
All'interno il link per scaricare il volume.
Il 7 dicembre scorso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, assiste alla prima del Macbeth al Teatro della Scala di Milano. Il pubblico, tutto in piedi, applaude per sei minuti, al grido di «bis, bis!».
Il maestro Riccardo Chailly non manca di far notare al presidente, che si reca a salutare gli orchestrali durante una pausa, che il pubblico «gli ha chiesto il bis come ai grandi cantanti e alla Scala. Questo è rarissimo». Parte da qui, anzi qui si manifesta per la prima volta platealmente, il Piano Bis, ovvero la strategia elaborata dai fedelissimi del capo dello Stato per portare alla rielezione di Mattarella. Una strategia che Carlo Tarallo, che ha seguito per La Verità la vicenda dell’elezione del capo dello Stato, raccontandone i retroscena, ricostruisce passo dopo passo nell’e-book Il Piano Bis - Il caos organizzato e la rielezione premeditata di Mattarella, in uscita oggi.
Il libro è disponibile in omaggio, in formato pdf, già da oggi per gli abbonati alla Verità alla fine dell’articolo di presentazione sul sito. Per chi non è abbonato, sarà disponibile, sempre in formato digitale, dalla prossima settimana al prezzo di 3 euro, scrivendo una mail all’indirizzo ilpianobis@laverita.info.
Il testo unisce i puntini di un disegno che si è concretizzato attraverso l’organizzazione del caos al quale gli italiani hanno assistito durante la scorsa settimana. Sulla strada della rielezione di Mattarella c’erano solo due concorrenti veri: Mario Draghi e il capo dei servizi segreti, Elisabetta Belloni. Draghi è stato neutralizzato dal terrore dei parlamentari di elezioni anticipate, dai maldestri tentativi di portarlo al Quirinale dei suoi pochi sostenitori sinceri e dalle mosse di Silvio Berlusconi.
La Belloni, invece, è stata realmente a un passo dalla elezione, ma a frenare la sua corsa sono arrivati Matteo Renzi, Luigi Di Maio e tutti i grandi elettori che ormai avevano in testa un solo nome, quello di Mattarella.
Lo stop alla corsa al Colle del capo dei servizi segreti è arrivato dopo una notte di altissima tensione tra le istituzioni della Repubblica, quella tra il 28 e il 29 gennaio: ore drammatiche che avranno ripercussioni che il libro lascia intravedere. Nel libro si rivelano anche retroscena riguardanti tutti i protagonisti di questa vicenda, da Matteo Salvini a Giorgia Meloni, da Giuseppe Conte a un Berlusconi che ha contribuito in maniera decisiva alla riuscita del Piano Bis.
Una riconferma che, secondo la narrazione prevalente, sarebbe stata sofferta e sarebbe arrivata solo per mancanza di alternative, ma che invece, è la tesi del libro di Tarallo, è stata sapientemente orchestrata. Sul campo, ovvero in parlamento, i voti per Mattarella sono cresciuti dalla prima all’ultima votazione in maniera chirurgica, e i numeri che apparivano sul tabellone luminoso al termine di ogni scrutinio avevano un significato ben preciso. A muoversi come organizzatori del caos una pattuglia di fedelissimi del capo dello Stato, capitanati da Stefano Ceccanti, deputato del Pd e costituzionalista.
All’esterno, hanno agito in maniera felpata gli uomini della comunicazione di Mattarella, che giorno dopo giorno lanciavano segnali sulla presunta «indisponibilità» del presidente al bis, dai traslochi agli addii a ripetizione, fino ad arrivare alla scena madre del 22 gennaio, quando il portavoce di Mattarella, Giovanni Grasso, ha pubblicato su twitter la foto del suo ufficio al Quirinale con scatoloni ovunque e la didascalia «Fine settimana di lavori pesanti».