2023-10-04
Pfizer nelle scuole italiane a indottrinare gli studenti
Non pago dei 12 milioni elargiti nel solo 2022 a medici, fondazioni, associazioni e case editrici per ottenere un occhio benevolo sui suoi prodotti, ora il colosso farmaceutico vuole «alfabetizzare alunni e professori».Pfizer sale in cattedra. Non sono bastati gli 11 milioni 973.197 euro elargiti dalla filiale italiana dell’azienda americana, nel solo anno 2022, per sovvenzionare medici e scienziati, fondazioni, case editrici, enti pubblici, associazioni e federazioni mediche, asl, ospedali e università italiane, tutti a libro paga del colosso americano. Né è stato sufficiente riscrivere i testi scolastici di medie e superiori dedicando ampie pagine ai benefici «indiscussi» della vaccinazione anticovid. Pfizer Italia ha deciso di fare un nuovo, incredibile salto di qualità per «educare» i cittadini già sui banchi di scuola: il direttore della comunicazione Biagio Oppi ha annunciato che a metà ottobre sarà avviato, nelle scuole superiori e nelle università italiane, un progetto contro le cosiddette «fake news» e la «misinformazione» che, ha dichiarato, «stanno diventando uno dei grossi problemi che riguardano la salute pubblica». Per Oppi, le fake news «generano comportamenti negativi nelle persone». Con ogni probabilità si riferisce all’esitazione vaccinale verso i preparati anti Covid (gran parte dei quali prodotti proprio dall’azienda per cui lavora), ormai in crescita costante in tutta Europa (+29% negli uomini, +25% nelle donne), verosimilmente a causa dell’orgia vaccinista di fatto imposta durante la pandemia a neonati e centenari. Esitare ad assumere farmaci sta diventando insomma, nella vulgata della cosiddetta comunità scientifica, «adottare comportamenti negativi»: non potendoli più punire, il colosso farmaceutico punta direttamente alla catechesi in culla. «Abbiamo pensato - ha dichiarato Oppi - che al di là di fare debunking, e quindi di smentire le notizie, probabilmente è più interessante operare alla radice». Indottrinamento puro, insomma. «Siamo partiti con un progetto nelle scuole superiori che prende il via a metà ottobre: andremo ad alfabetizzare (sic) studenti e professori». Le lezioni su vaccini e farmaci nelle scuole italiane saranno sostenute con il contributo di due fondazioni non esattamente super partes: innanzitutto la Fondazione Golinelli di Bologna di Marino Golinelli, fondatore dell’azienda Alfa Farmaceutici, poi divenuta Alfa Wassermann e oggi, dopo la fusione con la Sigma-Tau, Alfasigma. Tremila dipendenti (di cui 1.800 in Italia, distribuiti negli stabilimenti in provincia di Roma, Pescara, Latina e Milano), l’Alfasigma ha registrato nel 2022 un fatturato di oltre 1,2 miliardi di euro ed è leader nel mercato dei prodotti gastrointestinali. L’altro partner di Pfizer nel progetto «educativo» destinato agli studenti italiani è la Fondazione Media Literacy, attiva nel campo dell’educational e dell’informazione, in particolare verso gli studenti della scuola secondaria superiore. Media Literacy Foundation è sostenuta da istituzioni come il ministero della Cultura, quello dell’Istruzione, dal dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio, dall’ambasciata francese in Italia, da Roma Capitale e, unico sponsor commerciale internazionale, dalla stessa Pfizer. È grazie alle sue generose sovvenzioni che il progetto annunciato da Oppi prevede anche corsi di giornalismo e di Scienze della comunicazione «per riuscire a portare strumenti per una migliore alfabetizzazione medico-scientifica», ha dichiarato. Non è ancora chiaro se il ministero dell’Istruzione guidato da Giuseppe Valditara sia al corrente e abbia autorizzato questa profanazione delle scuole italiane, finalizzata alla propaganda e all’indottrinamento degli studenti. Su richiesta della stessa Pfizer, c’è ancora molto riserbo sul progetto, e non si sa quanti e quali istituti e università siano stati coinvolti nell’iniziativa, che sarà presentata ufficialmente da Oppi sabato 7 ottobre a Torino nell’ambito del Festival Digitale popolare. Pfizer però sta giocando col fuoco: il colosso farmaceutico già diversi anni fa ha pagato un’ammenda record di 2,3 miliardi di dollari (corrispondenti agli incassi di meno di tre settimane di vendite) in una causa di «illegal marketing», avendo organizzato viaggi «di lavoro» ai Caraibi per i medici, pagati come onorari per consulenze scientifiche, con la giustificazione di voler «promuovere uno scambio tra medici». Un piano di marketing interno ha poi rivelato che l’intento della multinazionale del farmaco era quello di far diventare i medici invitati «portavoce e Pr» dei suoi prodotti, così come, con ogni probabilità, oggi vuol trasformare gli studenti italiani in influencer dei suoi farmaci. L’operazione organizzata nelle scuole italiane sembra ripercorrere gli stessi obiettivi, con l’aggravante delle tante ombre che gravano sull’azienda dopo la pandemia, dagli effetti avversi dei vaccini, alla reticenza sui contratti stipulati via sms (mai resi pubblici) tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, fino ai milioni di euro, erogati come «trasferimenti di valore», dall’azienda alle strutture pubbliche sopra elencate, tra le quali figurano purtroppo anche la Federazione italiani medici pediatri (Fimp), che soltanto nel 2022 ha ricevuto 121.800 euro di contributi da Pfizer.
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