2023-07-14
«È folle che il Ppe insista a collaborare con i socialisti Ue»
Marco Zanni (Imagoeconomica)
Il capogruppo di Id Marco Zanni: «L’alleanza con Popolari e Conservatori è un progetto ambizioso ma è ciò che vogliono i cittadini».«La votazione di ieri (mercoledì, ndr) è stata una dimostrazione nei fatti che già oggi il Ppe collabora e vota insieme con Id. Ci sono le chiacchiere e i fatti, e i fatti ci portano in questa direzione». Marco Zanni, europarlamentare della Lega e capogruppo di Id a Bruxelles e Strasburgo, preferisce vedere ciò che di positivo, in chiave politica e in ottica elezioni europee, c’è nel voto che ha approvato il bislacco - per usare un eufemismo - regolamento sul «ripristino della natura», voluto dal vicepresidente socialista della Commissione Frans Timmermans, che, se non altro, ha ottenuto il risultato di spaccare i Popolari e Liberali, mandando in frantumi la maggioranza che sostiene Ursula von der Leyen, insediatasi potendo contare su una maggioranza ampia, che oggi appare sempre più asfittica. Ciò, come è noto, ha già aperto una fase politica molto delicata, che potrebbe portare a ripetere in Europa uno schema «all’italiana», con al governo un centrodestra fondato sull’alleanza delle destre conservatrici, di un pezzo dei liberali, e dei Popolari. Negli ultimi mesi, di fronte all’escalation della sinistra e dei Verdi su provvedimenti di bandiera e fortemente punitivi per cittadini e imprese, il disagio del Ppe è andato crescendo e se per ora non si è assistito a un vero e proprio smottamento (il gruppo perde pezzi ma sta ancora garantendo una maggioranza alla presidente) c’è da registrare una spinta sempre maggiore verso le istanze dei conservatori. Il paradosso italiano consiste nell’avere una maggioranza in cui i corrispettivi di Ppe, Ecr e Id hanno dato vita a un governo, in cui però la componente Popolare (Fi) mantiene un veto su quella identitaria per future alleanze a Bruxelles.Onorevole, ce la farete a fare l’alleanza con Popolari e Conservatori e a mandare a casa la grande coalizione Ppe-Socialisti?«È un progetto ambizioso ma è quello che cercano i cittadini europei. È folle che qualcuno voglia insistere nel collaborare con una sinistra ideologica, piuttosto che col pragmatismo conservatore che per esempio Marine Le Pen sta mostrando in Francia. Credo che il Ppe abbia ancora bisogno di un po’ di tempo per capire e metabolizzare questo dato di fatto». Sembra che le perplessità che voi avevate espresso a inizio legislatura sull’abbraccio Ppe-Socialisti stiano avendo riscontro, visto il merito e le modalità di votazione degli ultimi provvedimenti.«Da un punto di vista politico la maggioranza che ha retto questa Commissione e messo sul tavolo il famoso Green deal è andata totalmente in frantumi. Due anni fa sarebbe finita con 200 voti di scarto. Qualcuno ha ricevuto una bella sveglia, perché il Ppe e la Von der Leyen hanno voluto il Green deal. Il Ppe ha commesso l’errore di inseguire i Verdi e la sinistra e oggi perde voti dai comparti produttivi, dalle industrie. Spero che non sia solo una tattica in vista delle elezioni ma un cambiamento di linea strategico per delle follie che non fanno parte delle idee del Ppe. In pochi hanno parlato di Renew: un terzo dei deputati non ha seguito le indicazioni del partito, molto peggio del Ppe, che invece è stato abbastanza compatto e mi ha stupito». Quindi, in un certo senso, la situazione può essere vista in un’ottica positiva.«Certamente: per noi questa esperienza politica è finita. Nel 2024 ci saranno altri numeri. Si apre uno spazio politico che noi vogliamo sfruttare, perché abbiamo bisogno di un cambiamento radicale rispetto a questa Commissione. Il testo sul regolamento ripristino della natura che è stato approvato è molto lontano da quello che era nei fatti la proposta di Timmermans e verrà ulteriormente smontato nella negoziazione». Ecco, parliamo di questo bizzarro provvedimento che risponde all’altrettanto titolo di legge ripristino Natura. Di cosa si tratta?«È un regolamento proposto dalla Commissione con un nome accattivante, ma in realtà è un provvedimento ideologico che a nostro avviso presentava molto criticità non solo per il sistema Italia ma per tutta l’Europa, senza nessun beneficio ambientale. C’è un impatto sul comparto agroalimentare, che per l’Italia vale 600 miliardi e costringe i contadini a ridurre le terre coltivabili. Verrebbe tolto un milione di ettari di terreno, in un momento in cui l’autonomia alimentare è fondamentale. Se riduciamo la nostra produzione o i prezzi schizzeranno o saremo costretti a importare, con standard qualitativi inferiori. La Commissione si è sempre rifiutata di coinvolgere gli agricoltori, ma c’è un altro punto molto critico: la natura va rispettata ma governata, l’uomo la deve governare e in questo provvedimento ci sono, per esempio, il ripristino dei corsi d’acqua liberi, punto totalmente ideologico e distruttivo e che rappresenta un enorme danno per il nostro Paese».
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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