calendario fiscale, revisione del rapporto tra Erario e contribuente e più innovazione sono i temi principali contenuti nei due decreti legislativi in materia di Fisco che sono stati approvati ieri dal cdm, insieme con un decreto per il riconoscimento e la promozione delle zone montane e la riorganizzazione dei ministeri delle Infrastrutture e dei trasporti e dell’Istruzione e un regolamento sulle strutture amministrative dell’Avvocatura dello Stato. Come anticipato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, nelle settimane precedenti, tutte «le norme che non richiedono copertura e che semplificano il rapporto Fisco-contribuente possono entrare in vigore già dal 1° gennaio 2024». Quindi, dopo i primi decreti sulla revisione degli scaglioni Irpef, la fiscalità internazionale e la rateizzazione dell’acconto Irpef per gli autonomi spalmato su sei mesi, ieri è stato presentato un decreto legislativo sulle «modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente» e un secondo sulla «razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari». Il primo decreto ha l’obiettivo di andare a ridisegnare il rapporto tra il Fisco e il contribuente nell’ottica di garantire l’applicazione dei principi della certezza del diritto e del legittimo affidamento del contribuente. Sono dunque state inserite delle norme che vanno a revisionare il principio del contraddittorio e a migliorare e semplificare la disciplina degli interpelli e delle circolari che l’amministrazione finanziaria mette a disposizione dei contribuenti. È stato poi istituito il Garante nazionale del contribuente che su segnalazione dei cittadini o di altri soggetti, che indicheranno disfunzioni, irregolarità e scorrettezze, può rivolgere raccomandazioni al direttore dell’Agenzia delle entrate, accedere agli uffici per controllarne il funzionamento e richiamare sulle tempistiche di rimborso non rispettare. Si fornisce poi ai cittadini un’importante arma, dato che nel caso in cui l’amministrazione finanziaria dovesse commettere degli errori, l’Agenzia delle entrate di propria iniziativa o su istanza del contribuente potrà provvedere a ritirare l’atto più velocemente rispetto a prima. Inoltre si introduce espressamente il principio del ne bis in idem, secondo il quale si può esercitare l’azione accertativa una sola volta per ogni periodo d’imposta. Nel primo schema di decreto legislativo di attuazione della delega fiscale «facciamo chiarimenti sullo Statuto del contribuente, una normativa entrata in vigore 23 anni fa che richiedeva un aggiornamento. Abbiamo semplificato i rapporti tra Fisco e contribuente, introdotto i meccanismi di autotutela, cioè quando l’amministrazione sbaglia deve rimuovere gli atti e correggerli a favore del contribuente», ha detto Leo. Il secondo decreto legislativo è invece incentrato sul modificare il calendario fiscale attraverso una semplificazione delle scadenze. Attualmente ci sono infatti momenti dell’anno in cui si sovrappongono i vari adempimenti fiscali, mettendo sotto pressione non solo i contribuenti ma anche i professionisti del settore. A questa misura poi si aggiunge la sospensione delle comunicazioni e degli inviti da parte dell’Agenzia delle entrate nei mesi di agosto e dicembre. Il Fisco diventerà inoltre sempre più digitale nell’ottica di semplificare le comunicazioni. È dunque stato deciso di semplificare l’accesso da parte dei contribuenti alle proprie informazioni fiscali tramite procedure digitalizzate e di rendere la dichiarazione precompilata più snella sia per i lavoratori dipendenti sia per i pensionati. Dal 2024 è previsto un nuovo meccanismo di comunicazione tra Fisco e contribuente, non più basato sui campi del modello dichiarativo, ma direttamente sulle informazioni a disposizione dell’Agenzia delle entrate che saranno proposte al contribuente in un’apposita area riservata del sito dell’amministrazione finanziaria e potranno essere confermate o modificate tramite un percorso guidato. Inoltre, dal 2024, in via sperimentale, l’Agenzia delle entrate renderà disponibile la dichiarazione dei redditi precompilata non solo per lavoratori dipendenti e pensionati, ma anche per i titolari di redditi diversi e per i titolari di partita Iva. Non solo Fisco. Il cdm di ieri ha dato il via libera anche al disegno di legge sulla promozione delle zone montane che disciplina, tra l’altro, una serie di agevolazioni per i docenti che prestano servizio presso le scuole di montagna. Si prevede infatti l’assegnazione di un punteggio aggiuntivo, ai fini delle graduatorie provinciali di supplenza, per gli insegnanti «che abbiano prestato servizio nelle scuole di montagna, ricadenti in territori montani che presentino una situazione di particolare disagio socio-economico». Viene anche aggiunto che al personale scolastico che presta servizio nelle scuole di montagna sarà concesso un credito d’imposta per la locazione di immobili. «Assieme al ministro Roberto Calderoli, che ringrazio per la sensibilità dimostrata abbiamo portato avanti un’iniziativa improntata a equità per garantire un maggiore presidio nelle zone di montagna. In maniera coerente anche con il piano di interventi di Agenda Sud prosegue il nostro impegno a favore dei territori svantaggiati, affinché nessuno sia lasciato indietro», ha dichiarato Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito.
