Il golden power (570 notifiche nel 2023) non è esercitato soltanto su settori strategici, ma anche per delimitare le mosse dei fondi. Vedi con Tim (paletti a Kkr e messaggi a Vivendi) e Prelios (origine dei soldi di Pignataro). Ma occhio alle mire francesi su Newcleo.
Il golden power (570 notifiche nel 2023) non è esercitato soltanto su settori strategici, ma anche per delimitare le mosse dei fondi. Vedi con Tim (paletti a Kkr e messaggi a Vivendi) e Prelios (origine dei soldi di Pignataro). Ma occhio alle mire francesi su Newcleo.Nell’arco del 2023 sono state oltre 570 le notifiche attivate da Palazzo Chigi con la scure del golden power, la norma che consente al governo di tutelare pezzi di industria considerati fondamentali per lo sviluppo del Paese o la sicurezza nazionale. Più o meno lo stesso numero di interventi è stato registrato nel 2022. Nel 2021 erano meno di 500. Nel 2019 solo 83. Il Covid e la fine della globalizzazione, per come l’abbiamo conosciuta dopo il Duemila, ha fatto esplodere la necessità di vigilare e controllare. In dieci anni esatti, la legge risale appunto al 2014, si sono già stratificate normative che rendono le pratiche un po’ frammentate e soprattutto dispersive. Dal momento che se ne farà un uso sempre più intensivo sarebbe il caso di fare un ampio tagliando. Non è un capriccio, ma evidentemente una necessità e a dimostrarlo sono le ultime tre pratiche passate tra le mani dell’omonimo comitato. Ci riferiamo a Prelios, Microtecnica e - notizia di ieri - Tim. Il nome di Microtecnica dice poco a un lettore non appassionato di argomenti militari. Ma si tratta di una pedina importante nella filiera dell’Aerospazio e nella manutenzione dei caccia Eurofighter. L’azienda piemontese era già passata di mano agli americani e adesso è nel mirino dei francesi di Safran. L’utilizzo dei poteri speciali in questo caso mira evidentemente a salvaguardare il progetto Eurofighter e a stoppare l’avanzata dei francesi che per conto loro fanno da anni concorrenza ai progetti europei. Safran ha deciso di fare causa. È la prima volta che avviene nell’ambito delle forniture militari. La scelta è sicuramente opportuna. Apre però un contenzioso politico e ci porta a fare una riflessione sulle ricadute politiche interne ed esterne che il golden power si porta con sé. Le norme nascono per salvare la nostra tecnologia da partner commerciali che non appartengono alla Nato o che sono al di fuori della sfera Ue. Con il Covid le maglie si sono ristrette e il diametro della rete si è allargato. Lo dimostra indirettamente il comunicato diffuso ieri dal governo in relazione a Tim. «Il via libera con prescrizioni alla vendita della rete al fondo infrastrutturale statunitense Kkr rappresenta un ulteriore e fondamentale step nell’operazione di acquisizione di NetCo (società che detiene sostanzialmente tutte le infrastrutture di rete fissa di Tim), a tutela dell’interesse nazionale», si legge nella nota, «e a garanzia del controllo statale sugli asset strategici della rete primaria di telecomunicazione». In pratica, ci sarà un ruolo del governo nella definizione delle scelte strategiche e nella tutela dei presidi essenziali degli aspetti «inerenti la sicurezza, la difesa e la strategicità della rete e dei relativi asset». La delibera del Consiglio dei ministri recepisce nelle prescrizioni gli impegni che le parti hanno assunto a cominciare dalla creazione dell’organizzazione di sicurezza, dalla nomina del preposto di cittadinanza italiana, dalla competenza esclusiva su tutte le questioni incidenti sugli asset strategici, dal mantenimento in Italia delle attività di ricerca e manutenzione, e dal monitoraggio. È chiaro che con questa mossa si applica la golden power vecchio modello (tutela della tecnologia) ma se giriamo la medaglia si può osservare chiaramente un messaggio alla finanza coinvolta e quindi agli azionisti. Si dice fino a dove può arrivare Kkr e soprattutto si fa sapere agli azionisti di Vivendi quale dovrà esser il loro ruolo. Confermando le voci di una trattativa in essere per l’uscita. Vivendi potrebbe, nel caso in cui il titolo torni verso i 50 centesimi, valutare la vendita e in altre parole accettare il proprio ruolo di minoranza de facto e attendere la risalita del titolo. Non a caso Telecom Sparkle è fuori dal perimetro e si capirà entro fine mese quanto verrà pagata e chi metterà i circa 500 milioni che ballano rispetto alla cifra complessiva che il Tesoro ha stanziato fino ad oggi. Domani avremo un altro tassello. Se come sembra il cda in agenda delibererà che la prossima lista del consiglio dovrà fermarsi a nove membri, rispetto ai 15 attuali (lo statuto è flessibile su questo), significa che l’ad Pietro Labriola potrà guidare una macchina più esile e aspettarsi meno incursioni. A questo punto fondamentale per far risalire il titolo. Ecco che il golden power serve a creare un percorso. Vale per gli americani e soprattutto per i francesi. Un po’ ciò che sta accadendo sulla questione delicata di Prelios. Il gruppo Ion di Andrea Pignataro ha messo le mani sulla ex Pirelli Real estate per circa 1,35 miliardi. Il governo vuole capire da dove arrivino i primi fondi che hanno sostenuto la carriera di Pignataro a Londra. Ma l’intervento a gamba tesa arriva in un momento di profonda tensione nel mondo bancario e delle fondazioni. Ad aprile si dovrà decidere il rinnovo di Acri e le tensioni tra Fabrizio Palenzona (vicino a Pignataro e al mondo di Unicredit) e Giuseppe Guzzetti vicino ovviamente al mondo Intesa sono in aumento. Troveranno una quadra democristiana? Probabilmente sì. Ma una pace seppur armata passerà comunque dalla soluzione dei nodi finanziari rimasti aperti dopo la cessione di Prelios. Insomma, l’inverno fa scoprire che il golden power si può applicare anche alla finanza nostrana. Ok. Purchè non si perda di vista l’obiettivo della difesa tencologia. Ultimo in lizza, il nucleare. Se le voci di un fondo francese intenzionate a rilevare il colosso nascente Newcleo e portarselo a Parigi, il comitato di Palazzo Chigi dovrà preparare le munizioni. E qui torniamo alla riforma complessiva del golden power. Servono diversi calibri di munizioni. Ma anche granate stordenti per prevenire gole straniere.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.
Ansa
Dopo il doppio disastro nella corsa alle rinnovabili e lo stop al gas russo, la Commissione avvia consultazioni sulle regole per garantire l’approvvigionamento. È una mossa tardiva che non contempla nessuna autocritica.