2023-06-27
Patto del bar inutile: Molise al centrodestra
Spoglio a rilento, ma Francesco Roberti (Forza Italia) nettamente avanti. Il candidato del centrosinistra riconosce la sconfitta. Grillini inconsistenti malgrado il 24% alle Politiche. L’incontro Schlein-Conte-Fratoianni non ha smosso nulla. Affluenza ancora in calo. Il «Patto della piazzetta» non è servito al centrosinistra allargato per vincere le elezioni regionali in Molise. Con 52 sezioni scrutinate su 393 ieri sera il candidato del centrodestra, l’azzurro Francesco Roberti era già avanti con il 60,93% dei voti (Fdi primo partito al 17.89%), mentre il centrosinistra con Roberto Gravina, era molto distante con il 37.41% (Pd primo partito al 13.19%). «Il risultato era previsto, abbiamo girato il territorio, abbiamo avuto il sentore che i molisani avessero capito il nostro programma elettorale, il nostro modo di fare politica con moderazione. Siamo soddisfatti, ora iniziamo a preoccuparci per il bene del Molise e dei molisani. Questa vittoria la dedico a Silvio Berlusconi: c’è sicuramente il suo zampino, dall’alto mi è stato vicino come quando sono stato candidato a sindaco prima e a presidente della Provincia poi. In gergo calcistico avrebbe commentato “Triplete”» ha commentato il neo governatore Roberti a risultato parziale ma in netto vantaggio sul rivale. «L’esito del voto è chiaro: a Francesco Roberti va un augurio di buon lavoro nell’esclusivo interesse dell’intera comunità molisana», è stata la prima dichiarazione di Gravina riconoscendo la sconfitta. «Sono stati giorni intensi e per molti versi entusiasmanti, non è bastato» ha aggiunto. «Abbiamo il rammarico di non essere riusciti a convincere la maggior parte dell’elettorato con la nostra proposta di rinnovamento. Il rammarico di non poter guidare direttamente il Molise verso l’orizzonte di sviluppo che abbiamo delineato in questi mesi. Tuttavia abbiamo anche la consapevolezza di aver gettato le basi per un progetto allargato e alternativo alla destra. E, soprattutto, abbiamo il dovere e la convinzione di lavorare ad una opposizione concreta e costruttiva, ma certamente netta». Il Molise, l’amministrazione regionale più piccola d’Italia, è stato un test politico importante per maggioranza ed opposizione con esito chiaro: la conferma alla guida della Regione di un esponente di centrodestra Francesco Roberti, sindaco di Termoli e presidente della Provincia di Campobasso. Sconfitto Gravina, il candidato «stellato» del centrosinistra, che ha visto andare in frantumi il futuro del «campo largo». Infatti per la prima volta la coalizione progressista aveva scelto un uomo del M5s ma soprattutto il sindaco di Campobasso, uno dei pochi capoluoghi governati dai pentastellati. Giuseppe Conte ed Elly Schlein, insieme anche al segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, si erano incontrati nel capoluogo molisano e siglato al bar, davanti ad una limonata, il Patto della piazzetta per poi fare i comizi rigorosamente separati sperando però in un risultato positivo che sarebbe stato storico per i grillini e forse un rospo da ingoiare per i dem. L’avvocato di Volturara Appula sperava di dimostrare che il M5s ancora esiste e conta nel sud, nelle isole e proprio in Molise dove alle scorse politiche fu il primo partito con il 24,18%. E invece per Conte&C. c’è stata una sonora sconfitta - poco oltre il 5% - più pesante di quelle che ci sono già state nel nord Italia. Il terzo candidato, Emilio Izzo 69 anni, pensionato ed ex dipendente statale alla guida della lista civica Io non voto i soliti noti ma sostenuto anche da altre civiche come Azione civile di Antonio Ingroia, soltanto un 2%. Per la composizione del consiglio regionale la soglia di sbarramento è fissata al 3% per le liste e all’8% per le coalizioni. Per il governo di Giorgia Meloni la vittoria di Roberti, con l’aiutino di Matteo Renzi, che per la prima volta ha dato il suo sostegno a un candidato di centrodestra, è il quarto risultato positivo, del 2023, dopo le regionali vinte in Lombardia, Lazio e Friuli Venezia Giulia. Ma quella di ieri è una vittoria importante soprattutto per Forza Italia, essendo la prima prova elettorale dopo la scomparsa del fondatore e presidente Silvio Berlusconi, che acquisisce così «peso» all’interno della coalizione. «Dedichiamo la vittoria in Molise e lo straordinario risultato di Fi al presidente Berlusconi. Un successo che conferma la fiducia nei confronti del governo. Augurando buon lavoro a Francesco ringrazio Donato Toma per il lavoro svolto. Forza Italia, forza di buongoverno» ha scritto su Twitter il coordinatore nazionale e ministro per gli Affari esteri, Antonio Tajani. Era infatti un azzurro anche l’ex governatore, Donato Toma, che ha deciso di non correre per un secondo mandato e che, supportato dall’intero centrodestra, nella precedente tornata elettorale conquistò il 43,46% contro il candidato stellato, Andrea Greco, che si fermò al 38,5%. Infine l’affluenza alle urne che non arriva al 50%. In totale, infatti, il dato definitivo della partecipazione a queste elezioni è del 47,94%, quasi cinque punti in meno del 2018, quando però si votò in un solo giorno e votò il 52% dei molisani.