2023-06-29
Chi invece di Panetta nel board della Bce? L’Italia può far fatica a mantenere il posto
Fabio Panetta (Getty Images)
Il dossier bollente è quello dell’euro digitale, le cui deleghe vengono rimesse in gioco. Christine Lagarde vorrebbe una donna.Chi prenderà la poltrona lasciata libera nella stanza dei bottoni della Bce da Fabio Panetta, prossimo governatore di Bankitalia al posto di Ignazio Visco? È la domanda cui per ora si può rispondere solo facendo una ricognizione di nomi papabili e di fazioni che li sponsorizzano. Di certo, anche se il cambio avverrà a novembre la partita è già iniziata. Non è detto che l’Italia riesca a tenere piantata la bandierina, né se l’eventuale successore manterrà le stesse deleghe a cominciare da quella sull’euro digitale su cui la Commissione europea cerca di accelerare i tempi con la proposta di regolamento che intende gettarne le basi legislative. «Con l’euro digitale, la maggiore concorrenza consentirà sia ai cittadini sia ai commercianti di usufruire di servizi di pagamento a costi minori», ha assicurato ieri lo stesso Panetta sostenendo il progetto insieme a Valdis Dombrovskis, commissario per il Commercio e ricevendo i ringraziamenti di Christine Lagarde.Ma torniamo alla corsa per occupare il posto assai ambito nel Comitato esecutivo della banca centrale europea composto da sei membri: il presidente (la francese Lagarde), il vicepresidente (lo spagnolo Luis de Guindos) e quattro consiglieri, con la presenza, oltre a Panetta, dell’olandese Frank Elderson, dell’irlandese Philip Lane e della tedesca Isabel Schnabel. I componenti del Comitato esecutivo durano in carica 8 anni, con un mandato non rinnovabile. I membri preparano e partecipano ai meeting del consiglio direttivo dove, insieme ai 19 governatori delle banche centrali degli Stati membri, decidono la politica monetaria. Quanto all’iter, la nomina è regolata dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Dapprima gli Stati membri dell’eurozona propongono i candidati, di cui discute l’Eurogruppo. Il Consiglio, in seguito, approva una raccomandazione e il nuovo membro del board viene nominato dal Consiglio europeo, dopo consultazione con il Parlamento europeo e il Consiglio direttivo della Bce.La tradizione non scritta ma sempre rispettata vuole che nel comitato siedano i rappresentanti delle tre più grandi economie della zona euro: Italia, Francia, Germania. Quando nell’autunno 2019 Mario Draghi terminò il mandato al vertice di Francoforte, sostituito da Lagarde, l’Italia mantenne la poltrona perché dal board dell’istituto uscì il francese Benoit Coeuré. Con sei poltrone per venti Paesi dell’euro una posizione «sulla carta» non scontata per l’Italia, anche se dalla nascita della Banca centrale c’è sempre stato un italiano, così come un tedesco e un francese (la Spagna saltò un turno). Stavolta l’avvicendamento dipende da numerose variabili. Dall’autorevolezza e dalla capacità di negoziare dietro le quinte in un gioco di squadra tra presidenza del Consiglio, Tesoro e Banca d’Italia. Non vanno, inoltre, sottovalutati i tentativi dei Paesi più piccoli che fanno parte della moneta unica di avere una propria voce nel board. Né il pressing dei falchi del Nord Europa che puntano a rafforzare le proprie posizioni sfruttando l’uscita di un consigliere tradizionalmente annoverato tra le fila delle «colombe». I requisiti per prendere il posto di Panetta sono una formazione accademica nel settore di altissimo livello o un’esperienza professionale nel settore monetario o bancario. E ora veniamo al toto successore e ai nomi che circolano per un sostituto italiano. La struttura punta sull’attuale vicedirettore di Bankitalia, Piero Cipollone, già consigliere economico della presidenza del Consiglio durante il governo Conte. Un altro papabile sarebbe l’ex ministro dell’Economia, Daniele Franco, dato oggi in corsa per la presidenza della Banca europea degli investimenti (Bei). Negli ultimi giorni è però scesa in pista per la stessa carica anche la commissaria Ue per la Concorrenza, Margrethe Vestager (il suo secondo mandato scadrà l’anno prossimo). Quindi non è escluso che Franco, se la strada si facesse troppo ripida, possa rientrare nella rosa dei candidati da proporre per il posto di Panetta. Secondo le ultime indiscrezioni, la presidente Lagarde preferirebbe l’arrivo di una donna. In questo caso l’Italia potrebbe giocare la carta di Alessandra Perrazzelli, anche lei vicedirettrice generale di Bankitalia nonché membro del Supervisory board del Single supervisory mechanism (Ssm) della Bce. Oppure quella di due esterne: Elena Carletti (ordinario alla Bocconi, membro del cda di Unicredit e professore di ricerca alla Bundesbank) e Concetta Brescia Morra (titolare delle cattedre di diritto bancario, diritto della concorrenza e diritto commerciale alla facoltà di economia dell’Università del Sannio). Ma nei palazzi romani circolano anche i nomi dell’economista e docente della Luiss, Veronica de Romanis (moglie dell’ex membro del comitato esecutivo della Bce, Lorenzo Bini Smaghi, oggi presidente di Société Générale), e dell’ex capo economista della Bce nonchè docente alla London business school, Lucrezia Reichlin (è stata nel cda di Carige e di Unicredit e fu vista in Bce a perorare la candidatura di Jean Pierre Mustier prima che diventasse ceo dell’istituto di Piazza Gae Aulenti).
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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