2023-11-18
Chi attacca il «pacchetto sicurezza» forse non vive tra la gente comune
Baby gang, borseggiatrici, ladri di case, truffatori di vecchi: stretta nella giusta direzione.La questione della sicurezza è sempre ben spiegata da quel giochetto che si chiama «guardie e ladri». I ladri cercano sempre nuove strade per ingannare e depistare la polizia, la polizia cerca sempre di capire queste nuove arguzie dei ladri. A volte ci riesce, a volte le intuisce e le precede. Ma i reati compiuti dai ladri non sono sempre gli stessi, non hanno sempre la stessa morfologia, cambiano, ne subentrano di nuovi (vedi le baby gang o le borseggiatrici rom nelle stazioni); cambia il peso dei singoli reati, ne diminuiscono alcuni e ne accrescono altri; cambia la diffusione territoriale sia per quanto riguarda le Regioni d’Italia sia le zone delle città e le città stesse. Insomma, non c’è requie per le forze dell’ordine né per chi deve sfornare delle leggi che aiutino gli operatori a svolgere il loro compito in modo efficace. È una rincorsa continua in questo terribile gioco che è quello, appunto, di guardie e ladri.Il pacchetto sicurezza approvato due giorni fa a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni e dai ministri competenti con tanto di organizzazioni sindacali e rappresentati del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, va, secondo me, in questa direzione.Sono misure che intervengono su alcuni fenomeni che nella sostanza o sono nuovi o sono vecchi, ma gli interventi messi in campo precedentemente si sono rivelati insufficienti per contrastarli. È il caso, ad esempio, delle maggiori tutele per le forze dell’ordine in caso di violenze e condotte offensive: si inaspriscono le pene nei confronti di coloro che commettono reati di violenza, minaccia o resistenza a un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Questo intervento potrebbe sembrare a prima vista secondario ma, invece, non è assolutamente così: ormai si è diffuso, soprattutto nelle giovani generazioni (sono interessati anche preadolescenti e adolescenti, vedi la baby gang di Padova composta da sole donne di un età media di dodici anni: hanno fatto inginocchiare la vittima con stile mafioso, l’hanno menata e poi le hanno imposto, sotto ricatto, il silenzio) che non mostrano alcun rispetto per le forze dell’ordine. Ma ciò che più preoccupa è il senso di impunità che provano nei confronti di qualsiasi atto mettano in pratica contro le forze dell’ordine stesse.Se la legge deve avere una funzione anche educativa, questo è proprio il campo dove si doveva intervenire. Per carità, abbiamo visto, purtroppo, casi di mele marce all’interno delle forze dell’ordine, Ma la stragrandissima maggioranza dei tutori della legge deve occuparsi anche di questi stronzetti in giro per le strade, portando a casa una media di 1.300 euro al mese. Mi pare proprio che fosse doveroso. C’è un altro campo in cui interviene il pacchetto sicurezza e riguarda il contrasto alle occupazioni abusive e le procedure più veloci per lo sgombero delle case occupate abusivamente. Me ne sono occupato personalmente, ma soprattutto ho incontrato persone anziane che hanno dovuto ricevere cure mediche in ospedale e, al ritorno a casa, hanno trovato l’appartamento occupato. Per riaverlo hanno dovuto fare l’ira di Dio e, nel frattempo, procurarsi, da sole, un alloggio alternativo.È una situazione schifosa che, purtroppo, non è neanche infrequente. Se ne è occupato lungamente l’amico e collega Mario Giordano nella sua trasmissione Fuori dal coro, collaborando a far liberare decine e decine di case occupate. Le misure introdotte dal governo dovrebbero portare a una velocizzazione dell’iter anche attraverso una norma piuttosto astuta: se l’occupante collabora all’accertamento dei fatti e lascia volontariamente l’immobile occupato, è prevista una causa di non punibilità per l’occupante stesso. In termini terra-terra: se ti levi dalle balle da solo e anche in fretta ti evito una dozzina di calci nel sedere (culo, per chi non capisse).Una norma sacrosanta è quella che riguarda le pene più severe per chi truffa gli anziani e le persone più fragili: si tratta di manigoldi ai quali manca, nel loro codice criminale, anche il rispetto per i vecchi e per gli invalidi. Finalmente il questore potrà disporre il divieto di accesso nelle metropolitane, nelle stazioni ferroviarie e nei porti per chi è già stato beccato a borseggiare in quei luoghi.Il pacchetto sicurezza prevede anche altre norme, tra le quali la stretta contro i blocchi stradali, il porto d’arma privata per le forze dell’ordine e un nuovo reato contro le rivolte in carcere, oltre a nuove norme nel caso di detenute madri, fermo restando il divieto del carcere per le donne incinte e le madri di bambini più piccoli (fino a un anno di età). È prevista, inoltre, la possibilità che la pena sia scontata presso gli istituti a custodia attenuata per detenute madri, norma che giustamente è a tutela dei bambini.Vedremo come andrà l’eterna lotta tra guardie e ladri ma ci pare che siano norme tempestive e che possano aiutare le guardie a sfavore dei ladri.
La maxi operazione nella favela di Rio de Janeiro. Nel riquadro, Gaetano Trivelli (Ansa)
Nicolas Maduro e Hugo Chavez nel 2012. Maduro è stato ministro degli Esteri dal 2006 al 2013 (Ansa)
Un disegno che ricostruisce i 16 mulini in serie del sito industriale di Barbegal, nel Sud della Francia (Getty Images)
Situato a circa 8 km a nord di Arelate (odierna Arles), il sito archeologico di Barbegal ha riportato alla luce una fabbrica per la macinazione del grano che, secondo gli studiosi, era in grado di servire una popolazione di circa 25.000 persone. Ma la vera meraviglia è la tecnica applicata allo stabilimento, dove le macine erano mosse da 16 mulini ad acqua in serie. Il sito di Barbegal, costruito si ritiene attorno al 2° secolo dC, si trova ai piedi di una collina rocciosa piuttosto ripida, con un gradiente del 30% circa. Le grandi ruote erano disposte all’esterno degli edifici di fabbrica centrali, 8 per lato. Erano alimentate da due acquedotti che convergevano in un canale la cui portata era regolata da chiuse che permettevano di controllare il flusso idraulico.
Gli studi sui resti degli edifici, i cui muri perimetrali sono oggi ben visibili, hanno stabilito che l’impianto ha funzionato per almeno un secolo. La datazione è stata resa possibile dall’analisi dei resti delle ruote e dei canali di legno che portavano l’acqua alle pale. Anche questi ultimi erano stati perfettamente studiati, con la possibilità di regolarne l’inclinazione per ottimizzare la forza idraulica sulle ruote. La fabbrica era lunga 61 metri e larga 20, con una scala di passaggio tra un mulino e l’altro che la attraversava nel mezzo. Secondo le ipotesi a cui gli archeologi sono giunti studiando i resti dei mulini, il complesso di Barbegal avrebbe funzionato ciclicamente, con un’interruzione tra la fine dell’estate e l’autunno. Il fatto che questo periodo coincidesse con le partenze delle navi mercantili, ha fatto ritenere possibile che la produzione dei 16 mulini fosse dedicata alle derrate alimentari per i naviganti, che in quel periodo rifornivano le navi con scorte di pane a lunga conservazione per affrontare i lunghi mesi della navigazione commerciale.
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Viktor Orbán durante la visita a Roma dove ha incontrato Giorgia Meloni (Ansa)