2018-08-16
Più che dal sole, gli occhiali scuri ci proteggono dai nostri pensieri
Se ne vende un paio ogni 90 secondi. Traino del made in Italy nel mondo, ma solo il 15 per cento degli italiani li indossa regolarmente. Celebri quelli di Lolita e di Enzo Ferrari, a Franco Battiato donano «sintomatico mistero».Proteggono gli occhi, nascondono una moltitudine di pensieri e peccati, regalano fascino e mistero e portano soldi. Eppure solo il 15% degli italiani li usa tutti i giorni, mentre il 30% li indossa raramente. A tenere basse queste percentuali sono i bambini - il 60% di loro non ne possiede - mentre l'80% degli over 60 non gli mette. Resta il fatto che, sportivi, polarizzati, o eleganti che siano, gli occhiali da sole stanno trainando il made in Italy nel mondo. Le società italiane attive nel settore della fabbricazione di lenti e occhiali sono cresciute del 24% in cinque anni e, solo nell'ultimo anno, le nostre imprese hanno guadagnato oltre 2,4 miliardi di euro grazie all'esportazione di occhiali da sole: +1,3% in un anno. L'import è stato di molto inferiore: infatti è rimasto a 413 milioni. Nel mondo viene venduto un paio di occhiali da sole ogni 90 secondi. «La natura è fantastica. Un miliardo di anni fa non avrebbe mai sospettato che tutti noi avremmo portato gli occhiali da sole, eppure ci ha fatto le orecchie» (il comico Milton Berle).I primi esemplari di occhiali da sole furono realizzati in ossa di tricheco dagli Inuit per proteggersi dai riflessi della neve e del ghiaccio. Non avevano lenti, bensì una stretta fessura centrale che eliminava i riverberi. Ma è con Nerone che nascono i primi occhiali da sole. L'imperatore che bruciò Roma era solito guardare gli spettacoli dei gladiatori attraverso uno smeraldo, in questo modo proteggeva i suoi occhi dal sole e correggeva la sua miopia.Gli occhiali da sole, così come li conosciamo oggi, furono inventati dai cinesi. Si trattava di lastre di quarzo affumicato incastrate in una montatura approssimativa. A indossarli, nel 12° secolo, erano per lo più gli antichi giudici, che si nascondevano dietro lenti scure per apparire imparziali.Nel Settecento i vetrai di Murano s'inventarono degli occhiali verdi in grado di proteggere gli occhi delicati delle dame dai riverberi della laguna. Le lenti veneziane riuscivano già a filtrare i raggi Uv, anche se non erano ancora stati scoperti. Gli occhiali da sole del commediografo veneziano Carlo Goldoni, descritti nei libri d'epoca come «casse da tempie o coi branchi», erano muniti di lenti color verde scuro e protezioni laterali in seta per riparare gli occhi dai raggi obliqui.Leggenda narra che, negli Usa, il luogotenente americano John A. Macready, aviatore statunitense, si rovinò gli occhi dopo una lunga traversata dell'Atlantico a causa dei raggi solari. Al suo ritorno chiese alla Bausch & Lomb (oggi Ray Ban), di creare una lente protettiva per i piloti. Dopo diversi anni di lavoro, la Bausch & Lomb diede vita nel 1937 al prototipo Anti-glare dal tipico design a goccia, che rispondeva alle particolari esigenze degli aviatori impegnati ad alta quota, i quali necessitavano di una copertura completa dell'orbita oculare. Fu così che nacque il modello classico della Ray Ban, chiamato per l'appunto Aviator, che divenne uno standard per tutti i piloti statunitensi durante la seconda guerra mondiale. I Ray Ban Wayfarer, quelli indossati da Bob Dylan, sono il modello più venduto in assoluto nella storia dell'occhiale da sole.Il debutto dell'occhiale da sole nella società civile avvenne su una copertina di Vogue del 1925, anche se la sua consacrazione risale al 1938, quando per la prima volta Harpers Bazaar lo inserì come vero e proprio accessorio di moda.