2023-12-23
La partita sul Patto è ancora aperta ma Pd e 5 stelle giocano al massacro
I ministri dell'Ecofin a Bruxelles. A destra, Giancarlo Giorgetti (Getty Images)
L’accordo raggiunto a Bruxelles non è definitivo: l’iter è lungo e il testo andrà migliorato. Una revisione è nell’interesse anche dei governi futuri, di qualsiasi colore. Eppure le opposizioni sparano a zero.Il nuovo Patto di stabilità e crescita su cui è stato trovato l’accordo l’altro giorno in sede di Ecofin sta facendo molto discutere. Da ciò che risulta sinora, si tratta di un testo ambivalente, che presenta per il nostro Paese sia vantaggi che svantaggi. La riduzione del debito in eccesso al 60% rispetto al Pil non sarà più del 4% ma dell’1% all’anno e anche l’aggiustamento del deficit strutturale sarà più morbido. Come ha spiegato ieri su queste pagine Claudio Antonelli, vi è un vantaggio di un periodo transitorio 2025-2027 che permetterebbe all’Italia di avere respiro. Allo stesso tempo, però, il vantaggio dello scomputo degli interessi sul debito dal calcolo del rapporto deficit/Pil vi può essere solo se si rispetta il Pnrr, il che è oggettivamente una rigidità. Così come la debt sustainability analysis (DsaA) elaborata dalla Commissione (una sorta di pagella della capacità dei Paesi di sostenere il debito, necessaria per definire la traiettoria di rientro di debito e deficit) potrebbe rivelarsi arbitraria. Tuttavia, va anche detto, non potrà esserlo più di tanto e pur essendo al momento qualcosa di opaco non potrà prescindere da una negoziazione con i singoli paesi oggetto dell’analisi. Molto dipende da parametri che ancora non sono stati definiti compiutamente.Paradossalmente, peraltro, le nuove regole sembrano sottintendere un vantaggio non trascurabile per l’Italia. Infatti, la riduzione dell’1% nel rapporto debito/Pil non si applica se il Paese ha un deficit superiore al 3% ed è sottoposto a una procedura di infrazione per deficit eccessivo. Un deficit superiore al 3% potrebbe quindi aprire la strada ad una procedura di infrazione, che consentirebbe di non rispettare il parametro dell’1% all’anno. Un’opzione tutt’altro che trascurabile, se fosse confermata. In effetti, il mercato obbligazionario non ha reagito male all’accordo europeo, giudicando più realistiche le nuove regole e in generale togliendo pressione ai titoli dei Paesi periferici, dato che vi è più spazio per gli investimenti. Anche la mancata ratifica italiana del nuovo trattato Mes non ha intaccato la discesa dello spread tra i titoli italiani e quelli tedeschi, che ieri si è abbassato a 157 punti base, in calo del 2,32% rispetto al giorno precedente e ai minimi da sei mesi a questa parte.Quello che è certo è che un po’ tutti al momento stanno discutendo di un testo che nel suo articolato è stato appena pubblicato e che, soprattutto, non è da considerarsi definitivo.Giorgia Meloni ha definito le nuove regole migliori di quelle precedenti, anche se ha giudicato deludente l’esclusione degli investimenti strategici dal calcolo del deficit e del debito: «È una battaglia che l’Italia intende comunque continuare a portare avanti in futuro», ha commentato.In effetti, il cammino è ancora lungo, per regole che entreranno in vigore a partire dal bilancio 2025. Manca ancora la posizione del Parlamento europeo, che sarà la base di discussione per i triloghi con il Consiglio Ue e la Commissione. L’ultima assemblea plenaria del Parlamento prima delle elezioni europee è quella tra il 22 e il 25 aprile 2024, dunque il testo andrà discusso ed approvato entro quella data, considerato che si vuole evitare di lasciarne l’approvazione ad un nuovo Parlamento.In questa chiave, considerato il processo di approvazione e i tempi, il discorso è tutt’altro che chiuso.Dopo l’accordo sul patto di stabilità e la bocciatura della ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) da parte del Parlamento italiano, i commenti in Italia sembrano però tutti tesi a menare fendenti al governo di Giorgia Meloni. Fa parte del gioco politico, è previsto dalle regole di ingaggio, ma in questo momento ciò che servirebbe è una discussione sui contenuti nell’interesse del Paese. Le regole del Patto di stabilità si applicheranno comunque nei prossimi anni, qualunque orientamento abbia il governo italiano, cioè di qualunque colore sia la maggioranza parlamentare che lo sostiene. Dunque, contribuire a migliorarlo è nell’interesse di tutti. «Io penso che ci sia un po’ di schizofrenia in questo governo, perché il Patto che è stato raggiunto per noi non è quello che serve, per noi bisogna superare l’austerità. Quindi trovo singolare che il governo si beva il Patto e poi si inventi di non votare il Mes» ha dichiarato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. Va detto però che la ratifica della riforma del Mes avrebbe significato austerità immediata.«Meloni aveva preannunciato che per l’Europa sarebbe finita la pacchia e invece se ne torna in Italia con un pacco di instabilità e decrescita» ha detto il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Si unisce al coro degli scontenti Elly Schlein, segretario del Partito democratico, che ha parlato di un accordo che farà male all’Italia. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha detto che il nuovo Patto di stabilità ha «alcuni aspetti positivi e altri meno. Leggetelo bene il patto di stabilità. Quando lo leggerete bene scoprirete che è molto meglio di quello che sembra».Un invito all’analisi che ha senso ascoltare, soprattutto tenendo conto che da qui all’approvazione finale molte cose potrebbero ancora cambiare.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.