2025-01-15
«Patrocinio gratuito per chi ha una divisa»
Riccardo Molinari (Imagoeconomica)
Il deputato e primo firmatario della proposta Riccardo Molinari: «Garantiamo a chi agisce per la collettività che non dovrà sostenere da solo il peso di un’eventuale difesa legale. L’avvocato di Stato esiste già per vittime di stalking o di schiavitù: allarghiamo la platea dei fruitori».Una proposta di legge punta a estendere il gratuito patrocinio a spese dello Stato a due categorie specifiche: i componenti delle forze dell’ordine, sia civili sia militari, oggetto di indagini o procedimenti penali legati all’esecuzione del proprio lavoro, e le persone offese da reati commessi con la violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro. «Crediamo sia fondamentale garantire una tutela legale adeguata a chi, per ragioni di servizio o a causa di negligenze altrui, si trovi coinvolto in procedimenti giudiziari», spiega alla Verità Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera e primo firmatario dell’iniziativa legislativa presentata ieri ufficialmente a Montecitorio con il capogruppo leghista in commissione Affari costituzionali, Igor Iezzi, al capogruppo in commissione Giustizia, Ingrid Bisa, e al capogruppo in commissione Lavoro, Andrea Giaccone.Perché ritenete necessaria questa estensione? «Gli agenti di polizia e gli operatori delle forze dell’ordine sono, prima di tutto, dei lavoratori e questo non dobbiamo dimenticarlo. Il loro compito è delicatissimo: tutelano la sicurezza pubblica e, spesso, devono prendere decisioni difficili in situazioni critiche. Riteniamo che sia giusto che chi agisce per il bene della collettività non debba affrontare da solo il peso economico di una difesa legale. Occorre, poi, portare attenzione sulla giustizia in materia di sicurezza sul lavoro, in quanto le difficoltà economiche non devono essere un disincentivo per tutelare i propri diritti. Questo alimenta nelle vittime e nei loro familiari un profondo sentimento di giustizia negata. E il gratuito patrocinio consente di affrontare un giudizio con un avvocato a spese dello Stato. Inoltre, è una misura già presente nel nostro ordinamento per categorie specifiche, come le vittime di violenza sessuale o di stalking, di riduzione in schiavitù o della tratta di persone. Noi vogliamo estendere questo istituto anche alle vittime di infortuni sul lavoro e ai prossimi congiunti e alle forze dell’ordine, a prescindere dalla soglia di reddito».Come si inserisce questa proposta nel quadro normativo attuale? «Tecnicamente la norma proposta modifica il comma 4-ter dell’articolo 76 del Dpr 115/2002, includendo tra i destinatari del gratuito patrocinio, a prescindere dal reddito, le persone offese da reati legati alla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, come previsto dall’articolo 90 del Codice di procedura penale. Inoltre, si estende il beneficio ai membri delle forze dell’ordine indagati per atti compiuti durante il servizio».Qualcuno potrebbe obiettare che, insieme allo scudo penale al momento in discussione, si voglia costruire una sorta di immunità. «Il gratuito patrocinio non è un’immunità, ma un diritto alla difesa. Non significa giustificare eventuali reati, è chiaro che deve essere un tribunale a valutare se un’eventuale accusa è fondata oppure no. Il gratuito patrocinio attiene alla tutela del lavoratore, che tendenzialmente è una persona che non ha un reddito altissimo e che per questo può essere disincentivata ad affrontare un procedimento giudiziario. Nel caso delle forze di polizia significa garantire l’accesso alla difesa. Già con il ddl Sicurezza sono stati fatti dei passi in avanti e come Lega abbiamo ottenuto il raddoppio dei fondi erogati dallo Stato per garantire le spese legali agli agenti che subiscono processi. L’accesso al gratuito patrocinio è una ulteriore garanzia per la loro tutela. Quando abbiamo preparato questa proposta di legge, non si parlava ancora dello scudo penale e non potevamo sapere che il governo avrebbe annunciato questo tipo di intervento. I due provvedimenti, però, non sono in contraddizione. Tutto ciò che va a sostegno delle forze dell’ordine merita il nostro appoggio e la nostra approvazione».Quindi, in sostanza, si inserisce nelle deroghe alla normativa già esistenti? «È una norma costituzionalmente legittima, come dimostrano proprio le deroghe già esistenti rispetto al reddito per altre categorie vulnerabili. Il nostro obiettivo, come spiegavo, è permettere a questi lavoratori di accedere a una difesa».Questa proposta sembra arrivare in un momento di forte tensione sociale. Ha qualche legame con le recenti manifestazioni? «Le inqualificabili scene viste durante le manifestazioni dello scorso fine settimana evidenziano quanto sia difficile il lavoro delle forze dell’ordine. Miriamo a garantire a questi lavoratori gli strumenti necessari per svolgere al meglio il loro compito, senza temere anche ripercussioni economiche».Che tempi prevede per l’approvazione? «Questa proposta di legge nasce da quanto è emerso nel corso delle attività della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni dei lavoratori. Di base quindi immaginiamo ci sia un consenso ampio su questo tema. Per quanto riguarda le forze dell’ordine, sappiamo che la loro tutela è cara a tutte le forze di centrodestra. Riteniamo possa esserci un consenso ampio. Noi cercheremo di portarla in commissione prima possibile, quindi di calendarizzarla velocemente. Per quanto è nelle nostre possibilità, cercheremo insomma di accelerare, poi bisognerà vedere se troverà il favore degli altri partiti».
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