2025-10-09
No al velo integrale e alle nozze forzate. Fdi mette nel mirino il fondamentalismo
Nella proposta di legge presentata dai meloniani anche regole più severe per le moschee e pene per chi diffonde odio.Il terrorismo islamico nasce, cresce e si nutre grazie all’integralismo religioso. L’equazione è innegabile ed è per questo che ieri a Montecitorio è stata presentata da Fratelli d’Italia la proposta di legge «Stop al fondamentalismo islamico: una legge contro il separatismo». Nel testo: no al velo integrale in luoghi pubblici, negozi, uffici, scuole e università; regolamentazione dei finanziamenti alle moschee; pene più severe per il reato di induzione al matrimonio mediante l’inganno e allargamento della pena a chi propaganda odio «religioso» e non più solo razziale o etnico. Una legge necessaria per contrastare il progetto politico-religioso, cosciente e teorizzato, che i fratelli musulmani, i salafiti e i wahabiti, perseguono in tutto il mondo. Il metodo consiste nell’indottrinamento e la negazione dei nostri principi, come l’uguaglianza tra uomini e donne e la dignità umana. Tradotto in un fenomeno definito «separatismo islamico», sempre più crescente che consiste nella creazione di enclave dove prevale la sharia sulle leggi italiane. Diversi e ripetuti i casi di questo tipo. I più tragici: Saman Abbas la diciottenne di origine pakistana uccisa dai familiari per essersi opposta alle nozze forzate; nel 2006 Hina Saleem, anche lei pakistana, questa volta sgozzata dal padre perché voleva vivere e vestirsi all’Occidentale. È stata poi seppellita con la testa rivolta alla Mecca.L’obiettivo che si sono posti i firmatari del pdl, Andrea Delmastro, sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia, Galeazzo Bignami, capogruppo Fdi alla Camera, Francesco Filini, deputato Fdi e coordinatore dell’ufficio studi e Sara Kelany, deputato Fdi e responsabile del dipartimento Immigrazione, è quello di fermare questa deriva con norme concrete. Il testo presentato si compone di 5 articoli, il più impattante senza dubbio è il numero 5 che vieta «l’uso di indumenti che coprano il volto delle persone, di maschere o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in luoghi pubblici, aperti al pubblico, luoghi di istruzione di qualsiasi ordine e grado, università, esercizi commerciali e uffici». Niente più velo integrale, insomma, per motivi di sicurezza. Già in Francia si è intervenuti su questo tema con una legge contro il separatismo religioso. E anche il Belgio ha introdotto il divieto di utilizzo del velo integrale. La Corte europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali non ha mai ritenuto queste norme illegittime né lesive dei diritti di libera manifestazione della propria religione ribadendo sempre che il principio di cosiddetta «armonia sociale» è giustificativo di restrizioni al diritto di manifestare la propria religione. Gli altri articoli vanno nella stessa direzione: i primi due riguardano la trasparenza dei finanziamenti. Il primo in merito alla realizzazione e al mantenimento degli edifici di culto, il secondo disciplina la comunicazione dei finanziamenti provenienti dall’estero, specificandoli, al ministero dell’Interno. «Una misura necessaria», ha commentato Delmastro, «perché è di tutta evidenza che dietro i finanziamenti di alcune moschee, al di là del problema delle moschee abusive, si possa nascondere un soft power esercitato da associazioni, enti e parti terze con altre finalità». Per Bignami la norma più difficile per il legislatore che «dovrà concentrare lo sforzo anche attuativo».L’articolo 3 innalza le pene previste per contrastare meglio il fenomeno dei matrimoni combinati: la reclusione può andare dai 4 ai 10 anni se si obbliga al matrimonio con la violenza mentre si alza da 2 a 7 anni anziché da 1 a 5, la pena per il reato di induzione al matrimonio mediante inganno. Si introducono anche una nuova fattispecie di reato che riguarda l’esame obiettivo di verginità e il rilascio del conseguente certificato che serve, appunto, a chi organizza questi matrimoni combinati. Con questa legge si prevede la causa di giustificazione per il medico che effettua l’esame di verginità per ragioni sanitarie.Con l’articolo 4 si estende la pena di chi propaganda idee fondate su superiorità e odio di natura religiosa, sia la possibilità, per il prefetto, di procedere alla chiusura temporanea dei luoghi di culto e delle relative pertinenze in cui si svolgono questi reati.È Filini a sintetizzare lo spirito di questa proposta di legge che riguarda «uno dei capisaldi dell’azione politica di Fdi: l’Italia è accogliente e tollerante, ma difendiamo con le unghie e i denti i principi della libertà culturale e religiosa». Una proposta frutto di un anno di lavoro fondata anche sul dialogo con l’islam moderato come spiega Kelany: «A livello parlamentare interloquiamo con una serie di associazioni musulmane in Italia. Quello che neghiamo è il dialogo con determinate associazioni, come l’Ucoii: Hamza Piccardo una volta in tv disse che se un giorno i musulmani in Italia saranno abbastanza avrebbero fatto i tribunali sciaraitici invitando una donna in studio con lui a tornare a casa». A chi chiede perché non si sia chiusa un’intesa tra Stato e islam spiega: «Non c’è mancanza di volontà da questo governo o dei governi precedenti, ma resistenza dall’altra parte».