2019-12-13
Nuove tasse sul fumo: regalo al contrabbando
In Italia il mercato nero rappresenta già il 5,5% del totale. L'erario subisce un danno da 730 milioni di euro.Tra le categorie colpite dalla manovra c'è anche chi ha il vizio del fumo: nella caccia alle risorse è previsto infatti anche il contributo dei fumatori, che si concretizzerà in un aumento delle microtasse su sigarette tradizionali, sigari, tabacco trinciato per la pipa e tabacco masticabile.L'ennesima stretta sui fumatori porterà sempre più persone a ricorrere a prodotti di contrabbando, alimentando questo fenomeno criminale che genera ingenti danni alla salute dei cittadini, alla sicurezza e, per ultimo ma non meno importante, alle casse dello Stato. Secondo le stime di British american tobacco, nei primi nove mesi dell'anno in Italia 5,5 sigarette consumate ogni 100 erano di provenienza illecita. Un dato che posiziona l'Italia al diciannovesimo posto in Europa: a guidare la classifica sono Grecia, Irlanda, Lettonia e Francia. Un problema che costa caro alle casse pubbliche: nel solo 2018 le perdite per l'erario italiano, tra Iva e accise mai versate, sono state di circa 730 milioni di euro, e di circa 10 miliardi in tutta l'Ue. A spingere i consumatori verso i prodotti di contrabbando è proprio il fattore prezzo, quello su cui incide l'aumento della tassazione: in Paesi come Ucraina e Bielorussia le sigarette vendute sul mercato illecito arrivano a costare quasi 4,30 euro in meno rispetto al prezzo medio del mercato legale. In Italia il contrabbando è diffuso principalmente nelle regioni meridionali, con Napoli che detiene il primo posto in classifica, con un pacchetto su quattro di provenienza illecita: segue Trieste con il 20%, per via della vicinanza con la Slovenia, dove un pacchetto di bionde false costa circa 1,25 euro in meno rispetto al prezzo medio sul mercato legale, che in Italia è di circa 4,90 euro al pacchetto.I canali da cui arrivano le sigarette di contrabbando sono diversi. Il principale è quello dei duty free - che in Italia rappresenta il 40% del mercato - con pacchetti privi del tassello fiscale che vengono sottratti e reimmessi nel mercato nero. Ci sono poi i canali di provenienza estera: il principale è quello ucraino (pari all'11,4% del totale), con le sigarette che transitano su gomma attraverso Polonia e Romania e arrivano in Italia via Trieste, per essere poi portate in Emilia Romagna, da dove vengono smistate e spedite in tutta Italia. Un'altra rotta è quella via mare, con i prodotti di contrabbando provenienti da Spagna e Grecia che arrivano attraverso i porti siciliani e quelli del versante adriatico, come Ancona, Bari e Brindisi. Per il contrasto a questo fenomeno risulta fondamentale il ruolo delle forze dell'ordine, che nel solo 2018 hanno proceduto a oltre 237.000 sequestri, soprattutto in Campania e nelle zone di transito, come porti, aeroporti e città di confine.Per fornire un supporto all'azione di contrasto Bat Italia e Intellegit, start up dell'università di Trento, hanno sviluppato e donato alla guardia di finanza di Napoli l'app Combat, tramite la quale le forze dell'ordine saranno in grado di trovare, catalogare e condividere informazioni utili sulle sigarette di contrabbando, come dettagli sui singoli marchi, immagini di pacchetti, prezzi sul mercato illegale e città in cui un certo pacchetto è stato trovato. Tra le informazioni ci sono anche i marchi più diffusi: tra quelli illeciti spopola il Regina, che nel 2018 rappresentava il 15% del mercato illegale italiano, mentre tra i brand noti spicca Marlboro, che da meno del 19% nel 2017 ha raggiunto il 29% del totale del mercato illegale italiano nei primi sei mesi del 2019.
Il fiume Nilo Azzurro nei pressi della Grande Diga Etiope della Rinascita (GERD) a Guba, in Etiopia (Getty Images)
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 12 settembre con Carlo Cambi