2022-01-28
«Pensione sulla prepagata maltese». L’indagine sul fratello di Mattarella
L’inchiesta spuntata proprio nei giorni dell’addio del presidente al Colle. Le intercettazioni imbarazzanti sul presunto favore al congiunto del capo dello Stato da parte di un funzionario Inps nei guai per corruzione.A fine mandato anche chi il coraggio non ce l’ha, prova a darselo. Il mandato è quello del presidente Sergio Mattarella e il coraggio è quello di chi ci ha consegnato delle intercettazioni del 2016, depositate alle parti nel 2018, in cui si parlava nientepopodimeno che del fratello maggiore (classe 1937) del capo dello Stato uscente. Per anni hanno girato nelle redazioni, ma nessuno le ha mai pubblicate, adesso qualcuno deve aver pensato che un giornale che possa renderle pubbliche c’è ed è il nostro.La storia è davvero curiosa e riguarda un procedimento le cui indagini preliminari si sono concluse poco più di un anno fa. Il protagonista è l’ex direttore della sede provinciale dell’Inps di Bergamo Angelo D’Ambrosio, accusato di aver passato sottobanco notizie riservate e di essersi fatto corrompere a colpi di mazzette e utilità, per esempio i favori di una squillo, da un sindacalista a capo di una cooperativa, Antonio Mario Cattaneo. Diverse captazioni sono state effettuate sull’auto dell’imprenditore, una proletaria Porsche Panamera.Al telefono D’Ambrosio, intercettato dalla Squadra mobile di Lecco, nell’ottobre del 2016 fa sobbalzare sulle sedie i poliziotti. I quali preparano un’informativa «relativa alla delega orale» ricevuta dalla Procura di Bergamo e «inerente lo sviluppo della posizione di Antonio Mattarella». Il cuore delle conversazioni è così riassunto: «Nelle telefonate che seguono Angelo D’Ambrosio, prima con un suo collaboratore e poi con Cattaneo, fa riferimento a Antonino Mattarella, fratello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per il quale si adopera per risolvere un problema inerente l’accredito della pensione di costui su un conto corrente maltese» scrivono gli investigatori.La prima telefonata riportata è quella tra l’ispettore dell’Inps Enrico Dapoto e D’Ambrosio. Il primo spiega che attraverso un amico è stato contattato da Mattarella senior, il quale avrebbe inviato una mail perché «ha un problema sull’accredito della pensione». L’ispettore spiega che «lui (Antonio Mattarella, ndr) la fa versare a Malta» anche se «risiede in Italia» e che lo fa «probabilmente per problemi suoi». Dice anche che si tratta di «un conto numerico e non nominativo per cui l’Inps ha dato l’ok. Però quando arriva lì l’Iban è corretto, ma il nome non combacia con il codice alfanumerico». Il brogliaccio prosegue: Dapoto spiega che ha ricevuto la mail e che ha detto che potevano informarsi, e D’Ambrosio ribatte che posso farlo, «ma risolvere il problema è difficile perché vede la situazione un po’ complicata sul discorso delle pensioni internazionali, però dice che ci proveranno». L’ispettore informa D’Ambrosio che bisogna dare una risposta entro sera. Il direttore dice di riferire all’illustre parente che ha bisogno di due o tre giorni se non di una settimana e che «sa già chi chiamare». Dapoto annuncia che sta per girargli la mail e aggiunge: «Siamo ospiti in Sicilia, sappia questo». Il giorno dopo D’Ambrosio dice all’ispettore che non ha trovato la missiva e che non riesce ad aprire il messaggino con il contatto di Mattarella senior. Dapoto glielo rimanda. La polizia annota che il numero appartiene effettivamente al fratello del Capo dello Stato.In un’intercettazione del 5 ottobre i due interlocutori tirano le somme. L’ispettore: «Mi ha girato anche la lettera dell’Inps in cui dice che il pagamento è effettuato sulla banca estera... però è tre mesi che non gli arriva la pensione, quindi son 12.000 euro al mese, e quindi comincia ad avere qualche piccola ambascia ...». Sembra che l’istituto invii la somma, ma che poi l’accredito torni indietro. I due sono timorosi di controllare la posizione di Mattarella sulla banca dati.D’Ambrosio chiede: «Se tu vai a fare un interrogazione su quella posizione lì... potrebbe essere una posizione sensibile che ti chiamano da Roma, lo sa?». Per questo preferisce chiamare direttamente la Capitale, anche se Dapoto gli fa notare che a salvaguardarli «c’è anche la mail» del fratello del presidente. Il messaggio di posta elettronica contiene la lettera dell’Inps che assicura che il pagamento è stato effettuato. Dapoto è perplesso: «Lui dice, “non combaciano i nomi”, però mi sembra un po’ strano, che una volta che c’è l’Iban... poi vabbè...». D’Ambrosio taglia corto: «In giornata lo sento, mi faccio anche dare qualche...».Sette ore dopo il direttore fa sapere al collega di aver «stabilito quel contatto» e di essersi mosso su Roma, anche se pensa che ormai per novembre sia troppo tardi per risolvere la questione e che teme che il bonifico sia già partito; «Mo’ abbiamo un mese di tempo, per novembre risolviamo il problema, a dicembre avrà tutto…». Ma con Mattarella senior è stato vago: «Dato che voglio, come dire... ehm.. quando ho il lupo nel sacco, insomma voglio essere ... gli ho detto