2025-03-10
«C’è un patto tra narcos e finanza»
Il sottosegretario Alfredo Mantovano (Imagoeconomica)
Il sottosegretario Alfredo Mantovano, al vertice Onu di Vienna sul contrasto alle droghe, rivendica il protocollo anti fentanyl: «I trafficanti cooperano con i settori legali».Ieri, a Vienna, il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche antidroga, Alfredo Mantovano, ha rappresentato l’Italia alla sessantottesima sessione annuale della Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti (Cnd, Commission on narcotic drugs).Nel ribadire la piena adesione dell’Italia alla dichiarazione dell’Unione europea in materia di droghe, il sottosegretario ha stilato il quadro attuale del narcotraffico e delle sue connessioni con la criminalità finanziaria e le nuove tecnologie. In tal senso, ha rammentato l’arresto, avvenuto a Dubai nell’agosto 2021, del boss di camorra Raffaele Imperiale, considerato uno dei principali facilitatori del traffico internazionale. L’indagine che aveva portato alla sua cattura aveva evidenziato metodi sofisticati per il riciclaggio dei proventi illeciti: uso di money mule (persona che trasferisce ad altri del denaro ricevuto da una terza parte) e canali hawala (sistema informale di trasferimento di denaro, basato sulla fiducia e su una rete di intermediari, che permette di spostare fondi senza movimenti bancari tracciabili), creazione di società fittizie in diverse giurisdizioni, investimenti immobiliari e acquisto di oro in grandi quantità, fino a 40 chili al mese.«Questa vicenda», ammonisce Mantovano, «è un esempio plastico dell’evoluzione del narcotraffico moderno. Le organizzazioni criminali più potenti non operano più solo nei mercati illeciti tradizionali, ma hanno stretto legami con settori della finanza legale, nazionale e internazionale, creando una sovrapposizione pericolosa tra criminalità organizzata e criminalità economico-finanziaria».Un ruolo sempre più determinante è giocato dalle tecnologie digitali, che hanno favorito la nascita di mercati paralleli della droga. «Esse hanno reso possibile la creazione di mercati paralleli al commercio tradizionale di droga: grazie al dark web, domanda e offerta si incontrano con il denaro anonimo che si muove attraverso le criptovalute, senza intermediazione bancaria e con un ruolo fondamentale dell’intelligenza artificiale».Secondo il sottosegretario, il traffico di droga non accenna a diminuire, come dimostrano i dati su produzione, distribuzione e consumo a livello globale. «Aumentano la quantità sequestrata e il numero di cartelli criminali con un ruolo importante nel commercio globale. Qualsiasi sforzo di contrasto è però destinato a fallire se non si affronta quello che già Pier Paolo Pasolini definiva un “vuoto culturale”, inteso come perdita di principi e di orizzonti».Mantovano ha infine ribadito l’impegno dell’Italia nella lotta alle droghe, rivendicando il piano nazionale contro l’abuso di fentanyl e altri oppioidi sintetici. Esso include prevenzione, identificazione rapida delle sostanze, laboratori forensi, cooperazione internazionale e coordinamento tra autorità. L’esponente del governo ha sottolineato che «le droghe sintetiche sono preferite dai produttori illeciti per costi ridotti e alta dipendenza» e che la produzione avviene anche in economie avanzate.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)