2024-12-21
Garante, multa di 15 milioni a OpenAi. «Dati degli utenti usati senza regole»
L’Authority, al termine di un’istruttoria iniziata nel 2023, ha riscontrato l’assenza di una base giuridica nel trattamento delle informazioni per addestrare ChatGpt. Assenti pure le tutele per i minorenni.Il Garante per la protezione dei dati personali ha comminato a OpenAi, la società che gestisce i servizi di ChatGpt, una sanzione di 15 milioni di euro «calcolata anche tenendo conto dell’atteggiamento collaborativo» e ha ordinato a OpenAi «di realizzare una campagna di comunicazione istituzionale di sei mesi su radio, televisione, giornali e Internet». Il provvedimento - si legge in una nota - che accerta le violazioni a suo tempo contestate alla società californiana, arriva dopo l’esito di un’istruttoria avviata nel marzo del 2023 e dopo che l’Edpb (il Comitato europeo per la protezione dei dati) ha pubblicato il parere con il quale identifica un approccio comune ad alcune delle più rilevanti questioni relative al trattamento dei dati personali nel contesto della progettazione, sviluppo e distribuzione di servizi basati sull’intelligenza artificiale».L’istruttoria aveva ha evidenziato gravi violazioni da parte del colosso guidato da Sam Altman. Secondo il Garante della privacy «la società statunitense, che ha creato e gestisce il chatbot di intelligenza artificiale generativa, oltre a non aver notificato all’Autorità la violazione dei dati subita nel marzo 2023, ha trattato i dati personali degli utenti per addestrare ChatGpt senza aver prima individuato un’adeguata base giuridica e ha violato il principio di trasparenza e i relativi obblighi informativi nei confronti degli utenti. Per di più, OpenAi non ha previsto meccanismi per la verifica dell’età, con il conseguente rischio di esporre i minori di 13 anni a risposte inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza».Il Garante ha così ordinato di realizzare una campagna di comunicazione istituzionale, «utilizzando per la prima volta i nuovi poteri previsti dall’articolo 166 comma 7 del Codice Privacy». I contenuti, da concordare con l’Autorità, «dovranno promuovere la comprensione e la consapevolezza del pubblico sul funzionamento di ChatGpt, in particolare sulla raccolta dei dati di utenti e non-utenti per l’addestramento dell’intelligenza artificiale generativa e i diritti esercitabili dagli interessati, inclusi quelli di opposizione, rettifica e cancellazione». Grazie a questa campagna di comunicazione, «gli utenti e i non-utenti di ChatGpt dovranno essere sensibilizzati su come opporsi all’addestramento dell’intelligenza artificiale generativa con i propri dati personali e, quindi, essere effettivamente posti nelle condizioni di esercitare i propri diritti ai sensi del Gdpr».Infine, chiude la nota, «tenuto conto che la società, nel corso dell’istruttoria, ha stabilito in Irlanda il proprio quartier generale europeo, il Garante - in ottemperanza alla regola del cosiddetto one stop shop, che introduce il principio dello sportello unico - ha trasmesso gli atti del procedimento all’Autorità di protezione dati irlandese (Dpc), divenuta autorità di controllo capofila ai sensi del Gdpr, affinché prosegua l’istruttoria in relazione a eventuali violazioni di natura continuativa non esauritesi prima dell’apertura dello stabilimento europeo». Poco dopo l’annuncio delle nuove sanzioni, è arrivata la risposta di OpenAi. «La decisione del Garante non è proporzionata e presenteremo ricorso», scrive la società sottolineando che «quando il Garante ci ha ordinato di sospendere ChatGpt in Italia nel 2023, abbiamo collaborato con l’Autorità per renderlo nuovamente disponibile un mese dopo. Già allora il Garante aveva riconosciuto il nostro ruolo da capofila per quanto riguarda la protezione dei dati nell’ambito dell’Ia e questa sanzione rappresenta circa 20 volte il fatturato da noi generato in Italia nello stesso periodo. Riteniamo che l’approccio del Garante comprometta le ambizioni dell’Italia in materia di intelligenza artificiale ma rimaniamo impegnati a collaborare con le autorità preposte alla tutela della privacy in tutto il mondo per offrire un’IA capace di portare benefici alla società nel rispetto dei diritti della privacy».Ad aprile 2023, infatti, ChatGpt è stato bloccato per un mese dal Garante. Lo stop temporaneo al trattamento dei dati era stato deciso a causa del mancato rispetto della normativa in materia dopo l’esito dell’istruttoria del mese prima. L’11 aprile aveva inviato una serie di prescrizioni all’azienda che le aveva accolte mettendo in campo gli aggiustamenti richiesti e a fine aprile il servizio era ripartito. Dopo il provvedimento del Garante italiano, ChatGpt era finita sotto la lente anche delle altre autorità europee, tanto che il Comitato europeo per la protezione dei dati aveva deciso di creare una task force, principalmente per armonizzare l’approccio nei confronti della piattaforma. L’8 marzo di quest’anno però è stata avviata un’altra istruttoria nei confronti di OpenAi per il lancio di un nuovo modello di intelligenza artificiale, denominato «Sora» in grado, da quanto annunciato, di creare scene dinamiche, realistiche e fantasiose, partendo da poche istruzioni testuali. Non solo. A fine novembre il Garante della privacy ha inviato un avvertimento al gruppo Gedi, che edita anche La Stampa e Repubblica, che a settembre ha firmato un accordo con OpenAi sui contenuti editoriali derivanti dall’attività giornalistica: se con esso, Gedi comunicasse alla società Usa i dati personali contenuti nel proprio archivio digitale, potrebbe violare le disposizioni del Regolamento Ue, con tutte le conseguenze anche di carattere sanzionatorio previste.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.