2022-10-01
Anche Oslo punta a chiudere i confini
Emile Enger Mehl, ministro della Giustizia norvegese (Ansa)
Dopo la decisione della Finlandia di giovedì, la Norvegia è a un passo dal blindare la frontiera con la Russia. Rafforzati i pattugliamenti contro gli ingressi illegali.Da giovedì notte la frontiera orientale della Finlandia con la Russia è chiusa a doppia mandata e il governo non ha intenzione di tornare sui suoi passi. Un confine lungo 1.340 chilometri - a cui stanno bussando migliaia di cittadini in fuga dal territorio russo - che inizia a Nord dalla triplice frontiera tra Finlandia, Norvegia e Russia e termina nel golfo di Finlandia, nel mar Baltico. A seguito di questa decisione i cittadini russi potranno entrare in Finlandia soltanto per alcuni motivi particolari e dimostrati, come ad esempio le visite ai parenti, ragioni di lavoro o per ricevere cure mediche. Ma anche queste richieste verranno vagliate con attenzione e per questo i tempi di concessione potrebbero diventare molto lunghi. A questo proposito il ministro dell’Interno finlandese, Krista Mikkonen, ha detto che «tutte le richieste di ingresso verranno considerate individualmente. Sappiamo che ci saranno molte richieste d’asilo, così come siamo certi che in molti cercheranno di entrare illegalmente in Finlandia ma siamo preparati». Poche speranze anche per chi chiederà il visto umanitario, perché secondo il ministro degli Esteri finlandese, Pekka Haavisto, «ci vorranno diversi mesi prima di poterli eventualmente rilasciare». Ma quanti sono i visti rilasciati ai cittadini russi? Si stima che a oggi siano 100.000 quelli in uso, documenti che valevano oro perché permettevano la permanenza non solo in Finlandia ma in tutta l’area Schengen. Ma ora questi documenti sono diventati carta straccia. Anche la Norvegia a breve potrebbe fare lo stesso e già nella giornata di ieri sono stati rafforzati i controlli al confine con la Russia. E il ministro della Giustizia, Emilie Enger Mehl, ha dichiarato: «Se necessario, chiuderemo rapidamente il confine. Questi cambiamenti possono arrivare con un preavviso breve». Poi il ministro ha aggiunto: «La mobilitazione in Russia e un possibile divieto di viaggio per i cittadini russi aumentano il rischio di attraversamento illegale della frontiera sul confine norvegese-russo al di fuori del valico di frontiera di Storskog». Per questo motivo Oslo ha già schierato un elicottero della polizia equipaggiato con sensori notturni per pattugliare dal cielo i movimenti nel distretto di Finnmark, nell’estremo Nord del Paese.Il confine tra Norvegia e Russia, all’estremo Nord del Continente, è lungo 196 chilometri e divide la municipalità di Sor-Varanger (contea del Finnmark), il cui centro è la città di Kirkenes, e il Pečengskij rajon (regione di Murmansk), il cui capoluogo è la città di Nikel. Il confine prosegue in mare per altri 23,2 chilometri: partendo dal Varangerfjord divide le zone economiche esclusive di Norvegia e Russia nel Mare di Barents e nell’Oceano Artico. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ieri su Twitter ha reso noto di aver parlato con il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Store, sull’ulteriore sostegno all’Ucraina: «L’ho ringraziato per gli importanti contributi della Norvegia. Abbiamo anche parlato del sabotaggio del gasdotto Nord Stream, di una maggiore vigilanza della Nato e di una più stretta cooperazione per la protezione delle infrastrutture critiche». Parole che fanno capire che la Nato vigilerà ancor di più sui gasdotti norvegesi che mai come ora sono fondamentali per l’Europa. E tutto questo per la gioia delle casse dello Stato norvegese.
Charlie Kirk (Getty Images)