
Lega e M5s approvano il decreto urgenze ma si spaccano sul responsabile della ricostruzione. L'ipotesi Emilio Signorini (presidente del porto) salta perché la moglie lavora per Autostrade. Soldi per gli sfollati e incentivi alle aziende. Spea nel registro degli indagati.Un decreto «salvo intese» e senza il nome decisivo. Il governatore della Liguria Giovanni Toti aveva detto: «Niente di pasticciato, meglio rinviare», ma ieri sera è arrivato il via libera del Consiglio dei ministri al decreto «urgenze» su Genova, Ischia e Centro Italia. Sul nome del commissario ieri c'è stato un braccio di ferro nella maggioranza che ha fatto slittare l'ok definitivo. Il M5s non vuole né il governatore Toti né il sindaco Marco Bucci, quest'ultimo gradito alla Lega. In pole position è finito allora il sottosegretario leghista alle infrastrutture Edoardo Rixi, genovese, ma è mancato l'ok dei grillini che avrebbero preferito Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. L'ex delfino del signore delle infrastrutture, Ercole Incalza, però, sarebbe stato bloccato da un conflitto d'interesse poiché la moglie lavora per Autostrade. Da qui lo stallo, che non è ancora stato superato.Deluso dunque Toti: «Credo che sia una cosa più unica che rara che un decreto legge che dovrebbe servire per aiutare una città, una regione venga fatto quasi all'insaputa delle istituzioni locali. Non è stato chiamato il sindaco Marco Bucci, non è stato chiamato Giovanni Toti. In altri tempi, quando il galateo della politica era un pochino più sofisticato, in questi casi addirittura si chiamavano a partecipare al Consiglio dei ministri le istituzioni locali». Giuseppe Conte, illustrando il decreto, ha precisato che vedrà oggi Toti e che in un prossimo Consiglio dei ministri sarà nominato il commissario che provvederà all'opera di rimozione e ricostruzione e avrà potere di acquisire, procedere e disporre per ottenere un ponte «più bello» per il rilancio della città. Nel dl sono contenute varie iniziative necessarie per garantire i servizi e sostenere le attività produttive. Ci saranno contributi per chi ha abitazioni inagibili e un contributo forfettario per beni immobili distrutti o danneggiati. Il contributo una tantum alle micro imprese danneggiate sarà esteso a professionisti, artigiani e commercianti che hanno attività nella zona rossa, e si aggiunge all'indennizzo già deciso. Non mancheranno facilitazioni fiscali, una zona franca e misure di viabilità e logistica semplificata per porto e retroporto. Come ribadito dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, verrà istituita un'Agenzia nazionale di sicurezza per le infrastrutture per la quale saranno assunti 250 giovani ingegneri che monitoreranno tutte le infrastrutture nazionali per prevenire le emergenze. Altro punto del decreto, la creazione di un archivio centrale nazionale che faccia una fotografia dello stato delle infrastrutture: «All'interno di questo archivio i concessionari saranno obbligati a inserire tutte le informazioni in un sistema informatico». Infine, ha detto con orgoglio Toninelli, «quei dati andranno a collegarsi con le nuove tecnologie che i concessionari andranno ad applicare sulle infrastrutture da tenere sotto controllo attraverso sensori. Un monitoraggio costante 24 ore al giorno. Un'opera titanica». Secondo il ministro, «le tariffe autostradali sono aumentate molto di più che le pensioni dei nostri anziani. Perché c'era un ente, l'Art, che stabiliva quali fossero le tariffe giuste. Quando verrà approvato questo decreto, ci sarà un controllo già sulle concessioni in essere, non solo sulle nuove: ad esempio, potremo dire ai concessionari che hanno applicato tariffe sbagliate. Così i pedaggi autostradali potrebbero addirittura diminuire». E ieri ha fatto il punto sulle indagini il procuratore di Genova Francesco Cozzi rivelando che oltre ai 20 indagati per i quali oggi iniziano gli interrogatori, ce ne potrebbero essere altri. È stata iscritta nel registro degli indagati anche la Spea engineering, controllata dal gruppo Atlantia che si occupa di progettazione e ha come presidente Paolo Costa, ex ministro prodiano. Mercoledì gli investigatori avevano sentito l'ad Antonino Galatà come persona informata sui fatti. Cozzi ha annunciato che la prima udienza dell'incidente probatorio sul ponte Morandi è stata fissata per il 25 settembre e l'incarico è stato affidato a tre periti, docenti di ingegneria: Gianpaolo Rosati del Politecnico di Milano, Massimo Losa dell'università di Pisa e Bernhard Elsener dell'università di Zurigo. Oggi dovrebbe iniziare lo sgombero delle macerie che ingombrano la sede ferroviaria, l'area «sommergibile» di transito per le merci da e per il porto. Finora, ha detto il procuratore, quella zona non era sotto sequestro ma mancavano ancora le indicazioni sulla selezione dei residui da conservare per completare l'indagine. Oggi Genova si ferma per ricordare i 43 morti.
Nadia e Aimo Moroni
Prima puntata sulla vita di un gigante della cucina italiana, morto un mese fa a 91 anni. È da mamma Nunzia che apprende l’arte di riconoscere a occhio una gallina di qualità. Poi il lavoro a Milano, all’inizio come ambulante e successivamente come lavapiatti.
È mancato serenamente a 91 anni il mese scorso. Aimo Moroni si era ritirato oramai da un po’ di tempo dalla prima linea dei fornelli del locale da lui fondato nel 1962 con la sua Nadia, ovvero «Il luogo di Aimo e Nadia», ora affidato nelle salde mani della figlia Stefania e dei due bravi eredi Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ma l’eredità che ha lasciato e la storia, per certi versi unica, del suo impegno e della passione dedicata a valorizzare la cucina italiana, i suoi prodotti e quel mondo di artigiani che, silenziosi, hanno sempre operato dietro le quinte, merita adeguato onore.
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».
C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.
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A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».





