Parte l’assalto alle pensioni voluto da Bruxelles

Parte l’assalto alle pensioni voluto da Bruxelles
Giuseppe Conte (Ansa)

A proposito del presunto successo europeo di Giuseppe Conte c'è un convitato di pietra di cui nessuno pare aver voglia di parlare. Mentre da un lato si celebra il ruolo del presidente del Consiglio, descrivendone le grandi qualità di negoziatore internazionale, dall'altro si evita di approfondire le contropartite che sono state offerte ai partner europei per poter chiudere la trattativa sui soldi: una su tutte, la questione pensionistica.

Già, perché la pioggia di denaro di cui secondo l'ufficio stampa di Palazzo Chigi godrà l'Italia non sarà gratis, ma soggetta a precise condizioni e richiederà il rispetto rigoroso di una serie di richieste, tra le quali un taglio secco alla nostra spesa previdenziale. Infatti, a cominciare dagli olandesi per finire ai tedeschi, ai nostri partner non va giù che gli italiani abbiano quelle che secondo loro sono pensioni troppo ricche, ma soprattutto pensioni che vengono concesse in età troppo precoce. Perché se c'è una cosa che unisce l'Europa, in particolare quella del Nord, è un giudizio rancoroso e anche un po' invidioso nei confronti del nostro sistema, ritenuto assai generoso, e per questo c'è chi chiede l'ennesima sforbiciata.

Il pretesto usato ovviamente è la famosa quota 100, ovvero il meccanismo che consente a chi ha 62 anni d'età e 38 di contributi di ritirarsi dal lavoro per ottenere l'assegno dell'Inps. Troppo pochi gli anni per dire addio al lavoro, troppo pochi quelli passati ad accantonare una quota per il futuro: questo il giudizio di Bruxelles e dintorni. Infatti, in vista degli stanziamenti del Recovery fund, che - è bene ricordarlo - avverranno solo a metà del prossimo anno, la Ue spinge per mettere mano a quota 100, con l'intenzione però di usare la questione per un generale giro di vite sulla spesa pensionistica italiana, ritenuta troppo elevata per un Paese che ha il terzo debito pubblico mondiale. Nei giorni scorsi sono circolate cifre allarmistiche sugli effetti che quota 100 avrebbe nei prossimi anni, un argomento da usare come grimaldello per riaprire la questione sulla riforma previdenziale. Nonostante nel 2020 le richieste di pensionamento anticipato rispetto a quanto previsto dalla Fornero siano state inferiori e questo abbia consentito una minor spesa, c'è chi calcola che, a seguito dell'emergenza Covid, molte aziende ridurranno il personale, contribuendo a mandare in pensione le persone a cui mancano pochi anni per accedere al sistema previdenziale. In pratica, quota 100 sarebbe utilizzata come una specie di ammortizzatore sociale, per contenere l'aumento della disoccupazione, in particolare nei confronti dei lavoratori più anziani. Risultato: il bilancio pubblico dovrebbe sopportare una spesa di alcuni miliardi, cosa che finora nessuno aveva ipotizzato.

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Orchestra israeliana messa a tacere
La Philarmonie (Getty). Nel riquadro, l'assalto dei pro Pal
A Parigi i pro Pal interrompono con i fumogeni il concerto alla Philarmonie e creano il caos. Boicottato un cantante pop per lo stesso motivo. E l’estrema sinistra applaude.

In Francia l’avanzata dell’antisemitismo non si ferma. Giovedì sera un concerto di musica classica è stato interrotto da militanti pro Pal e, quasi nello stesso momento, un altro concerto, quello di un celebre cantante di origine ebraica, è stato minacciato di boicottaggio. In entrambi i casi, il partito di estrema sinistra La France Insoumise (Lfi) ha svolto un ruolo non indifferente.

Crosetto manda l’Onu in pensione. «Ha l’encefalogramma piatto»
Guido Crosetto (Cristian Castelnuovo)
Il ministro della Difesa interviene all’evento organizzato dalla «Verità» dedicato al tema della sicurezza con i vertici del comparto. Roberto Cingolani (Leonardo) e Nunzia Ciardi (Acn): bisogna prevenire le minacce con l’Ia.

Mai, come nel periodo storico nel quale stiamo vivendo, il mondo è stato più insicuro. Attualmente ci sono 61 conflitti armati attivi, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale, che coinvolgono oltre 92 Paesi. Ieri, a Roma, La Verità ha organizzato un evento dal titolo «Sicurezza, Difesa, Infrastrutture intelligenti», che ha analizzato punto per punto i temi caldi della questione con esponenti di spicco quali il ministro della Difesa Guido Crosetto intervistato dal direttore della Verità, Maurizio Belpietro.

trump orban nucleare
Donald trump e Viktor Orbán (Ansa)
Il premier ungherese è stato ricevuto a pranzo dall’inquilino della Casa Bianca. In agenda anche petrolio russo e guerra in Ucraina. Mosca contro l’Ue sui visti.

Ieri Viktor Orbán è stato ricevuto alla Casa Bianca da Donald Trump, che ha definito il premier ungherese «un grande leader». Di più: tessendo le sue lodi, il tycoon ci ha tenuto a sottolineare che «sull’immigrazione l’Europa ha fatto errori enormi, mentre Orbán non li ha fatti». Durante la visita, in particolare, è stato firmato un nuovo accordo di cooperazione nucleare tra Stati Uniti e Ungheria, destinato a rafforzare i legami energetici e tecnologici fra i due Paesi. In proposito, il ministro degli Esteri magiaro, Péter Szijjártó, ha sottolineato che la partnership con Washington non preclude il diritto di Budapest a mantenere rapporti con Mosca sul piano energetico. «Considerata la nostra realtà geografica, mantenere la possibilità di acquistare energia dalla Russia senza sanzioni o restrizioni legali è essenziale per la sicurezza energetica dell’Ungheria», ha dichiarato il ministro.

Denuncia i bivacchi degli immigrati. Attivista francese arrestato per odio
Bivacco di immigrati in Francia. Nel riquadro, Jean Eudes Gannat (Getty Images)
Inquietante caso di censura: prelevato dalla polizia per un video TikTok il figlio di un collaboratore storico di Jean-Marie Le Pen, Gannat. Intanto i media invitano la Sweeney a chiedere perdono per lo spot dei jeans.

Sarà pure che, come sostengono in molti, il wokismo è morto e il politicamente corretto ha subito qualche battuta d’arresto. Ma sembra proprio che la nefasta influenza da essi esercitata per anni sulla cultura occidentale abbia prodotto conseguenze pesanti e durature. Lo testimoniano due recentissimi casi di diversa portata ma di analoga origine. Il primo e più inquietante è quello che coinvolge Jean Eudes Gannat, trentunenne attivista e giornalista destrorso francese, figlio di Pascal Gannat, storico collaboratore di Jean-Marie Le Pen. Giovedì sera, Gannat è stato preso in custodia dalla polizia e trattenuto fino a ieri mattina, il tutto a causa di un video pubblicato su TikTok.

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