2023-11-12
Paolo Rossi: «La nostra maglia è frutto di un’arte. Un mix di tecnologia e raffinatezza»
Nel riquadro Paolo Rossi, direttore commerciale e marketing di Alpha Studio
Il direttore commerciale e marketing di Alpha Studio: «Tramandiamo una realtà artigianale di forti valori, ma oltre all’eredità del passato puntiamo sull’innovazione e prevediamo di aumentare il comparto maschile».«Dobbiamo salvaguardare l’integrità della filiera», ha prontamente detto Paolo Rossi, direttore commerciale e direttore comunicazione di Alpha Studio, pietra miliare nel mondo della maglieria, davanti al disastro che ha colpito la Toscana, la sua terra. Proprio la zona tra Firenze e Prato ricca di aziende tessili, è stata messa in ginocchio dall’ultima alluvione. «Il distretto pratese è fondamentale per questo comparto e sono molte le realtà alle quali noi attingiamo ogni giorno per i nostri prodotti, diverse hanno purtroppo subito gravi danni. Fortunatamente non siamo stati colpiti anche se in linea d’aria siamo vicinissimi alle zone alluvionate. Da subito abbiamo deciso di dare il nostro supporto con i mezzi a disposizione attivandoci attraverso comunicazioni e il passa parola che in questi casi diventa fondamentale. Il servizio di lavaggio e asciugatura per le persone che hanno perso tutti i loro armadi e le cose di casa come tende e lenzuola è stato da subito a loro disposizione. Tutt’ora ho qui dieci ragazzi volontari, oltre al nostro personale interno, per ripristinare ciò che serve alla popolazione mentre le aziende accanto a noi possono utilizzare i nostri magazzini per spostare e depositare merci». Alla base, la storia di una grande famiglia: Franco Rossi, il fondatore, e poi i tre figli Maurizio (programmazione della produzione), Simona (acquisti, gestione dell’ufficio stile, materie prime, rapporti con i fornitori) e Paolo, la seconda generazione. L’inizio?«Nel 1978, nostro padre fondò la società e comperò la prima azienda, da lì iniziò la produzione industriale. Nel 1985 nacque il marchio Alpha».Franco Rossi è sempre stato nella moda?«Assolutamente no, fu una passione personale. Nostro nonno era un contadino e proprio nella stalla dove teneva gli animali, nostro padre cominciò installando le prime macchine per stirare la maglieria che gli veniva portata dai laboratori della zona. Piano piano, pezzo per pezzo, arrivò a produrre maglie per conto di clienti esterni a Comeana, in provincia di Prato, dove siamo tutt’oggi. E dove è iniziata la storia del marchio Alpha con una vera e propria collezione».L’origine del nome?«Fu una scelta che precorse i tempi: unire un concetto culturale alla moda. Alpha come la prima lettera dell’alfabeto greco. Nostro padre era molto ambizioso, voleva essere il primo. Gli piaceva, a quei tempi, anche la grafica dell’alfabeto greco che però non si sviluppò in un logo. E poi Studio perché è studiata tanto da noi all’interno, parola aggiunta successivamente. Si cercò, quindi, un nome semplice ma riconoscibile e che ispirasse un concetto legato alla cultura».Una caratteristica che finisce anche nelle vostre collezioni.«La maglia è frutto di un’arte, un mix di tecnologia, storia e raffinatezza, in equilibrio tra passato e innovazione. La nostra è una realtà artigianale, una solida tradizione che si tramanda, fatta di forti valori nei quali crediamo molto: attenzione, rispetto e qualità non solo dei materiali ma anche dei rapporti umani». Il vostro heritage è la maglieria di lusso.«Siamo super specializzati nella maglieria anche se parliamo di un prêt-à-porter fatto di vari pezzi. Quando si parla di maglieria, quasi sempre ci si trova davanti a uno sbilanciamento tra il fatturato invernale e quello estivo. Il nostro, invece, che si attesta oltre i 12 milioni di euro, è suddiviso in 50 e 50, dato che le vendite tengono allo stesso modo grazie al fatto che la maglieria d’estate si riduce per far posto ad altri tessuti».E tra donna e uomo?«Il 65% donna e il 35% uomo, con la previsione di aumentare il comparto maschile, che nelle ultime stagioni è sempre cresciuto e sta continuando a farlo, dando buoni risultati».Materiali di alta qualità fanno la differenza e fanno il paio con la parola sostenibilità.«Senza dubbio. Per il nostro ciclo produttivo utilizziamo i migliori filati dalla lana merinos al 100% cashmere, tutti filati prettamente puri fino al 100% di cotone e 100% lino. Tutti provengono dalle migliori filature italiane e sono materiali che oggi scegliamo anche in un’ottica di sostenibilità. Nella maglieria l’85% dei filati che utilizziamo ha già diverse certificazioni di sostenibilità dalla certificazione del prodotto, alla tintura, ai lavaggi fino ad arrivare alla cura degli animali. Non dimentichiamo che tutto il mondo lana nasce da animali. Sostenibilità, quindi, che non è solo il non inquinare, ma anche rendere sostenibile la produzione della materia prima attraverso allevamenti che non stressano gli animali».Mercati di maggiore espansione? «L’Italia è al primo posto. Stiamo lavorando a 360 gradi per portare la quota export in salita ed è il nostro obiettivo da diverse stagioni. Ora stiamo lavorando in Europa, abbiamo aperto canali che si stanno solidificando in Giappone e a Taiwan e stiamo cercando la giusta collaborazione per il mercato americano. Sono oltre 650 i nostri punti vendita e al momento abbiamo tre negozi Alpha Studio: Firenze, Santa Margherita Ligure a Piacenza».
«Murdaugh: Morte in famiglia» (Disney+)
In Murdaugh: Morte in famiglia, Patricia Arquette guida il racconto di una saga reale di potere e tragedia. La serie Disney+ ricostruisce il crollo della famiglia che per generazioni ha dominato la giustizia nel Sud Carolina, fino all’omicidio e al processo mediatico.