2018-12-07
Parlare con i defunti grazie a un telefonino è cancellare l’anima
Una app raccoglie e immagazzina il maggior numero di tracce Web, foto e dati di chi è morto. E li riassembla in modo creativo. L'inventore - un giovane laureato del Mit - in principio voleva solo serbare il ricordo di un amico scomparso, quando infine ha capito la portata dell'invenzione, in perfetto stile yankee ha pensato bene di costruirci sopra un business.A inverare il cosiddetto transumanesimo, ovvero l'uomo 2.0 modificato dall'uso oltracotante della scienza, non c'è solo la Cina, anche gli Stati Uniti tengono il passo. Là per esempio alcune startup lavorano per consentire di parlare con i propri defunti grazie a un avatar. La più avanzata tra esse si chiama Eternime ed è un app per smartphone. L'inventore - un giovane laureato del Mit - in principio voleva solo serbare il ricordo di un amico scomparso, quando infine ha capito la portata dell'invenzione, in perfetto stile yankee ha pensato bene di costruirci sopra un business. Ecco come funziona: prima Eternime raccoglie e immagazzina il maggior numero di dati, messaggi, foto e tracce web della persona; poi le riassembla in modo creativo, o per dir meglio «creazionistico», attraverso l'aiuto dell'intelligenza artificiale. Più informazioni s'immettono, più l'avatar è somigliante; anzi l'ideale sarebbe di farne uso già da vivi in modo da arricchire con ogni particolare biografico la banca dati del programma. L'ambizione è quella di riversare l'anima, il cuore di ognuno, dentro un software, offrendo così a chi resta, parenti e amici, anziché un rosario o una candela o un silente ritratto sulla parete, una specie di tamagotchi interattivo che abbia gusti, pensieri, voce e memoria del trapassato, di fatto un suo doppio ma eterno. Sicché a breve potrebbe bastare uno smartphone, quale medium, per continuare a parlare con i cari estinti: ricetrasmittente ben migliore di qualsiasi chiesa o fede.Viene pure da pensare che le religioni, se vorranno sopravvivere all'ennesima rivoluzione in atto nel loro campo, dovranno allearsi con la tecnologia e spostare le dispute sull'aldilà da un ambito religioso e dogmatico a uno critico-scientifico, tra chi «crede» - non più in base a citazioni bibliche, ma a logaritmi - che la persona defunta corrisponda in tutto all'avatar e chi invece vi vede solo un'elaborata immagine (come un tempo ci si divideva sulla Trinità); questa forse sarà la sola «fede» ancora possibile in futuro. Nonostante tali startup siano sostenute da forti interessi commerciali e abbiano già ora adesioni massive di pubblico, Eternime è ancora in una fase iniziale. Permangono diversi problemi nell'elaborazione della personalità con i dati ricavati da internet (chat, social, mail, cronologia di navigazione). La cosa interessante - e insieme paurosa - è che tali informazioni tendono a «deformare» in negativo la personalità dell'avatar del defunto, quasi ognuno di noi desse il peggio di sé (o più semplicemente esprimesse il vero sé) stando su internet, quand'è appunto in libertà e senza inibizioni. È la stessa cosa accaduta con Tay, il primo robot Microsoft interfacciato con Twitter affinché imparasse dagli umani, ebbene l'esperimento è fallito, perché, apprendendo iperacriticamente da tutti i post degli utenti online, Tay tendeva a divenire sessista e violento: un robot fin troppo umano, sociopatico addirittura. Insomma il rischio per Eternime è quello di ricreare una copia distorta e mostruosa del defunto, il quale, anziché consolare chi resta, lo terrorizza (come accade nel film Transcendence che anticipa molti di questi temi). Oltre ai dubbi immani posti dall'etica, ci sono poi quelli legati alla privacy; questo avatar assorbe ogni tipo d'informazione: ad esempio, navigando, un utente spesso esprime i propri gusti sessuali e forse non gradisce che tali informazioni «sensibili» vengano divulgate da morto a genitori, moglie o figli. Anche l'età dell'avatar è un altro nodo insoluto: quale nostra immagine dovrebbe restituire il programma? l'ultima - magari vecchia e malandata - oppure una ringiovanita che però nessuno riconosce, o un loro mix?A ogni modo è solo questione di tempo prima che l'"ultimo addio" divenga un «a tra poco». Semmai l'addio lo daremo a funerali e cimiteri (e pure ai cornetti scaramantici) come li abbiamo conosciuti finora, con tutto ciò che filosoficamente questo comporta per l'uomo. I cadaveri non verranno più inumati con l'austera solennità di ieri, bensì buttati via come degli involucri molesti, essendo la parte migliore del defunto già «salvata», e non da un mistico redentore, ma da un semplice backup. Chi ritiene che solo la morte possa definirci come esseri umani (su tutti Ugo Foscolo che, seppur materialista, affidava proprio ai sepolcri l'eccellenza umana) da oggi appartiene a un altro evo. Eppure senza la morte, il volo dell'uomo per avvicinarsi a Dio, pare quello di un Icaro.
Elly Schlein con Eugenio Giani (Ansa)
(Ansa)
La casa era satura di gas fatto uscire, si presume, da più bombole vista la potente deflagrazione che ha fatto crollare lo stabile. Ad innescare la miccia sarebbe stata la donna, mentre i due fratelli si sarebbero trovati in una sorta di cantina e non in una stalla come si era appreso in un primo momento. Tutti e tre si erano barricati in casa. Nell'esplosione hanno perso la vita 3 carabinieri e sono risultate ferite 15 persone tra forze dell'ordine e vigili del fuoco. (NPK) CC
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Mario Venditti. Nel riquadro, Silvio Sapone in una foto agli atti dell’inchiesta di Brescia (Ansa)
(Totaleu)
Lo ha affermato l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Pietro Fiocchi in un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles, in occasione dell'evento «Regolamentazione, sicurezza e competitività: il ruolo dell’Echa (Agenzia Europea per le sostanze chimiche) nell’industria e nell’ambiente europei».