
L’Ordine trentino: «L’animale è sano ed è protetto da leggi dello Stato». Ma il presidente della Provincia ne dispone l’abbattimento. Il sindaco di Brindisi: Zoo safari disponibile.Orsa da abbattere. Orsa da salvare. Orsa da trasferire e basta. Il giorno dopo la cattura di «Jj4» si apre il grande dibattito su che fare del plantigrade che ha ucciso il podista Andrea Papi. Il colpo di giornata lo mettono a segno gli «innocentisti», con l’ordine dei veterinari del Trentino che diffida i propri iscritti dal praticare l’eutanasia a un animale che sta benissimo. Ma la Provincia autonoma resta per la soppressione, al pari del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, costretto a ricordare che l’Ispra, braccio operativo del suo ministero, al momento ha espresso parere favorevole all’abbattimento. Intervengono in ordine sparso anche un po’ di politici e le organizzazioni animaliste sono sul piede di guerra. In attesa del pronunciamento del Tar, atteso per l’11 maggio, a questo punto manca solo che l’orsa faccia lo sciopero della fame. Il ministro di Forza Italia non sembra entusiasta, ma l’Ispra, l’istituto che si occupa di protezione ambientale, ha già espresso la propria posizione. Così Pichetto, intervenuto a Mattino Cinque su Canale 5, ha confermato: «Per Jj4 c’è la magistratura e, da parte mia, il braccio operativo del ministero è Ispra che in questo momento ha espresso parere favorevole all’abbattimento». Insomma, posizione tecnica. Il ministro piemontese ha fatto notare che «si sta ponendo da anni un problema dovuto alla scelta dell’uomo di ripopolare forzatamente con una specie di orsi proveniente dai Balcani, che non è la stessa che abbiamo in Abruzzo dove la convivenza è più facile». E se la causa dell’abbattimento ha il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, come massimo promotore, tant’è che ieri sera ha firmato l’ordinanza di soppressione, va detto che sempre ieri si è registrato un discreto colpo di scena a opera dei veterinari. L’ordine trentino, guidato da Marco Ghedina, ha emesso una nota assai dura nella quale si dice: «Si sollecitano i colleghi professionisti addetti a vario titolo a non assumere alcuna iniziativa che possa provocare la morte del soggetto per eutanasia, se non in precedenza concordata con il presente Ordine». Un bell’ostacolo per la Provincia, in attesa della decisione del Tar. Poi, ecco la polemica: «Contrariamente a quanto lasciato intendere in occasione della conferenza dal presidente Fugatti, non vi è stato alcun confronto né con il presente Ordine né con altri professionisti veterinari delegati in materia, e pertanto non può esserci stata alcuna condivisione sul parere espresso dal governatore». Secondo i veterinari del Trentino, «Jj4» gode di salute invidiabile e quindi non ci sono ragioni per praticare un’eutanasia d’urgenza». E quindi, meglio sarebbe procedere a «un’analisi complessiva della gestione dei plantigradi presenti sul territorio provinciale». Non solo, ma per l’ordine «non si rilevano al momento pericoli verso la popolazione in quanto Jj4 risulta catturata e custodita». Infine, l’orso continua a essere una specie protetta, tutelata con legge dello Stato. Le organizzazioni animaliste hanno applaudito la sortita dei veterinari e hanno anche riaperto il fronte del centro Casteller, dove è rinchiusa l’orsa, definito senza mezzi termini «un lager» con gabbie di vetro e cemento troppo piccole. Molte le prese di posizione da parte di politici. Sul blog di Beppe Grillo è comparso un post scritto dall’ex deputato M5s Paolo Bernini che si chiede polemicamente se sia «giusto uccidere un orso che ha fatto l’orso». La senatrice del Trentino Alto Adige Michaela Biancofiore chiede un tavolo «di pacificazione immediata» tra Fugatti, gli animalisti, il governo, i veterinari, la protezione civile e i forestali. Michela Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, sostiene che «non ha senso uccidere un’orsa che difendeva i suoi piccoli e che non rappresenta più un pericolo». E mentre in Alto Adige, in Val d’Ultimo, un orso ha attraversato la strada ed è sparito nel bosco scavalcando il guardrail, il sindaco di Fasano, nel brindisino, Francesco Zaccaria, ha ribadito che lo Zoo safari locale è pronto a prendersi «Jj4». Al di là delle temperature pugliesi, l’idea che l’orsa killer possa diventare un’attrazione fa un po’ rabbrividire.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






