Dopo un 2023 trionfale, l’indice delle azioni latine ora segna una fase di ribasso che permette affari anche grazie al calo dei tassi. Bene i settori grandi magazzini, ecommerce e nuovi pagamenti digitali.
Dopo un 2023 trionfale, l’indice delle azioni latine ora segna una fase di ribasso che permette affari anche grazie al calo dei tassi. Bene i settori grandi magazzini, ecommerce e nuovi pagamenti digitali.Dopo un 2022 e un 2023 trionfali per le azioni latinoamericane, il 2024 segna invece una fase di ribasso abbastanza pronunciato con l’indice Msci emerging market Latin America in discesa di circa il 12% da inizio anno. Il peso maggiore in questo indice va al Brasile (57,4%), seguito da Messico (31%), Cile (6%) e Perù (4,25%). «A inizio 2024 molti scommettevano fra gli analisti ancora sul Brasile grazie al buon andamento della valuta, tassi di interessi in calo e valutazioni interessanti», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf. «Oltre a essere potenzialmente sottovalutate, le azioni brasiliane offrono un interessante rendimento da dividendi del 7%, rendendole attraenti anche in uno scenario di mercato stagnante». Quest’anno non se la passa benissimo neanche la Borsa messicana dopo il forte rally degli anni scorsi favorito dal fenomeno del reshoring e friendshoring massiccio verso il Messico da parte di molte aziende multinazionali. Nelle scorse settimane è stata eletta Claudia Sheinbaum che ha fatto la storia diventando la prima donna presidente del Messico, succedendo ad Andrés Manuel López Obrador. Nonostante l’entusiasmo per la sua vittoria, soprattutto tra i leader progressisti latinoamericani, i mercati finanziari hanno reagito negativamente. La Borsa messicana ha subito un crollo del 6% a causa delle preoccupazioni degli investitori per le conseguenze delle riforme costituzionali promesse da Sheinbaum, viste come una minaccia all’equilibrio dei poteri e al libero mercato.«All’interno del vasto universo dei Paesi emergenti, riteniamo che il Sud America presenti valide opportunità di diversificazione. Uno dei punti di forza di questi mercati, infatti, è la possibilità di attingere da Paesi in fasi diverse del ciclo economico, al contrario dei mercati sviluppati che tendono a una maggior sincronia», spiega Christian Di Clementi, gestore delle strategie di debito sui mercati emergenti di AllianceBernstein. «Molte banche centrali dell’America Latina hanno inasprito la politica monetaria ben prima (e più aggressivamente) di Fed o Bce e, adesso, queste si trovano nella situazione di poter procedere con l’allentamento prima delle controparti dei mercati sviluppati, aprendo nuove potenziali prospettive di rendimento», continua l’esperto. «Da un punto di vista settoriale, a nostro avviso nella regione sono interessanti alcune realtà attive nel ramo industriale, in particolare nel petrolchimico, come ad esempio la venezuelana Pequiven, specializzata nella produzione e distribuzione di semilavorati del greggio, o la brasiliana Braskem, la più grande azienda del settore in America Latina con sede a San Paolo. Un’altra area promettente è quella dei consumi: qui si distinguono due grandi nomi del commercio retail quotati nella borsa cilena come Falabella, una catena multinazionale di grandi magazzini con sede a Santiago del Cile, e Cencosud, la terza più grande azienda retail quotata dell’America Latina. Infine, riguardo all’esposizione alle valute, in questo momento siamo favorevoli verso il real brasiliano o il peso messicano. Riteniamo, infatti, che asset di questo tipo, legati alla crescita degli Stati Uniti, progrediranno più velocemente rispetto a quelli correlati ad altri Paesi sviluppati».«Nel 2023 l’America Latina ha brillato in un anno piuttosto spento per i mercati emergenti. Grazie a un contesto economico incoraggiante e a un clima politico favorevole, performance positive stanno proseguendo anche in questo prima metà del 2024. A oggi, i settori su cui puntare sono quello della vendita online e dei pagamenti istantanei. In particolare, Mercadolibre - azienda leader in America Latina nel settore ecommerce e fintech - ha registrato un robusto utile nel primo trimestre 2024 superando le aspettative degli analisti», spiega Kevin Carter, ceo di Emqq e partner di Hanetf. «Accanto all’ecommerce, anche il mondo dei pagamenti istantanei sembra giovare di una solida crescita. In soli tre anni dal suo lancio alla fine del 2020, il sistema di pagamento Pix del Brasile è diventato immensamente popolare, vantando oltre 160 milioni di utenti», spiega Carter. «Questo sistema di pagamento istantaneo, introdotto dalla Banca centrale, ha rivoluzionato il modo in cui i brasiliani pagano, superando le transazioni con carta di credito e di debito messe insieme di circa il 23%. Il suo successo ha avuto un impatto significativo sul settore bancario e fintech, sfidando il dominio dell’infrastruttura tradizionale delle carte di credito».
Zohran Mamdani (Ansa)
Dalle politiche sociali ai limiti dell’esproprio alla città come «santuario» per i gay Mamdani rappresenta la radicalizzazione dei dem. Ma anche una bella grana
Da più parti, la vittoria di Zohran Mamdani alle elezioni municipali di New York City è stata descritta (se non addirittura salutata) come uno «schiaffo» a Donald Trump. Ora, a prima vista, le cose sembrerebbero stare effettivamente così: il prossimo primo cittadino della Grande Mela, che entrerà in carica a gennaio, sembra quanto di più lontano possa esserci dal presidente americano. Tanto che, alla vigilia del voto, lo stesso Trump aveva dato il proprio endorsement al suo principale sfidante: il candidato indipendente, nonché ex governatore dem dello Stato di New York, Andrew Cuomo.
Rifugiati attraversano il confine dal Darfur, in Sudan, verso il Ciad (Getty Images)
Dopo 18 mesi d’assedio, i paramilitari di Hemeti hanno conquistato al Fasher, ultima roccaforte governativa del Darfur. Migliaia i civili uccisi e stupri di massa. L’Onu parla della peggior catastrofe umanitaria del pianeta.