che mi sto attivando […] Poi gli confermerò di aver risolto il problema, quando l’ho risolto, perché sa, non è che dei romani mi fido tanto...». I poliziotti a questo punto scrivono che di questa cosa D’Ambrosio parla anche sulla Porsche del sindacalista «esternando nella circostanza proprie considerazioni sulla persona del Presidente della Repubblica, ma soprattutto evidenziando che il favore fatto al fratello del Presidente, Antonino Mattarella, lo utilizzerà durante l’incontro a Roma, verosimilmente per assicurarsi, o meglio conservare, la carica di Direttore dell’Inps nella sede di Bergamo». Le «considerazioni» sono trascritte in grassetto: «Mattarella è un cerebroleso che ha messo lì lui (Matteo Renzi, ndr). Mattarella veramente, al di là che quando lo imita Crozza mi fa morire, è veramente il peggior Presidente che abbiamo mai avuto. Una nullità, ma credimi, eh […] guarda che ho sistemato pure il fratello dì Mattarella eh .... dal 1° novembre prende 18.000 euro, prende i 4 a.... ma questa me la vendo a Roma sabato […] adesso mi ha invitato in Sicilia».Problema risoltoDue mesi dopo D’Ambrosio torna sull’argomento e sembra di capire perché i soldi non arrivassero a destinazione: «Io gli ho risolto un problema al fratello del Presidente… questo sai che faceva? Si faceva arrivare i conti a Malta che li passavano su una carta prepagata...».Il sindacalista azzarda: «Roba dei cavalieri di Malta...». D’Ambrosio: «Sì, ma li passava su una ricaricabile […] Allora gli ho detto: “Dottore scusa eh, questa cosa il sistema Inps, non lo prevede!” […] allora (ride, ndr) poi qua... come si salva ’sto Paese... allora gli ho detto: “Lei si faccia transitare su un conto, poi dal suo conto fa quello che vuole”. Gli ho detto, fuori dai denti: “Non posso metterle i soldi su una carta prepagata...”». Quindi continua a riferire il presunto dialogo: «Ci sono dei vincoli purtroppo normativi che lei ben conosce... “Ah io pensavo che si potesse fare”… Non si può fare!».Cattaneo domanda: «Ma secondo te, perché lo faceva?». Risposta del direttore: «Così non aveva la tracciabilità!».D’Ambrosio racconta anche che Antonino alla fine non è andato a Bergamo a trovarlo: «Perché poi io gli ho sistemato la questione. Allora mi fa chiamare dalla segreteria: “Le volevo anticipare che non vi siete potuti incontrare col Dottore, che aveva piacere”. Ha detto che mi dava, che mi voleva dare i biglietti per andare al concerto... ho detto, tanto Silvana non stava bene: “Guardi non si preoccupi, non è che ci tengo particolarmente...”. E mi fa: “Però la invitiamo a Roma prima di Natale... la invitiamo a Roma al Quirinale. Se ha piacere anche di salutare il Presidente della Repubblica...”. E certo che ho piacere... […]. Quindi dovremmo andare a Roma, e comunque è importante, ma non tanto per Mattarella... per…». L’amico sindacalista coglie al volo: «Per entrare sempre nei meccanismi dei centri di potere...». D’Ambrosio concorda: «Ecco… hai capito».I precedentiNell’informativa la Polizia riporta anche il certificato del casellario giudiziale di Antonino da cui risulta un patteggiamento a 1 anno e 9 mesi per un episodio di peculato del 1991 e una condanna per un ulteriore caso che gli è costata altri 9 mesi. La pena, inferiore ai tre anni, è stata scontata con l’affidamento in prova ai servizi sociali sino al 2006, quando è intervenuto l’indulto.Negli anni ’90 Mattarella senior è stato curatore fallimentare di una società che ha ceduto un palazzo a una società collegata a Enrico Nicoletti, considerato il cassiere della banda della Magliana, con cui lo stesso Mattarella era indebitato. Per alcuni scambi di denaro con il noto malvivente l’avvocato siciliano era anche stato indagato per riciclaggio dalla procura di Venezia, prima di venire prosciolto.A proposito dei prestiti Mattarella si è sempre difeso sostenendo di non essere stato a conoscenza dello spessore criminale del suo «usuraio» e che aveva garantito il «finanziamento» con assegni successivamente regolarmente incassati. Per quanto riguarda l’accredito della pensione a Malta, invece, contattato dalla Verità, respinge la ricostruzione che emerge dalle intercettazioni: «Questo D’Ambrosio non lo conosco. La pensione la ricevo regolarmente su un conto corrente». E l’accredito a Malta su una carta prepagata ricaricabile? Mattarella sembra cadere dalle nuvole: «La mia? Questo tizio può dire quello che crede. Ma la mia pensione è accreditata in Italia da anni, prima su un conto corrente postale e ora su un conto presso una banca». Inutile insistere sull’ex direttore dell’Inps: «Io questo D’Ambrosio non so proprio chi sia. È incredibile!». Dapoto, invece, ha un vuoto di memoria: «Non me la ricordo questa chiacchierata sulla pensione di Mattarella. Io peraltro non trattavo pensioni. Mai trattate in vita mia. Ho lavorato all’archivio tessere, all’ufficio legale e poi ho fatto l’ispettore. Pensioni, liquidazioni e pagamenti non erano materia che trattavo. D’Ambrosio, poi, era anche un millantatore che in quei due anni ci ha raccontato il mondo. Ma lo prendevamo così».
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