2024-02-21
Palenzona blandisce il governo e si mette in marcia verso Generali
Fabrizio Palenzona (Imagoeconomica)
Venduto l’1,8% del Banco Bpm, Fondazione Crt consolida la partecipazione nella compagnia triestina Il presidente elogia il ddl Capitali, un binario che potrebbe persino valergli la nomina alla guida del Leone.Con i fondi ottenuti dalla vendita dell’1,8% in Banco Bpm la Fondazione Crt ha «consolidato la storica partecipazione di lungo termine in Generali, così da accrescere il flusso di dividendi che costituiscono la parte più consistente delle risorse che mettiamo a disposizione del territorio». Lo ha rivelato il presidente dell’ente torinese, Fabrizio Palenzona, in una lunga intervista al Sole 24 Ore. Aggiungendo che nella compagine azionaria del Leone, «siamo e restiamo sulla soglia del 2%». Quanto alla scelta di uscire dalla banca guidata dall’ad Giuseppe Castagna, Palenzona ha chiarito: «Ho messo in pratica quanto suggeriva Enrico Cuccia: vendi, guadagna e pentiti. Grazie all’ottimo lavoro del dottor Castagna abbiamo quasi triplicato l’investimento». Ma non solo: «Come soci di Unicredit continueremo a supportare Andrea Orcel, un eccellente banchiere che non da oggi gode della nostra stima». E infine, parole al miele («È un unicum, un fuoriclasse») per Andrea Pignataro che con Ion ha acquisito Prelios, la società attiva nei servizi immobiliari presieduta dallo stesso Palenzona.Ma le mosse del presidente di Fondazione Crt che solleticano di più il mercato sono quelle su Generali. Il fatto che nei radar di Palenzona ci potesse essere il Leone di Trieste, in realtà, lo aveva già ipotizzato La Verità a settembre 2023, quando era arrivato il via libera dal cda di Mediobanca alla conferma dell’amministratore delegato, Alberto Nagel, e del presidente Renato Pagliaro. Proprio intorno a quest’ultimo nome si era consumato l’ennesimo scontro tra il vertice di Piazzetta Cuccia e Delfin, la cassaforte della famiglia Del Vecchio. Poi a fine ottobre l’assemblea dei soci aveva approvato la lista messa a punto dal board uscente. Il prossimo match si potrebbe giocare a Trieste, dove nella primavera del 2025 verrà votato il nuovo cda, e dove già nel 2022 Francesco Gaetano Caltagirone aveva tentato di contrapporre una propria lista alternativa a quella appoggiata da Mediobanca con il rinnovo del mandato all’ad Philippe Donnet. Il blitz con l’alleato Delfin (al 9,7%) non era però riuscito perché gli investitori istituzionali avevano votato a larga maggioranza per la riconferma di Donnet. Nell’assemblea dei soci di due anni fa, Crt si schierò per la lista presentata da Caltagirone (votata da Delfin e Benetton). Non a caso, parlando in generale del meccanismo della lista del cda, il numero uno della fondazione torinese ha commentato al Sole che «la lista del consiglio è una pratica diffusa a livello internazionale. Se però il processo di formazione viene gestito male, ne distorce la validità. Il rischio evidente è quello dell’autoreferenzialità del consiglio, cosa certamente criticabile. L’altro aspetto è il conflitto di interessi che si può creare se non si disciplina adeguatamente il ruolo degli attori delegati alla formazione della lista». Tra un anno Caltagirone potrebbe tornare alla carica per rimettere nel mirino la presidenza delle Generali. E in quel caso, scrivevamo appunto già a settembre, potrebbe diventare il candidato giusto proprio Fabrizio Palenzona oggi al vertice della Fondazione Crt. Nel 2025, inoltre, il rinnovo del cda di Generali avverrà seguendo le nuove regole introdotte con il ddl Capitali sulla presentazione di una lista del cda uscente per il suo rinnovo. Per il futuro, ha sottolineato Palenzona nell’intervista, «il ddl Capitali ha cambiato la situazione. È innegabile che il disegno di legge sollevi qualche perplessità tra gli investitori quanto alla sua applicabilità proprio riguardo alle liste del consiglio. Comportamenti come quelli da noi denunciati spiegano le ragioni della necessità di disciplinare questo strumento. Per un giudizio compiuto, comunque, bisognerà attendere i decreti delegati al governo».Il disegno di legge, verosimilmente, sarà approvato a fine marzo. Mef e Parlamento sono poi delegati a provvedere, entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del ddl, ai decreti attuativi e anche alla modifica del Testo unico della finanza (Tuf) del 1998. L’ultima parola, a quel punto, spetterà al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La legge non può tornare in Aula. Ma se dal Quirinale verranno mossi dei rilievi, è prassi consolidata che vengano recepiti. Non è detto che Mattarella ne faccia, sia chiaro. Ma da qui a marzo 2025 al Colle potrebbe arrivare l’eco di altre voci dal mercato e dai fondi stranieri che tengono alta l’attenzione. Intanto, Palenzona si è posizionato sul prossimo campo di gioco. Anche perché al momento è rimasto all’angolo nel valzer di poltrone al vertice delle fondazioni e dell’associazione che le rappresenta. L’autocandidatura di Palenzona alla presidenza dell’Acri è infatti sfumata a gennaio. Al vertice salirà il milanese Giovanni Azzone (oggi già vicepresidente di Acri nonché numero uno della Cariplo) che prenderà il posto il Francesco Profumo in uscita anche da Compagnia Sanpaolo. Uno dei vice sarà lo stesso Palenzona («altrimenti non avrei sostenuto la candidatura» ha detto al Sole 24 Ore) che nell’intervista spende delle parole anche per l’ex patron delle fondazioni, Giuseppe Guzzetti. «Nei fatti, è la prima volta che si elegge il presidente dell’Acri in quanto nella Prima Repubblica i metodi erano appunto quelli da Prima Repubblica. Dopo, grazie a Dio, le fondazioni hanno goduto per lungo tempo della presidenza di un fuoriclasse come Giuseppe Guzzetti. Il quale, come si addice ai regnanti, ha indicato in Profumo il suo successore». Successore che avrebbe voluto essere lui. Ma così non è stato. Quindi i muscoli di Palenzona si scaldano per un’altra partita e per un’altra presidenza.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.