2024-01-12
Al Policlinico San Donato la gestione di un maxi polo ospedaliero in Iraq
La firma dell'accordo. A sinistra Kamel Ghribi e a destra Saleh Al-Hasnawi
L’accordo vale 40 milioni all’anno ed è rinnovabile per un triennio da marzo 2024.Il Policlinico San Donato si è aggiudicato la gestione pluriennale di un ospedale pubblico in Iraq. Si tratta del polo universitario ospedaliero ad alta specialità nella città di Najaf, dotato di 492 posti letto e di proprietà del ministero della Salute iracheno. L’accordo è stato firmato con il ministro della Salute, Saleh Al-Hasnawi e Kamel Ghribi, vicepresidente del gruppo San Donato e presidente di Gksd Investment Holding. L’operazione vale 40 milioni all’anno e il contratto è rinnovabile per tre anni a partire da marzo 2024.Come ha fatto sapere il ministro della Salute iracheno, la firma dell’accordo rientra nel quadro dei rapporti di cooperazione tra Iraq e Italia, nell’ottica di un lavoro congiunto tra i due Paesi. La collaborazione con Gruppo San Donato rafforza questa cooperazione e, per la prima volta, porta l’eccellenza sanitaria italiana al servizio del Paese e della popolazione irachena.«Siamo onorati di questo incarico che abbiamo ricevuto dal governo iracheno», ha detto Kamel Ghribi. «La nostra iniziativa in Iraq ha carattere pionieristico e ci auguriamo che essa possa rappresentare solo l’inizio di una sempre più stretta collaborazione tra i nostri Paesi, poiché questo accordo apre le porte a nuove opportunità di sviluppo e cooperazione anche per altre aziende italiane».L’intesa rientra nel nuovo indirizzo di politica sanitaria irachena, che punta allo strumento del partenariato pubblico-privato con operatori internazionali per innalzare la qualità, l’accessibilità e la sostenibilità finanziaria delle cure della popolazione del Paese mediorientale.Il progetto è dunque di alto livello. Dal Policlinico San Donato andranno in Iraq a turno 21 persone dell’area medica e tecnico amministrativa per valutare, formare e affiancare le capacità del personale locale.Del resto, il Gruppo San Donato è in una fase di grande crescita. La famiglia Rotelli che possiede il 100% del colosso di recente ha dato mandato a Morgan Stanley di valorizzazione di una quota del 20% del gruppo tramite la cessione a un nuovo socio, oppure attraverso la quotazione a Piazza Affari.La società sta dunque mettendo al vaglio nuove strategie di crescita e tra queste c’è anche l’espansione all’estero. D’altronde, l’estate scorsa il gruppo specializzato nella sanità ha rilevato il 70% di American Heart of Poland, il maggiore fornitore indipendente di cure cardiovascolari in Europa e uno dei primi tre fornitori di servizi sanitari privati in Polonia. Con l’operazione, conclusa lo scorso dicembre, il Gruppo San Donato ha messo a segno «la prima importante acquisizione internazionale», e «un ulteriore tassello per la sua continua crescita» dando vita a un leader europeo nel trattamento delle malattie cardiovascolari che offrirà un’assistenza sanitaria di alto livello, lo sviluppo di una eccellente ricerca scientifica e la formazione medica di qualità, anche attraverso lo scambio di competenze tra l’Italia e la Polonia.Resta, poi, sempre valida la strada della quotazione in Borsa che il Gruppo San Donato (58 tra centri medici, ospedali universitari e di ricerca inclusi i tre Irccs Policlinico San Donato, Ospedale San Raffaele, Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio) discute da tempo anche se al momento non c’è ancora nulla di concreto al riguardo. Si tratterebbe di una strada da percorrere per trovare nuovi fondi e far crescere ulteriormente il principale gruppo della sanità privata, fondato alla fine degli anni Cinquanta dal chirurgo Luigi Rotelli e oggi presieduto da Angelino Alfano.
Chiara Appendino (Imagoeconomica)