2023-12-20
Per l’omicidio Saman ergastolo ai genitori e solo 14 anni allo zio che l’ha ammazzata
Sconto di pena per l’autore del delitto. Le associazioni islamiche saranno risarcite. Fratello e fidanzato della vittima, invece, no.«Ergastolo». I giudici della Corte d’assise di Reggio Emilia hanno ritenuto colpevoli i genitori di Saman Abbas, la diciottenne assassinata la notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021 a Novellara, e li hanno condannati alla massima pena prevista dalla legislazione italiana.Shabbar Abbas e sua moglie Nazia Shaheen (latitante in Pakistan) secondo i giudici di primo grado hanno deciso che Saman doveva morire perché si era opposta a un matrimonio combinato. Ma è stata esclusa l’accusa di sequestro di persona. A eseguire materialmente il delitto, stando alla decisione della Corte, è stato lo zio Danish Hasnain, condannato a 14 anni. Sarebbe stato lui, su indicazione dei genitori, a strangolare la nipote. Ha beneficiato dello sconto di pena previsto per il rito abbreviato e con molta probabilità gli è stata riconosciuta l’azione collaborativa per aver fornito le indicazioni utili al ritrovamento dei resti di Saman. Inoltre sono venute meno le aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti e futili che avrebbero impedito la scelta del rito abbreviato.Cade anche per lui l’accusa di sequestro di persona. Riconosciute, invece, le attenuanti generiche. Quello che colpisce l’opinione pubblica è che per zio Danish sia stata decisa una condanna inferiore rispetto ai 17 anni inflitti ad Asti al gioielliere Mario Roggero, che sparò contro i rapinatori per difendere la sua famiglia e dopo aver subito altre rapine in passato. Assolti, invece i due cugini, Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq, che erano accusati di aver occultato il cadavere. Per loro è stata ordinata l’immediata scarcerazione.Ma a colpire sono anche le decisioni sui risarcimenti alle parti civili. Sono stati esclusi il fratello (considerato dai giudici indagabile per il contributo «morale e materiale», tant’è che le sue dichiarazioni sono risultate inutilizzabili) e il fidanzato di Saman (la giurisprudenza prevede un risarcimento quando sussiste uno stabile legame tra due persone, che probabilmente non è emerso durante il dibattimento). Riconosciuti, invece, risarcimenti alle associazioni sulla violenza contro le donne (25.000 euro ciascuna), a quelle islamiche (10.000 euro), probabilmente perché è stato considerato come rilevante un danno morale proveniente dal movente del delitto (la vittima si era opposta a un matrimonio combinato, derivazione della subcultura islamista), all’Unione dei Comuni della Bassa reggiana (30.000) e al Comune di Novellara (50.000) per il danno all’immagine subito.Ovviamente il dispositivo letto in aula conteneva soltanto le strette decisioni dei giudici e nessuna motivazione. Bisognerà, quindi, attendere 90 giorni per capire con precisioni le ragioni che hanno portato nelle varie direzioni. Una cosa è certa. Shabbar, si ricava dalla decisione dei giudici, sembra aver continuato a mentire in aula fino all’ultimo secondo. Prima che le toghe si chiudessero in camera di consiglio ha parlato per quasi due ore: «Questo processo non è completo. Voglio capire anche io chi l’ha ammazzata, con chi è andata quella notte». E ha pianto mentre diceva che «Saman» era il suo «cuore», il suo «sangue». Ha sostenuto perfino che non era previsto alcun matrimonio combinato. E, infine, che non era «mai stata scavata una buca».L’ultimo riferimento è alle immagini di sicurezza registrate dalle telecamere dell’azienda agricola in cui lavorava. Nei video sono impressi i parenti di Saman che si aggirano, la notte del delitto, con arnesi da lavoro e con una pala. Dopo il delitto i familiari di Saman avrebbero commesso anche un altro errore, passando, con pala e badile, davanti a una delle telecamere di sicurezza. Mentre proprio Shabbar teneva tra le mani lo zainetto di Saman, uccisa, secondo la Procura solo pochi minuti prima. Il procuratore capo Calogero Gaetano Paci e il pubblico ministero Laura Galli, oltre all’ergastolo per i due genitori, avevano chiesto 26 anni per gli altri tre imputati.E nonostante gli anni inflitti allo zio Danish siano di molto inferiori rispetto a quelli chiesti dall’accusa, il suo difensore, l’avvocato Liborio Cataliotti, ha annunciato che ricorrerà contro la sentenza: «Accetto la condanna per avere disperso, sottratto e occultato il cadavere, del resto lo ha fatto ritrovare e si è ascritto la paternità di questo atto», ha affermato, «però, impugnerò la condanna per omicidio». Alla lettura del dispositivo che lo condannava all’ergastolo, Shabbar è rimasto impassibile. «Non ha accolto con grande favore questa sentenza, mi sembra evidente: si è sempre dichiarato estraneo all’omicidio della figlia, ha sempre detto che l’omicidio della figlia è una cosa che non solo ha mai pensato, ma neanche fatto in concorso con altri», ha commentato il suo difensore, l’avvocato Enrico Della Capanna, uscendo dall’aula.I due cugini assolti, invece, sono scoppiati a piangere. Il sindaco di Novellara, Elena Carletti, all’uscita dall’aula ha annunciato di voler organizzare una funzione funebre per Saman: «Aspettiamo le risposte di cui abbiamo bisogno per procedere con i funerali, dobbiamo dare dignità a questa ragazza».
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