Dal 14 settembre arriva su Sky Cinema Petra, una produzione Sky Original prodotta con Cattleya in associazione con Bartlebyfilm che ha come protagonista il personaggio creato dalla penna di Alicia Giménez-Bartlett: Petra Delicato.
Petra Delicato non è un'eroina, e nemmeno ha in sé quell'originalità davanti alla quale sbalordire. Eppure, nel novero di un racconto televisivo spesso paludato, ha carattere quanto basta per rivoluzionare gli stereotipi di genere, femmina («Ma non femminista») nel Paese dei Montalbano. Petra Delicato, scaturita dal genio letterario della spagnola Alicia Giménez-Bartlett, è una detective di fortuna, protagonista, su Sky, della serie che ne porta il nome. La produzione, la prima per la cui regia sia stata assoldata Maria Sole Tognazzi, ha un incedere particolare. Le puntate non sono episodi, ma piccoli film, capaci di trovare conclusione nell'ora e più che chiedono a chi guardi. Perciò, Sky ha scelto di trasmetterla su canali altri rispetto a quelli canonici. Petra, prodotta da Cattleya e Sky Italia in associazione con Bartlebyfilm, è in onda su Sky Cinema, dalla prima serata di lunedì 14 settembre. «Petra risponde al desiderio di lavorare su prodotti più larghi, dove largo non significhi basico», ha spiegato Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming di Sky Italia, mettendo in luce un vizio nostrano. «In Italia, si ha la tendenza a confondere ciò che può piacere ad un pubblico vasto con ciò che punti al basso», ha detto, «Gomorra è la serie più popolare che ci sia ed è un prodotto di eccellenza. Non è nato, però, per essere largo. Lo è diventato. Petra vorremmo, invece, fosse pop da subito». Ragione, questa, per la quale è stato ingaggiato uno dei volti che più incarnano il prestigio nazionalpopolare, il talento formato famiglia.
Paola Cortellesi, la cui fisicità discreta ha suscitato l'approvazione della Giménez-Bartlett («È bella», ha detto, «Senza essere Barbie»), è stata scelta come interprete di Petra Delicato, un avvocato genovese che il caso ha voluto diventasse ispettore.
Donna di mezza età, con due divorzi alle spalle, Petra Delicato ha lasciato il foro per l'archivio della questura locale. Stava bene, sottoterra, tra le scartoffie di vecchi e nuovi casi. Ci stava tanto bene che, un dì all'alba, quando le è stato chiesto di interrogare una ragazza vittima di stupro ha rifiutato. «Vado a casa», ha detto, prima che un moto della coscienza le imponesse di restare. La Mobile sotto organico e la necessità di chiudere un'indagine di violenze seriali hanno fatto il resto. Petra Delicato è stata promossa alla Omicidi e delle sue investigazioni, al fianco di un vice ispettore più anziano, l'Antonio Monte di Andrea Pennacchi, ha preso ha raccontare l'autrice spagnola, i cui libri, dati alle stampe nella seconda metà degli anni Novanta, sono arrivati in Italia con Sellerio, a partire dal 2002.
Barcellona, terzo polo del racconto letterario, è stata, però, soppiantata, e una Genova di carruggi e zone industriale l'ha rimpiazzata. «C'è una corrispondenze emotiva tra Genova e Barcellona, due città in cui il mare si perde tra i mille colori delle periferie, degli scorci urbani», ha spiegato Furio Andreotti, sceneggiatore insieme a Giulia Calenda e Ilaria Macchia del Petra televisivo. Andreotti, insieme alle colleghe, ha riadattato la storia della Giménez-Bartlett alle esigenze dell'epoca presente. Ma Petra Delicato, quella, non l'ha cambiata.
«Petra Delicato è una donna profondamente distante da me, ed è la donna che avrei voluto essere almeno un giorno nella mia vita», ha detto Paola Cortellesi, raccontando di una libertà senza manifesti, «Vera, spontanea, una libertà che non si cura del giudizio altrui». «Perciò, dico che Petra Delicato non è femminista. Perché delle sue scelte», che televisione ci ha insegnato essere maschili, «Non fa mai un manifesto. Quando è una donna a cambiare più partner, ad essere sboccata e solitaria ci si stupisce. Ma Petra dello scalpore non si cura. Ogni sua scelta è per sé, Petra non porta bandiere. Sicuramente, non porta bandiere per le altre donne», ha spiegato oltre l'attrice, che nella serie, della quale è già stata messa in lavorazione una seconda stagione, si allontana dal tracciato comico al quale si è abituati ad associarla.
Dura, di una durezza che cela sentimento e, a tratti, grande ironia, è straordinaria nella parte di una donna solitaria che sappia bastare a se stessa, senza perciò sfociare nei tratti macchiettistici di una Lisbeth Salander. Paola Cortellesi, con Petra, ha dato l'ennesima prova di una versatilità che in Italia non ha pari, nemesi assolutamente godibile del vero Montalbano.