2025-01-13
Il politicamente corretto è un asino che vola
Il genere come costrutto sociale, le pensioni pagate dagli immigrati, l’islam religione d’amore, il taglio del gas per la pace in Ucraina. Tutte favolette delle anime belle di sinistra difese a colpi di censura. Ma la verità, seppur ammaccata, sta finalmente venendo a galla.Era uno scherzo un po’ scemo che facevamo da bambini. «Guarda! L’asino che vola!» cominciavamo a gridare indicando una finestra. Istintivamente tutti si girano verso il posto dove è stato indicato qualcosa, prima di capire il senso delle parole, anzi prima ancora che le parole siano state pronunciate completamente. L’asino che vola indica una panzana assoluta. L’asino che vola può anche essere il riassunto del politicamente corretto, del woke, delle fesserie difese da Facebook a colpi di pagine censurate o direttamente distrutte. Essere maschi o femmina è un’opinione, un bambino senza madre sta benissimo, senza padre meglio ancora. L’islam ci vuole bene. Ci pagheranno le pensioni. Tachipirina e vigile attesa. Non ti vaccini, muori e fai morire. Scegliamo tra i condizionatori e la pace. Le sanzioni piegheranno i russi, che non hanno più munizioni: combattono con le pale. A Gaza i neonati muoiono assiderati. Nel suo libro Is the rectum a grave? Leo Bersani, considerato uno dei maggiori intellettuali gay, pone una domanda fondamentale: il retto è una tomba? Certo, lo è: la sodomia è morte e pulsione di morte, si abbraccia il desiderio di morte e di distruzione, basato su una forma bizzarra di piacere che nasce dal dolore. C’è un’inversione del senso del piacere e del dolore, scambiato per orgasmo. Bersani ci dà finalmente un’informazione fondamentale, è la prima riga. Alla maggior parte delle persone «il sesso» non piace: per sesso intende il rapporto anale. Verissimo. Ho raccolto questa informazione innumerevoli volte, la trovate anche nelle chat dei siti gay. Eppure addirittura sui libri di cosiddetta educazione sessuale per bambini di 11 anni è scritta la menzogna che la pratica della sodomia sia uno stile di vita normalmente alternativo, genetico, immodificabile, e che quindi qualsiasi critica debba essere equiparata al razzismo. E, soprattutto, in quegli stessi libri il rapporto anale è descritto come normale attività sessuale. Non si parla del dolore, del pericolo, dei rischi aumentati. Mentre il denaro pubblico della sanità viene dato direttamente ai circoli cosiddetti omosessuali, perché nei loro locali si facciano i test per la sifilide, la gonorrea, l’Aids, senza che i suddetti utenti debbano disturbarsi ad andare alla Asl come comuni mortali. Dopo che mi hanno impedito di prendere un caffè da seduta o l’umanità si sarebbe estinta, mi permetto di domandare: quanto ci costa il comportamento maschile omoerotico tra test e terapie? Perché gli attivisti Lgbt entrano nelle scuole e raccontare la menzogna che il loro sia uno stile di vita sano? In una società decente ognuno deve poter vivere come vuole e fare dei suoi genitali e del suo intestino quello che vuole, ma la menzogna di spacciare un comportamento appreso e igienicamente disfunzionale come una forma di normalità genetica non deve essere imposta anche sui libri per bambini. Che si nasca nel corpo sbagliato è un’altra idea folle e ascientifica, grazie alla quale si castrano i bambini con farmaci che avevano come indicazione la castrazione chimica degli stupratori. Dopo che Amnesty International ha protestato per i gravi effetti collaterali, sono stati sospesi. I bloccanti della pubertà bloccano la pubertà, quindi la maturazione di ossa e cervello, fanno restare i genitali infantili, così che il soggetto si senta inevitabilmente inadeguato e scelga la castrazione definitiva, la cosiddetta transizione, come unica strada. Per libertà di parola s’intende l’elementare diritto di dire verità ovvie, per esempio il fatto che un bambino ha bisogno di padre e madre: nella libertaria