Massimo Doris (Imagoeconomica)
Secondo la sinistra, Tajani sarebbe contrario alla tassa sulle banche perché Fininvest detiene il 30% del capitale della società. Ma Doris attacca: «Le critiche? Ridicole». Intanto l’utile netto cresce dell’8% nei primi nove mesi, si va verso un 2025 da record.
Nessun cortocircuito tra Forza Italia e Banca Mediolanum a proposito della tassa sugli extraprofitti. Massimo Doris, amministratore delegato del gruppo, coglie l’occasione dei conti al 30 settembre per fare chiarezza. «Le critiche sono ridicole», dice, parlando più ai mercati che alla politica. Seguendo l’esempio del padre Ennio si tiene lontano dal teatrino romano. Spiega: «L’anno scorso abbiamo pagato circa 740 milioni di dividendi complessivi, e Fininvest ha portato a casa quasi 240 milioni. Forza Italia terrebbe in piedi la polemica solo per evitare che la famiglia Berlusconi incassi qualche milione in meno? Ho qualche dubbio».
Giovanni Pitruzzella (Ansa)
Il giudice della Consulta Giovanni Pitruzzella: «Non c’è un popolo europeo: la politica democratica resta ancorata alla dimensione nazionale. L’Unione deve prendere sul serio i problemi urgenti, anche quando urtano il pensiero dominante».
Due anni fa il professor Giovanni Pitruzzella, già presidente dell’Autorià garante della concorrenza e del mercato e membro della Corte di giustizia dell’Unione europea, è stato designato giudice della Corte costituzionale dal presidente della Repubblica. Ha accettato questo lungo colloquio con La Verità a margine di una lezione tenuta al convegno annuale dell’Associazione italiana dei costituzionalisti, dal titolo «Il problema della democrazia europea».
Ansa
Maurizio Marrone, assessore alla casa della Regione Piemonte in quota Fdi, ricorda che esiste una legge a tutela degli italiani nei bandi. Ma Avs la vuole disapplicare.
In Italia non è possibile dare più case agli italiani. Non appena qualcuno prova a farlo, subito si scatena una opposizione feroce, politici, avvocati, attivisti e media si mobilitano gridando alla discriminazione. Decisamente emblematico quello che sta avvenendo in Piemonte in queste ore. Una donna algerina sposata con un italiano si è vista negare una casa popolare perché non ha un lavoro regolare. Supportata dall’Asgi, associazione di avvocati di area sorosiana sempre in prima fila nelle battaglie pro immigrazione, la donna si è rivolta al tribunale di Torino che la ha dato ragione disapplicando la legge e ridandole la casa. Ora la palla passa alla Corte costituzionale, che dovrà decidere sulla legittimità delle norme abitative piemontesi.
Henry Winkler (Getty Images)
In onda dal 9 novembre su History Channel, la serie condotta da Henry Winkler riscopre con ironia le stranezze e gli errori del passato: giochi pericolosi, pubblicità assurde e invenzioni folli che mostrano quanto poco, in fondo, l’uomo sia cambiato.
Il tono è lontano da quello accademico che, di norma, definisce il documentario. Non perché manchi una parte di divulgazione o il tentativo di informare chi stia seduto a guardare, ma perché Una storia pericolosa (in onda dalle 21.30 di domenica 9 novembre su History Channel, ai canali 118 e 409 di Sky) riesce a trovare una sua leggerezza: un'ironia sottile, che permetta di guardare al passato senza eccessivo spirito critico, solo con lo sguardo e il disincanto di chi, oggi, abbia consapevolezze che all'epoca non potevano esistere.






