
Se Love is Blind mira a rispondere all'eterna domanda «L'amore è davvero cieco?», Too hot to handle riesce nell'impresa di convincere un gruppo di passionali single a non fare sesso, in cambio di 100.000 dollari.Potresti innamorati di una persona senza averla mai vista? Riusciresti a formare una solida relazione senza avere contatti fisici? Sembra proprio che Netflix avesse previsto tutti questi mesi di quarantena durante la preparazione dei suoi ultimi programmi originali. E sarà perché ce ne stiamo ore e ore sul divano di casa o perché ci è sempre piaciuto ficcanasare negli affari altrui, quel che è certo è che Love is Blind e Too hot to handle sono già campioni di ascolti. La piattaforma di streaming non rilascia mai i dati sui suoi programmi, ma la costante presenza in classifica e l'aumento dei seguaci suoi profili Instagram dei protagonisti della serie non lasciano dubbi, i nuovi «reality dating» di Netflix sono un successo. Se ancora non avete visto neanche un episodio ecco tutto quello che c'è da sapere sui programmi del momento. Love is Blind mira a rispondere a una semplice domanda: l'amore è davvero cieco? Un gruppo di single - dai 20 ai 35 anni - decide di testare la teoria e si trasferisce per dieci giorni in due appartamenti, divisi tra uomini e donne. Senza televisione, smartphone e contatti con il mondo esterno, tutto ciò che devono fare è sedersi in dei comodi «pods» (capsule, ndr) con divano, coperta, vino e un taccuino per prendere appunti e iniziare a conoscere i membri dell'altro sesso attraverso una parete di vetro opaco. L'obiettivo è stabilire un'intesa emotiva così forte da decidere di chiedere all'altra persona di sposarla, senza mai averla vista prima. Ma l'esperimento non finisce certo qui. Dopo il fidanzamento, le coppie vengono trasportante fino in Messico, in un resort cinque stelle dove poter finalmente esplorare la loro intesa fisica; e in seguito viene dato loro un appartamento dove fare le prime prove di convivenza. Da quel momento le «cavie» hanno due settimane per decidere se dire «sì, lo voglio» o lasciare l'altro per sempre. Ovviamente la decisione verrà appresa proprio sull'altare, di fronte ad amici e familiari. Lo show è stato girato oltre un anno fa e sembra che almeno due coppie abbiano dato prova che l'amore è davvero cieco.Too hot to handle è uscito su Netflix da poco meno di un mese e i risultati sono andati ben oltre le aspettative. Basti pensare che in sole due settimane, una delle protagoniste è riuscita a guadagnarsi due milioni di followers su Instagram (e altrettanti dollari in sponsorizzazioni). La premessa di questo «dating reality» riesce a essere quasi più ridicola di Love is Blind. Prendente un gruppo di dieci single ossessionati dall'aspetto fisico, provenienti da tutto il mondo (paesi anglofoni) e metteteli in una residenza super lusso, promettete loro un premio in denaro pari a 100.000 dollari da condividere e ditegli - attraverso un'intelligenza artificiale chiamata Lana - che per guadagnarsi il montepremi non devono toccarsi per un mese, pena detrazione dalla somma complessiva. Sembra facile no? Vi sbagliate di grosso. Entro il terzo episodio, il premio è già calato di 6.000 dollari per colpa di due baci alla francese. La coppia più controversa, quella formata da Harry e Francesca, deve anche fare i conti con il gruppo - specialmente col «commercialista» Kelz - quando una notte di passione fa perdere ai concorrenti ben 20.000 dollari. Too hot to handle è così assurdo da sfiorare la parodia, ma forse proprio per questo è uno spasso da guardare. E voi, rinuncereste mai a 3.000 dollari per un bacio appassionato?
Un frame del video dell'aggressione a Costanza Tosi (nel riquadro) nella macelleria islamica di Roubaix
Giornalista di «Fuori dal coro», sequestrata in Francia nel ghetto musulmano di Roubaix.
Sequestrata in una macelleria da un gruppo di musulmani. Minacciata, irrisa, costretta a chiedere scusa senza una colpa. È durato più di un’ora l’incubo di Costanza Tosi, giornalista e inviata per la trasmissione Fuori dal coro, a Roubaix, in Francia, una città dove il credo islamico ha ormai sostituito la cultura occidentale.
Scontri fra pro-Pal e Polizia a Torino. Nel riquadro, Walter Mazzetti (Ansa)
La tenuità del reato vale anche se la vittima è un uomo in divisa. La Corte sconfessa il principio della sua ex presidente Cartabia.
Ennesima umiliazione per le forze dell’ordine. Sarà contenta l’eurodeputata Ilaria Salis, la quale non perde mai occasione per difendere i violenti e condannare gli agenti. La mano dello Stato contro chi aggredisce poliziotti o carabinieri non è mai stata pesante, ma da oggi potrebbe diventare una piuma. A dare il colpo di grazia ai servitori dello Stato che ogni giorno vengono aggrediti da delinquenti o facinorosi è una sentenza fresca di stampa, destinata a far discutere.
Mohamed Shahin (Ansa). Nel riquadro, il vescovo di Pinerolo Derio Olivero (Imagoeconomica)
Per il Viminale, Mohamed Shahin è una persona radicalizzata che rappresenta una minaccia per lo Stato. Sulle stragi di Hamas disse: «Non è violenza». Monsignor Olivero lo difende: «Ha solo espresso un’opinione».
Per il Viminale è un pericoloso estremista. Per la sinistra e la Chiesa un simbolo da difendere. Dalla Cgil al Pd, da Avs al Movimento 5 stelle, dal vescovo di Pinerolo ai rappresentanti della Chiesa valdese, un’alleanza trasversale e influente è scesa in campo a sostegno di un imam che è in attesa di essere espulso per «ragioni di sicurezza dello Stato e prevenzione del terrorismo». Un personaggio a cui, già l’8 novembre 2023, le autorità negarono la cittadinanza italiana per «ragioni di sicurezza dello Stato». Addirittura un nutrito gruppo di antagonisti, anche in suo nome, ha dato l’assalto alla redazione della Stampa. Una saldatura tra mondi diversi che non promette niente di buono.
Nei riquadri, Letizia Martina prima e dopo il vaccino (IStock)
Letizia Martini, oggi ventiduenne, ha già sintomi in seguito alla prima dose, ma per fiducia nel sistema li sottovaluta. Con la seconda, la situazione precipita: a causa di una malattia neurologica certificata ora non cammina più.
«Io avevo 18 anni e stavo bene. Vivevo una vita normale. Mi allenavo. Ero in forma. Mi sono vaccinata ad agosto del 2021 e dieci giorni dopo la seconda dose ho iniziato a stare malissimo e da quel momento in poi sono peggiorata sempre di più. Adesso praticamente non riesco a fare più niente, riesco a stare in piedi a malapena qualche minuto e a fare qualche passo in casa, ma poi ho bisogno della sedia a rotelle, perché se mi sforzo mi vengono dolori lancinanti. Non riesco neppure ad asciugarmi i capelli perché le braccia non mi reggono…». Letizia Martini, di Rimini, oggi ha 22 anni e la vita rovinata a causa degli effetti collaterali neurologici del vaccino Pfizer. Già subito dopo la prima dose aveva avvertito i primi sintomi della malattia, che poi si è manifestata con violenza dopo la seconda puntura, tant’è che adesso Letizia è stata riconosciuta invalida all’80%.






