2023-05-04
«La pillola alza il rischio di cancro». Ma l’Aifa continua a volerla regalare
Lo studio: anche i farmaci più moderni aumentano del 20% il pericolo di tumore al seno.Prima di definire «atto di civiltà» la decisione, non ancora definitiva, dell’Agenzia del farmaco (Aifa) di dare a tutte le donne la pillola anticoncezionale gratuitamente, sarebbe opportuno considerare almeno alcune controindicazioni, e non solo sul piano della salute femminile. Uno studio recente dell’Università di Oxford e pubblicato su Plos Medicine rileva, nelle conclusioni, che il rischio relativo di sviluppare cancro al seno aumenta di circa il 20-30% in chi assume la pillola anticoncezionale, combinata (estrogeno-progestinico) ma anche con soloprogestinico (mini pillola). Non arrivano risultati proprio rassicuranti da questa indagine britannica che ha confrontato i dati di 9.498 donne con una diagnosi di cancro al seno invasivo prima dei 50 anni con quelli di 18.000 coetanee sane. Quasi la metà (44%) delle pazienti con tumore aveva assunto contraccettivi ormonali, mediamente nei tre anni precedenti alla diagnosi, rispetto al 39% delle partecipanti sane. «Tutti i contraccettivi ormonali aumentano il rischio di tumore», osserva Angelo Francesco Filardo, presidente Aigoc, Associazione ginecologi ostetrici cattolici, «lo studio in questione non è chiarissimo, ma questa percentuale è elevatissima. Certo, da quanto si legge, non è un valore assoluto. È però un aumento rispetto a quanto già noto in letteratura». La stessa Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) rileva che l’assunzione dei contraccettivi ormonali, per alcuni anni, aumenta il rischio di cancro al seno, alla cervice uterina e al fegato, ma riduce le probabilità di ammalarsi di tumore all’endometrio e all’ovaio, cosa che di per sé non è proprio rasserenante. «Dipende dai fattori di rischio personali, età, gravidanze, fumo, peso, familiarità con problemi cardiovascolari», elenca Filardo che è perplesso dall’impianto stesso dello studio. «Sembra che l’unico obiettivo sia dimostrare che la progestinica, meno usata, abbia efficacia ed effetti collaterali dell’estroprogestinica». Insomma, un’operazione che sa di marketing, di facciata, un po’ come quella che sta facendo Aifa promettendo di dare alle donne la contraccezione, non per tutte le formulazioni, minimizzando sugli effetti collaterali e per prevenire le gravidanze indesiderate, quindi gli aborti, sostiene l’ente. La realtà è ben diversa. Al netto degli effetti collaterali e del rischio, anche se basso, di tumore al seno, l’Agenzia dovrebbe rivedere i suoi calcoli e non solo per la spesa prevista di 140 milioni di euro. «I dati del Piemonte e delle Puglia, dove la pillola è data gratuitamente, in linea con quanto segnalato da studi realizzati in Francia», spiega Filardo, «mostrano che la riduzione del rapporto di abortività non è ̀ legata alla dispensazione gratuita degli estroprogestinici, ma all’aumento della popolazione in età meno fertile». A tale proposito, va ricordato che «la stessa pillola abortiva, la Ru486, aumenta il rischio di cancro», ribadisce l’esperto che ricorda come «la progestinica, rispetto alla combinata, agisce sulla mucosa endometriale, rendere difficoltoso il passaggio degli spermatozoi, ma anche, in caso di fallimento contraccettivo, l’impianto dell’ovulo fecondato». Nemmeno sui soldi i conti tornano. «L’Aifa dice che con 140 milioni di euro può dare la pillola a tutte le donne, ma calcolando solo la spesa di quelle vendute nel 2021, si superano i 300 milioni», conclude Filardo. Piccola nota tecnica: ammonta a 500 milioni il fondo per i farmaci oncologici innovativi del 2020. È stato sforato di ben 464,2 milioni, sforando il miliardo.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
Continua a leggereRiduci