2025-02-24
Ora si scopre che il compagno Carlin Petrini è un monarchico
Un re ambientalista, buongustaio e soprattutto un grande amico di Carlo Petrini. Ieri la Stampa ci ha regalato un ritratto di Carlo d’Inghilterra vergato con sapienza dal fondatore di Slow food e dotato di un titolo suggestivo: «Io, re Carlo e i contadini a Buckingam Palace». E in sole due pagine, leggere come un millefoglie di melanzane al castelmagno, stranamente emerge soprattutto Petrini.Carlin, come la chiamavano già a Trento ai tempi del PdUp (Partito di unità proletaria) e delle sue prime collaborazioni con il Manifesto, ci anticipa che re Carlo verrà in Italia ad aprile «con la regina consorte, per la prima volta da quando sono diventati regnanti». Poi racconta che lo scorso 7 febbraio sua altezza reale ha organizzato una serata di gala dedicata all’Italia e ha invitato, con sua «grande sorpresa», anche Petrini stesso. «Personalmente erano più di sette anni che non incontravo Carlo d’Inghilterra e, in questo periodo, molte cose sono avvenute, dal Covid alla scomparsa della regina Elisabetta», ci fa sapere l’abile enogastronomo. «A parte gli auguri di Natale, non mi è più capitato di incontrarlo personalmente», svela Carlin, «e di rafforzare un’amicizia ventennale», oh yes. Poi racconta che quando si sono rivisti è scattato subito «un grande e lungo abbraccio». Dopo di che, e ci fermiamo qui, Petrini da Bra comunica al popolo degli agnolotti al ragù di arrosto di aver «condiviso con il re» le proprie considerazioni sulla «caratteristica istituzionale del nuovo ruolo di re». Da compagno gastronomo a teorico della monarchia britannica. Dopo Slow food e Slow fashion, siamo pronti per Slow Monarchy. Nell’arco di mezzo secolo, la giusta evoluzione di un vero comunista piemontese.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)