2025-07-20
A settembre il progetto «Pirellino» rischia il commissariamento ad acta
Nello scandalo immobiliare milanese che fa tremare la politica meneghina ma non solo, spunta una nuova tessera del mosaico. Nell’affare relativo alla ristrutturazione del cosiddetto «Pirellino», ovvero l’edificio degli ex uffici tecnici comunali in via Melchiorre Gioia/Pirelli, lo scorso 10 luglio gli avvocati della società Coima hanno ottenuto dal Consiglio di Stato, in tempi insolitamente brevi, un ordine di «ottemperanza» a dare rapidamente seguito alla sentenza del 2023 circa l’esonero di Coima dal realizzare una quota di edilizia residenziale sociale.«Sinteticamente», si legge nelle carte, «può evidenziarsi che il giudicato di annullamento, di cui alla sentenza n. 10967/2023, ha riguardato delibera del consiglio comunale del Comune di Milano n. 34/2019, di approvazione del piano di governo del territorio (Pgt), nella parte in cui non ha ricompreso l’immobile acquistato dalla società, denominato “Pirellino”, fra gli ambiti assoggettati alle “Norme transitorie e finali”». «In conclusione», prosegue la sentenza, «per le motivazioni suesposte, il ricorso per l’ottemperanza va accolto nei sensi e nei limiti innanzi chiariti, dovendosi assegnare al Comune di Milano il termine di 90 giorni per concludere il procedimento di pianificazione, decorrente dal ricevimento delle osservazioni eventualmente formulate da Coima (qualora non siano state già formulate) nei confronti della delibera adottata.Esiste quindi il rischio che a settembre la Giunta nell’esame delle osservazioni alla variante che esonera Coima dall’obbligo di realizzare la quota di residenza sociale utilizzi questa ordinanza per respingere le osservazioni e motivarne l’esonero con il rischio che il Consiglio di Stato nomini un Commissario ad acta.Nel frattempo, Coima, Manfredi Catella contesta la tesi della Procura. «In occasione dell’interrogatorio davanti al gip di mercoledì 23 luglio, presenterà una «memoria esaustiva con tutte le prove documentali oggettive della non corrispondenza al vero dei capisaldi della posizione della Procura». È quanto sostiene la lettera agli stakeholder firmata dallo stesso Manfredi Catella, fondatore & ceo di Coima Sgr. La società ricorda poi che il pool di legali cui è stato assegnato l’incarico della difesa è composto da Paola Severino (per Coima Sgr) e Francesco Mucciarelli e Adriano Raffaelli (per Catella). «Nel rispetto del gip abbiamo assunto la posizione di non rilasciare alcuna comunicazione pubblica nel merito fino all’interrogatorio», prosegue la lettera agli stakeholder di Catella, successivamente, «data anche l’inopportuna diffusione a livello mediatico sia nazionale sia internazionale dei contenuti della relazione della Procura, renderemo le argomentazioni sviluppate disponibili pubblicamente nello spirito di trasparenza e apertura che contraddistingue da sempre l’operato di tutte le persone di Coima», prosegue Catella che conclude ringraziando gli stakeholder «per la fiducia nella nostra professionalià e integrità che sarà nostra cura dimostrare tempestivamente e con determinazione in tutte le sedi».