2023-10-17
Un nuovo (o quasi) caso per Hercule Poirot
True
Il celebre detective nato dalla penna di Agatha Christie torna sul grande schermo con una storia fatta di misteri e soprannaturale. Dal titolo inedito: Assassinio a Venezia.Non serve certo essere specialisti del giallo per conoscere Hercule Poirot, il piccolo investigatore belga nato dalla penna di Agatha Christie. Chi avrebbe però immaginato che dopo 33 romanzi e cinque antologie l’ometto dai baffi impomatati avesse nuovi casi da risolvere?Sono il regista Kenneth Branagh - che nella pellicola veste anche i panni di Poirot - e lo sceneggiatore Micheal Green a riportare il detective sul grande schermo con una rilettura inedita di Poirot e la strage degli innocenti. Dopo aver portato (con successo) al cinema due dei titoli più simbolici della Christie - Assassinio sull’Orient Express e Assassinio sul Nilo - il duo ha deciso di partire da un romanzo meno noto e di sfruttarne l’atmosfera esoterica per dare vita a una storia quasi inedita. Al contrario del romanzo, il film - ora nelle sale con il titolo di Assassinio a Venezia - si svolge lontano dalle campagne inglesi. Ambientato nell'inquietante Venezia del secondo dopoguerra, alla vigilia di Ognissanti, la pellicola vede un Hercule Poirot, ormai in pensione e in esilio volontario nella città più affascinante del mondo, partecipare con riluttanza a una seduta spiritica in un palazzo decadente e spettrale. Quando uno degli ospiti viene assassinato, il detective si ritrova in un mondo sinistro di ombre e segreti. A fianco del detective, l’amica Ariadne Oliver (interpretata da Tina Fey), l’eclettica scrittrice che accompagna Poirot in alcune delle sue ultime avventure. «Per quanto Assassinio a Venezia sia una trasposizione di Poirot e la strage degli innocenti, nel suo DNA ci sono anche le riflessioni di Agatha Christie sul soprannaturale» ha raccontato lo sceneggiatore di Assassinio a Venezia, citando una particolare storia firmata dalla Maestra del Giallo, intitolata L’ultima seduta spiritica. «Con Assassinio sul Nilo, sapevamo che la trasposizione sul grande schermo sarebbe stata fedele al libro» ha proseguito Green. «Per Poirot e la strage degli innocenti, sentivamo di esserci guadagnati il diritto di apportare alcune modifiche, solo per raccontare una storia leggermente diversa da quella del libro. Sono presenti molti richiami al romanzo, di cui rimane il DNA. Ma speravamo di ottenere il via libera per rendere la storia un po’ più cruda. L’opera originale si svolge nell’arco di diversi giorni, quasi una settimana. Assassinio a Venezia, invece, si svolge in un’unica notte spettrale. Spostiamo la location dalla campagna inglese a una Venezia infestata e abbiamo un approccio leggermente diverso verso i personaggi. I cambiamenti non sono pochi, ma crediamo che siano molto in linea dal punto di vista tematico».«Assassinio sull’Orient Express trattava della vendetta, Assassinio sul Nilo dell’avidità» ha invece spiegato Kenneth Branagh. «Questo film, invece, parla del soprannaturale. Se esiste qualcosa nell’aldilà, un fantasma o un Dio... e se Poirot ci crede o meno. Questo dilemma implica inevitabilmente un sentimento di paura, sia per lui che per noi».La scenografia, la musica classica e la sapiente interpretazione del cast aiuta a trasmettere allo spettatore quel senso di paura e attesa. E anche i fan più accaniti di Agatha Christie potranno trovare qualche sorpresa. In fondo, il colpevole non può essere sempre il maggiordomo…
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)