«Sono stanca e gli occhiali da sole nascondono una moltitudine di peccati» (Victoria Beckham).Nel 1919 Sam Foster, fondatore di Foster Grant, ebbe la geniale idea di vendere occhiali da sole sulle spiagge del New Jersey. Sua anche l'idea dello spot che fece furore negli anni Sessanta dal claim: «Chi si nasconde dietro a questi occhiali Foster Grant?». Tra i testimonial Peter Sellers, Claudia Cardinale, Woody Allen, Raquel Welch, Vanessa Redgrave e Vittorio Gassman. «Una celebrità è una persona che lavora duramente per tutta la vita per il solo scopo di essere conosciuto, poi in un secondo momento indossa occhiali scuri per evitare di essere riconosciuto» (l'attore Fred Allen).Sono del 1948 gli occhiali da sole con lenti specchiate, che riflettono il 30% dei raggi infrarossi e non lasciano intravedere gli occhi sotto alla lente. «C'è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero...» (Franco Battiato in Bandiera Gialla). Le lenti a specchio sono utili quando la luce è particolarmente intensa: al mare o su un ghiacciaio. Quelle gialle o arancioni migliorano la visione in caso di nebbia, ma con il sole possono dar fastidio. Quelle blu tendono a falsare i colori e a dare una visibilità simile al bianco e nero. Sono sconsigliate alla guida. Le lenti rosa hanno un piacevole effetto riposante, così come quelle grigie. I miopi vedono meglio con colori ambrati o marroni, mentre agli ipermetropi servono colori freddi (verde, blu o grigio scuro). In tutti i casi le lenti non devono essere troppo piccole: fanno passare dai lati forti quantità di luce riflessa, vanificando l'effetto protettivo.Il recente caso dell'influencer Chiara Ferragni, che s'è vista attaccare da hater e pediatri per aver fotografato il figlioletto di 3 mesi con un paio di occhiali da sole. Secondo il parere dei medici, inforcare degli occhiali da sole a un neonato danneggerebbe lo sviluppo visivo e oculare del bambino. Meglio un cappellino in testa. Karl Lagerfeld, lo stilista tedesco che non esce senza i suoi occhiali scuri: «Io sono un po' miope, e i miopi, quando si tolgono gli occhiali, hanno l'aria di un piccolo cucciolo che vuole farsi adottare».Anche i cani indossano occhiali da sole. Creati per proteggerli da sole, vento, acqua salata, insetti, polveri o rami, sono diventati un oggetto caro ai padroni più alla moda. Questi occhialetti simili a quelli da nuotatore hanno lenti schermate, sono infrangibili e costano in media 39 euro.Tra gli occhiali più famosi della storia del cinema, quelli a cuore di Lolita che non appaiono né nel racconto di Vladimir Nabokov, né nel film di Stanley Kubrick, bensì solo nella locandina. «Marilyn Monroe era convinta che gli occhiali da sole la nascondessero quando, invece, la mettevano in risalto e facevano di lei uno spettacolo» (Andrew O'Hagan in Vita e opinioni del cane Maf e della sua amica Marilyn Monroe). Secondo Vanessa Brown, docente di moda e design alla Nottingham University e autrice del libro Cool Shades, gli occhiali da sole rendono il viso simmetrico, coprono i difetti, regalano un pizzico di mistero, migliorano l'autostima, danno l'idea del controllo del corpo e delle emozioni, eccetera.«Se penso a Enzo Ferrari penso ai suoi occhiali scuri, a quello sguardo bruno con cui decise di guardare e farsi guardare dal mondo. Un vetro scuro che modifica tutto ciò che lo circonda: il rosso delle sue macchine, i piloti, le donne, i suoi figli. Ma anche l'abbigliamento della gloria e la polvere dell'insuccesso. Ecco, se penso a Enzo, penso a quel vetro che lo protesse, ma che gli impose una solitudine che solo gli uomini di grande carattere sono in grado di sopportare. Quando si muore ci si toglie gli occhiali e in quel margine di luce che resta si dice finalmente la verità. Credo che Enzo la verità se la sia sempre detta, con o senza gli occhiali, con o senza le sue macchine, con o senza i suoi figli» (l'attore Sergio Castellitto che ha vestito i panni dell'ingegnere nella fiction Ferrari).«Bell'esempio di negazione: oscurarsi la vista per non essere veduto» (Roland Barthes, in Frammenti di un discorso amoroso).
(Ansa)
L'ad di Cassa Depositi e Prestiti: «Intesa con Confindustria per far crescere le imprese italiane, anche le più piccole e anche all'estero». Presentato il roadshow per illustrare le opportunità di sostegno.
Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)