2023-03-30
«Non aboliremo il reato di tortura»
In Aula, Carlo Nordio ribatte alle accuse del Pd: «Modifiche tecniche per tutelare la polizia». Il ministro del Lavoro annuncia: «Estendiamo i contratti collettivi a settori non coperti».L’attuale formulazione del reato di tortura espone gli appartenenti alle forze dell’ordine al rischio di «di vedere applicata la disposizione nei casi di sofferenze provocate durante operazioni lecite di ordine pubblico e polizia» e per queste «carenze tecniche di specificità e tipicità che devono connotare la struttura della norma» il reato deve essere «rimodulato». È questo il succo delle risposta data nel corso del question time di ieri alla Camera dei deputati dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a un’interrogazione di alcuni di parlamentari del Pd. In pratica, secondo il Guardasigilli, la maggioranza di centrosinistra che aveva approvato il reato nel 2017, ha messo insieme un testo caratterizzato da «carenze tecniche». La principale «riguarda l’atteggiamento soggettivo del reato, in quanto la Convenzione di New York circoscrive condotte costituenti tortura a quelle caratterizzate dal dolo specifico, attuate per raggiungere le finalità di ottenere informazioni o confessioni, punire, intimidire o discriminare». Invece, secondo Nordio, il testo approvato dal centrosinistra, «optando per una figura criminosa e contrassegnata dal dolo generico, quindi senza l’intenzione ulteriore di ottenere un determinato risultato, ha eliminato quello che è il tratto distintivo della tortura rispetto agli altri maltrattamenti». Eppure, nonostante questa elegante stroncatura della norma in vigore, l’opposizione ha cercato lo stesso di cavalcare l’onda, con la ex capogruppo del Pd, Debora Serracchiani, che ha replicato al ministro con queste parole: «Le «carenze tecniche» di cui parla le deve chiarire soprattutto al partito di Fratelli d’Italia che ha presentato una proposta di legge che abroga il reato di tortura». Anche se il Guardasigilli ha spiegato che «la volontà del governo è di tenere fermo il reato di tortura» (anche «per ottemperanza a quanto stabilito dalle norme internazionali»), in realtà la contraddizione di posizioni nella maggioranza è solo apparente, visto che è la stessa Serracchiani a ricordare che la proposta degli esponenti di Fdi prevedeva comunque una «circostanza di aggravante». Quello che resta quindi sono le critiche di Nordio al testo presentato in Parlamento dall’allora senatore dem Luigi Manconi, che confermano che l’attuale formulazione della legge rende complessa anche la gestione dell’ordine pubblico da parte delle forze di polizia. Sempre durante il question time, il ministro del Lavoro, Maria Elvira Calderone, ha spiegato che «il problema degli stipendi bassi è una preoccupazione del governo», che intende «estendere i contratti collettivi anche in settori lavorativi ancora non coperti» e che si stanno «valutando le modalità con cui adottare strumenti normativi che facilitino l’efficace soluzione di una questione come quella dei rinnovi dei contratti collettivi», anche «individuando forme di tassazione agevolata» per gli aumenti. Novità anche per i bonus per i trasporti pubblici, che il ministro auspica possano essere «erogabili in tempi brevissimi, già da aprile». Se «il visto della Corte dei conti arriva in tempi brevissimi» sarà subito «attivata la piattaforma del ministero del Lavoro per richiedere il bonus». Il ministro Calderone ha anche comunicato «l’istituzione di un tavolo per la riforma delle pensioni» e di aver già chiarito in quel contesto «la volontà di ripristinare in modo permanente il nucleo di valutazione della spesa previdenziale», che sarà tenuta sotto controllo attraverso l’istituzione dell’Osservatorio per il monitoraggio, la valutazione dell’impatto della spesa previdenziale e l’analisi delle politiche di revisione del sistema pensionistico.
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)
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