2021-12-15
Obbligo vaccinale e controlli dei pass lasciano le strade a corto di poliziotti
Da oggi saranno sospesi anche i non inoculati tra vigili del fuoco e forze dell’ordine: almeno 10.000 tra militari e agenti. E molti di quelli in servizio sono già destinati alle verifiche sui certificati: una mazzata alla sicurezza. Da oggi in Italia scatta l’obbligo vaccinale, oltre che per medici e infermieri, anche per il personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, per il personale dei servizi segreti, della polizia locale, della polizia penitenziaria e delle Rsa, compresi i lavoratori che entrano in queste strutture con contratto esterno. L’obbligo riguarda l’intero ciclo vaccinale, prima, seconda e terza dose. A far discutere è, inevitabilmente, l’imposizione del vaccino alle forze dell’ordine, e soprattutto le conseguenze per chi non lo rispetta. Il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale da parte delle forze di polizia, come specifica una circolare firmata dal capo della Polizia, Lamberto Giannini, determina la sospensione dal servizio del dipendente, cui non è dovuto alcun compenso e a cui verranno temporaneamente ritirati tessera di riconoscimento, placca, arma in dotazione individuale e manette. L’inadempienza rispetto all’obbligo vaccinale porterà all’immediata sospensione del servizio ma senza ricadute disciplinari, con la conservazione del rapporto di lavoro. Lo ha precisato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in audizione alla commissione Affari costituzionali del Senato. «Ci sarà un continuo monitoraggio», ha aggiunto la Lamorgese, «sugli operatori che hanno adempiuto all’obbligo. Prima dell’introduzione dell’obbligo il monitoraggio non era consentito per la privacy, oggi è invece possibile per la necessaria verifica posta in carico dei datori di lavoro. Ci si attende da questo», ha aggiunto la Lamorgese, «un’ulteriore spinta ad aderire alla campagna da parte degli operatori». Dunque, per gli uomini delle forze dell’ordine che non si faranno inoculare la dose di vaccino sono in arrivo sanzioni pesantissime e pure in un certo senso umilianti. Per un poliziotto, un carabiniere, un finanziare, dover riconsegnare arma di ordinanza e tesserino può rappresentare un trauma non indifferente. Chi non è vaccinato ma si prenota, potrà continuare a lavorare fino alla data della inoculazione mostrando un tampone ogni 48 ore. «Il giorno 15 dicembre», recita una circolare del Viminale, riportata dall’Adnkronos, «il personale tutto, anche se assente per legittimi motivi, dovrà produrre al responsabile della propria struttura la documentazione attestante l’adempimento dell’obbligo vaccinale». L’obbligo, quindi, riguarda anche gli assenti dal servizio. In caso di mancata presentazione del documento che attesta la vaccinazione, l’amministrazione competente dovrà invitare «senza indugio, l’interessato a produrre entro 5 giorni dalla ricezione dell’invito» la documentazione richiesta. «Lo svolgimento dell’attività lavorativa in violazione dell’obbligo vaccinale», si legge ancora, «è punito con la sanzione del pagamento di una somma da euro 600 a euro 1.500». Verrà multato anche chi non controlla, con sanzioni da 400 a 1.000 euro. Qualche cifra ufficiosa: alla fine della scorsa settimana, il 90,9% dei carabinieri risultava in regola, con circa 5.000 non vaccinati. Per quel che riguarda la polizia di Stato, risultavano non vaccinate tra le 5.000 e le 7.000 unità, su un totale di 90.000 agenti. Queste cifre, ricordiamolo sempre, comprendono però anche chi non può vaccinarsi per motivi di salute. Se a questi aggiungiamo le migliaia e migliaia di agenti impegnati nei controlli sul green pass e sul super green pass, possiamo tranquillamente affermare che l’obbligo vaccinale comporterà una sensibile diminuzione delle forze dell’ordine impegnate nel controllo del territorio e nella prevenzione e repressione dei reati. «Siamo molto preoccupati», sottolinea Antonio Nicolosi, segretario generale del sindacato dei carabinieri Unarma, «manca il personale che produce sicurezza e mancano i dati certi del ministero sul numero di militari e poliziotti non vaccinati. Informazioni che sarebbe doveroso rendere pubbliche affinché ci sia trasparenza sullo stato di salute della sicurezza nel nostro paese. Come sindacato abbiamo attivato i canali di tutela legale per i nostri iscritti, promuovendo il ricorso contro una normativa fortemente discriminatoria e anticostituzionale. I nostri dati, raccolti tramite i canali interni di comunicazione del nostro sindacato», aggiunge Nicolosi, «ci raccontano una realtà critica: ipotizziamo tra le 45-50.000 persone appartenenti al comparto difesa e sicurezza, comprese le polizie locali, attualmente senza vaccino. Se sommiamo a questi numeri quelli dei molti agenti in servizio che hanno abbandonato la lotta al crimine per occuparsi del controllo dei green pass», argomenta Nicolosi, «ci rendiamo conto che tutto il comparto della sicurezza vive un drammatico problema di mancanza di organico, che rischia di compromettere la sicurezza di tutti». Obbligo della terza dose, dicevamo, per il personale sanitario e della scuola. I medici, gli infermieri, i docenti che non si sono fatti inoculare per la terza volta entro nove mesi dalla seconda dose saranno in sostanza equiparati ai no vax e non potranno lavorare. Un altro paradosso di questo provvedimento.