2021-05-23
«Una nuova guerra entro il 2030. Cina e Russia soffiano sul fuoco»
Emmanuel Macron e il capo di Stato maggiore francese, Francois Lecointre (Ansa)
L'allarme del capo di Stato maggiore francese: «L'Africa è una bomba a orologeria».Un nuovo importante conflitto potrebbe scoppiare entro il 2030. Ne è convinto il capo di Stato maggiore delle forze armate francesi, il generale François Lecointre. Per il militare tra i Paesi che potrebbero svolgere un ruolo destabilizzante figurano: Cina, Iran, Turchia e Russia. L'alto graduato ne ha parlato in una lunga intervista al quotidiano Le Figaro. L'intervento del generale arriva dopo che un folto numero di militari in servizio e di generali in pensione hanno firmato due tribune, sul settimanale conservatore Valeurs Actuelles. Le due prese di posizione puntavano a denunciare lo sgretolamento dell'ordine e dello Stato francese. A queste si è aggiunto un altro intervento firmato da moltissimi poliziotti. Gli esponenti delle forze armate e delle forze dell'ordine transalpine concordano praticamente su tutto e non ne possono più di vedere il loro Paese, sprofondare sotto gli attacchi - non adeguatamente puniti dalla giustizia - di delinquenti, spacciatori, terroristi, clandestini. Il generale Lecointre ha parlato ovviamente anche di questo, minimizzando la portata delle tribune dei suoi attuali ed ex commilitoni. La maggior parte dell'intervista è stata comunque dedicata alle sfide geopolitiche che si svilupperanno nei prossimi anni e che la Francia - ma anche l'Europa - dovranno affrontare. L'analisi parte dai «germi di frustrazione interna a una parte dei Paesi in via di sviluppo e in particolare del mondo arabo-musulmano». Tale frustrazione ha iniziato ad amplificarsi con la fine della guerra fredda ed è stata orientata ad arte contro l'Occidente. Un altro fattore destabilizzante è la situazione africana dove demografia, cambiamenti climatici e la debolezza dei regimi democratici, è fonte di continue crisi. Per il generale «non c'è ragione di pensare che questa instabilità cessi entro dieci o vent'anni». Ad alimentare l'instabilità in Africa ci penseranno, secondo Lecointre, delle potenze mondiali o regionali come la Russia o la Turchia. Ma il gioco più pericoloso potrebbe farlo la patria del coronavirus perché, come sottolinea il militare, «la Cina ha un'attitudine di conquista delle risorse e di prese di posizione per pesare sugli equilibri continentali».In Africa, la Francia non potrà fare tutto da sola. Il capo delle armate di Emmanuel Macron pensa che «l'Europa dovrà intervenire» non più con missioni «puntuali» ma piuttosto con una «collaborazione strutturale in ambito militare». L'alto graduato è cosciente del fatto che la Francia possa essere accusata di fare del «neocolonialismo» e per questo punta a «condividere gli sforzi tra Stati membri» (dell'Unione europea, ndr) anche perché «tra dieci anni l'Europa sarà indubbiamente ancora nel Sahel con un impegno ancora maggiore». In questo contesto, l'Italia potrebbe sicuramente avere un ruolo importante, a condizione che i governi italiani non si appiattiscano sui desiderata di Parigi, ma difendano i propri interessi in Africa, in cambio di collaborazione militare.Il generale francese ha parlato anche delle minacce nell'ambito dell'intelligence e in quello spaziale, provenienti dalla Cina di Xi Jinping e dalla Russia di Vladimir Putin. Secondo Lecointre sarà capitale «preservare la nostra libertà di manovra nello spazio di fronte agli sviluppi di certe potenze, in particolare la Cina e la Russia, della capacità di perturbare, ostacolare o distruggere i mezzi spaziali». Parlando di intelligence, il capo di Stato maggiore non ha dubbi sulla necessità di investire per prevenire degli attacchi informatici in particolare durante le elezioni. Per il generale bisogna anche difendersi dalla «disinformazione, nei media e sui social, relativa alle nostre operazioni militari».