2023-08-10
Niger, nasce la resistenza (ma è già zoppa). E l’Isis soffia sul fuoco
Oggi nuova riunione Ecowas. I «partigiani» sono guidati da un ex ribelle in disgrazia. Intanto il Califfato ai confini è pronto a entrare.Dopo giorni di apprensione per la sorte del deposto presidente del Niger Mohamed Bazoum, il segretario di Stato americano Antony Blinken è riuscito nella mattinata di ieri a parlarci telefonicamente anche se per pochi minuti. Su Twitter Blinken ha riassunto così la telefonata: «Al presidente del Niger ho riferito dei continui sforzi degli Usa per trovare una soluzione pacifica della crisi costituzionale in corso. Gli Stati Uniti ribadiscono la richiesta per il rilascio immediato di Bazoum e della sua famiglia». Oggi come previsto si terrà la riunione di emergenza della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) e all’ordine giorno ci sarà il ritorno del deposto presidente Mohamed Bazoum. I toni molto accesi e culminati con l’ultimatum scaduto ormai da quattro giorni si sono fatti più cauti, tanto che il presidente della Nigeria e dell’Ecowas, Bola Akmed Tinubu, ieri affermato che «la diplomazia è la migliore via da seguire». Poi ha aggiunto che «i Paesi dell’Ecowas preferirebbero una risoluzione ottenuta con mezzi diplomatici, con mezzi pacifici, piuttosto che con qualsiasi altro mezzo e tale posizione sarà mantenuta in attesa di qualsiasi altra risoluzione che può derivare o meno dal vertice straordinario». Parole concilianti, pronunciate mentre alla Banca centrale della Nigeria (Cbn) è arrivato «l’ordine di avviare una serie di sanzioni finanziarie mirate a individui ed entità associate alla giunta che ha recentemente saccheggiato l’ordine democratico in Niger». Durissime invece le parole delle giunta golpista che ha accusato le forze francesi «di aver violato la chiusura dello spazio aereo del Niger, in vigore da domenica. Le forze francesi sono decollate mercoledì da N'Djamena, in Ciad con un aereo militare alle 6:01 ora locale. Questo velivolo ha interrotto volontariamente ogni contatto con il controllo del traffico aereo all’ingresso del nostro spazio dalle 6:39 alle 11:15 ora locale». Poi la giunta in un comunicato, ha anche accusato la Francia di avere rilasciato alcuni prigionieri jihadisti che dopo la liberazione «hanno partecipato a una riunione di pianificazione di un attacco a postazioni militari nell’area dei tre confini tra Niger, Burkina Faso e Mali».Alla vigilia del vertice nel quale appare improbabile che venga dato il via libera all’intervento armato in Niger, la Nigeria si interroga sulla solidità delle sue istituzioni finanziarie e dello Stato. A The Guardian (giornale nigeriano) un analista ha detto che «la Nigeria sta rapidamente esaurendo la sua limitata linea di credito. In questo momento, il nostro spazio di credito è molto limitato, non perché abbiamo un alto rapporto debito/Pil, ma perché le nostre entrate sono troppo piccole per sostenere l’entità del nostro debito». Come riferito dall’Agenzia Nova, nel giugno del 2022 secondo i dati della Banca centrale nigeriana il debito pubblico ha raggiunto i 151 miliardi di dollari (40,06 miliardi di dollari sono di debito estero). La Cbn ha precisato che la maggior parte dei creditori sono nigeriani mentre il principale creditore di Abuja rimane la Cina, con 3,9 miliardi di dollari, pari all’83,5% del debito estero, mentre gli altri principali creditori bilaterali del Paese sono Francia, Giappone, India e Germania. Numeri che dicono che la Nigeria l’unica guerra che può fare è quella contro il suo debito pubblico se non vuole diventare uno Stato fallito. Mentre un intervento militare dell’Ecowas appare sempre più improbabile è stata annunciata la formazione di un nuovo gruppo di opposizione nigerino denominato Conseil de la Resistance pour la République (Crr). L’annuncio è stato dato da un ex consigliere di Bazoum, Ousman Abdoul Moumouni, persona rispettata in Niger e molto legato a Parigi dove vive in esilio. Il gruppo ha annunciato «che si opporrà ai golpisti per riportare al potere il presidente Bazoum anche attraverso azioni». Se Moumouni è una personalità credibile lo stesso non si può dire per «il frontman» del neonato Crr visto che si tratta di Rhissa Ag Boula ex leader di diverse fazioni ribelli nelle insurrezioni tuareg. Ag Boula è stato ministro del turismo nigerino dal 1996 al 1999 e di nuovo dal 1999 al 2004 anno nel quale venne arrestato per omicidio. Altro arresto nel 2010 in Niger e da lì ha continuato a montare e smontare fazioni ribelli nella regione mentre ora dalla Nigeria «vuole contribuire al ripristino dell’ordine costituzionale e alla pienezza della presidenza di Mohamed Bazoum nelle sue funzioni». Vista così l’operazione pare avviata al fallimento così come pare difficile che sia stata ispirata dalla Francia che nell’area può contare su ben altre personalità. Mentre vi raccontiamo la giornata in Niger arrivano le impressionanti immagini del giuramento al nuovo califfo dell’Isis Abu Hafs al-Qurashi da parte dei membri dello Stato islamico nel Grande Sahara scattate proprio ai confini con il Niger. Mentre il Pentagono sostiene che le milizie potrebbero entrare nel Paese, il gruppo terroristico ha appena rivendicato sui suoi canali la strage nella regione di Menaka (Mali) dove la scorse settimana sono morti 16 soldati maliani mentre tre di loro sono nelle mani dell’Isis che li decapiterà in favore delle telecamere.
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