2022-10-31
Perché bisogna trovare un posto alla Moratti?
Cara Letizia Moratti, le scrivo questa cartolina per porle, con tutto il rispetto, una domanda: è proprio sicura che dobbiamo per forza trovarle un posto al sole nelle pubbliche istituzioni? Ovvio: lei puntava alla presidenza della Repubblica, che forse sarebbe stata all’altezza delle sue aspettative. Ma purtroppo quella le è sfuggita. Allora si è parlato di un ministero (troppo poco?) o della società che organizza le Olimpiadi invernali Milano-Cortina (pare che l’abbia ritenuta quasi offensiva). «Cosa posso fare per te?», avrebbe detto il vicepremier Matteo Salvini accogliendola a Roma. Le massime cariche della Repubblica sono spasmodicamente impegnate nel cercare di soddisfare i suoi capricci. Altrimenti lei si candiderà per la Regione Lombardia contro l’attuale presidente Attilio Fontana, di cui lei è vice, spaccando di fatto il centrodestra. Un po’ come quei bambini ricchi che portano al campetto il pallone di cuoio regalato dal papà e poi minacciano: se non mi fate tirare i rigori lo porto via e non giocate più.Il mondo è strano: moltissimi italiani non vedono l’ora di andare in pensione, lei no. Non ne vuol sentire parlare. Per carità: è bello vedere che c’è chi non vuole mai smettere di lavorare. Ma forse, se anziché essere presidente Rai, ministro dell’Istruzione, sindaco di Milano, vicepresidente della Lombardia, assessore alla Salute, broker finanziario e presidente di Ubi banca, nella sua carriera fosse stata al tornio o in fonderia la penserebbe diversamente. Ma tant’è: lei è nata Brichetto Arnaboldi e si è sposata Moratti, può permettersi anche il lusso di considerare il lavoro a suo servizio. E le istituzioni pure. Pare infatti che sia entrata nella giunta di Attilio Fontana solo in virtù della promessa di essere poi candidata alla presidenza della Regione. In pratica: la vicepresidenza della Regione e l’assessorato alla Sanità per lei non sono un onore e un impegno a servizio dei cittadini. Sono solo un fastidio, in cambio dell’atteso e ben più prestigioso strapuntino. Noblesse oblige.Del resto che lei consideri le istituzioni a suo servizio è noto da tempo. Quando era sindaco di Milano fece una tale infornata di consulenti e dirigenti che si beccò una condanna per danno erariale dalla Corte dei conti per il suo «agire scriteriato» (proprio così: scriteriato) «importato all’assoluto disinteresse dell’interesse pubblico». Anche suo figlio Gabriele deve aver imparato qualcosa da lei: divenne celebre per la risistemazione di una casa Batman da oltre 400 metri quadrati, con Bat-piscina dotata di ponte levatoio, Bat-poligono di tiro e Bat-botola motorizzata. Tutte cose meravigliose, peccato solo che fossero state realizzate in spregio alle norme urbanistiche mentre lei, sua mamma, era sindaco.Ora noi non sappiamo se sia proprio questo suo grande amore per la cosa pubblica a spingerla verso la candidatura in Regione. Ma sappiamo che in un mondo ideale la domanda non sarebbe «che cosa si può fare per la Moratti» ma sarebbe «che cosa si può fare per la Lombardia». Perché, le sembrerà strano, lo so, ma prima si dovrebbe pensare a risolvere i problemi dei cittadini. Poi a risolvere i problemi delle nobildonne che, evidentemente, preferiscono il potere al bridge.