America di Obama costava il posto di lavoro. La verità è stata uccisa. Se non proprio defunta, la verità è molto ammaccata e ha bisogno di paladini forti a proteggerla. Il politicamente corretto è l’obbligo di menzogna. Oppure dire che un tizio maschio è maschio e che resta maschio anche se per caso si sentisse femmina è un’altra affermazione che apre la porta alla strampalata ma micidiale accusa di transfobia. Se attorno a una culla mettete fotografie di visi e oggetti che si muovono, le femminucce gireranno più spesso il visetto verso i visi e i maschietti verso le cose che si muovono. Femmine e maschi sono diversi già da neonati. Sono diversi sempre, anche quando si chiamano trans. L’Oms definisce il genere come un insieme di ruoli, stereotipi e aspettative associate all’essere uomo o donna. La definizione è sbagliata. Il maschile e femminile sono universali. Possono cambiare nelle varie civiltà i vestiari tipicamente femminili e quelli tipicamente maschili, ma non la diversa struttura fisica e la diversa struttura cerebrale. La teoria del gender è una sorta di religione che ipotizza un’anima sessuata che una divinità maligna ha ingabbiato nel sesso sbagliato. I dogmi sono: alla nascita si viene «assegnati» maschi e femmine sulla base dei genitali, ma è un arbitrio. Chi si riconosce nel genere che gli è stato assegnato, è definito cisgender. Chi ha avuto il genere «assegnato» in modo scorretto (ha un pene ma la sua anima immortale da sempre è femmina) è transgender. La parola «sesso» che dovrebbe essere usata per descrivere maschi e femmine è stata sostituita dalla parola «genere». Per dire maschio in neolingua gender bisogna dire Amab, assegnato maschio alla nascita, parimenti per dire femmina bisogna dire Afab, assegnata femmina alla nascita. Un maschio trans quindi, secondo queste teorie, è una donna nata donna, non meno donna di una donna nata con la vagina; è una donna nata con un pene per cui è stata erroneamente definita maschio. La teoria del gender è stata diffusa dalle facoltà di antropologia e sociologia e rilanciata dalle facoltà di psicologia, ma anche dall’Apa, Associazione psicologi americani. Nelle facoltà di antropologia, sociologia e psicologia, la stragrande maggioranza, per non dire la totalità, sono «di sinistra», quindi possiamo considerarle il braccio armato del postmarxismo che ha sostituito la lotta di classe con la destrutturazione della società. Un uomo vestito da donna è un uomo. Se è stato castrato, con chirurgia di «falso» cambiamento di sesso resta un maschio, un maschio castrato. Un gallo castrato non diventa una gallina. L’islam non ci vuole bene. Quando si parla di stupri e assassini compiuti da immigrati islamici o cittadini originari di Paesi islamici, dagli stupri di Rotherham all’ultimo accoltellato, lo zuzzerellone di turno invoca la vecchia idea che in tutti i cesti ci siano delle mele marce. Per un certo islam, chi stupra una donna occidentale non è una mela marcia: sta eseguendo gli ordini del Corano di umiliare le donne degli infedeli. Ci informano dal Belgio che un nuovo studio afferma che i richiedenti asilo che arrivano dall’Africa e dal Medio Oriente sono un peso per lo Stato per generazioni. Ohibò! Non ci pagano le pensioni quindi? Chi mai lo avrebbe pensato! E adesso ce lo dite? Tachipirina e vigile attesa è un concetto scemo: la Tachipirina abbatte il prezioso glutatione. La guerra in Ucraina era persa già in origine, è sempre stata persa ovviamente, ma adesso l’informazione comincia a trapelare anche sui giornali mainstream. E ora cominciamo a dirci che comprare gas a un prezzo infinitamente più alto di prima ha danneggiato noi e non la Russia. Abbiamo «rinunciato ai condizionatori» per prolungare una guerra assurda. A Gaza i bambini purtroppo muoiono perché c’è una guerra che si fermerebbe immediatamente se Hamas restituisse gli ostaggi e la piantasse di sparare missili Qassam.
Charlie Kirk (Getty Images)