
La morte di stenti della giovane Noa Pothoven ha giustamente colpito tutti. Ma per il francese Vincent Lambert, invalido grave, non c'è alcuna pietà.Oggi il procuratore generale della Corte di cassazione francese, François Molins, sosterrà in udienza che Vincent Lambert deve essere ucciso. Come noto, il povero Vincent era stato salvato per un soffio lo scorso 20 maggio, quando la Corte d'appello di Parigi ordinò che gli venisse ripristinata la somministrazione di cibo e acqua. Qualche giorno dopo quella decisione, il governo francese decise di presentare ricorso, e adesso tocca al procuratore di Cassazione sostenere le ragioni dell'omicidio di Stato. Nei confronti di Lambert c'è un accanimento tanatologico mai visto in altri casi. L'uomo è costretto in un letto dal 2008, dopo un grave incidente, ma non è moribondo. Respira e deglutisce da solo, non ha bisogno di macchinari che gli facciano battere il cuore. È un disabile grave, anzi gravissimo. Tuttavia ha dei genitori che lo amano e gli stanno vicini: con le cure adeguate può sopravvivere anni. Eppure lo vogliono ammazzare. Ce lo vendono come un atto caritatevole, in realtà è semplicemente un delitto che si cela dietro la finta pietà. È una situazione orribile a cui sia il Papa sia un comitato Onu hanno cercato di porre rimedio, invitando la Francia a fermare l'esecuzione. Il fatto, però, è che sui media di questa vicenda sostanzialmente non si parla. In compenso, si è parlato tantissimo del caso di Noa Pothoven, diciassettenne olandese che si è lasciata morire di stenti in casa perché estremamente depressa e anoressica. Si è detto che quella di Noa non è stata eutanasia, ma non è del tutto vero. C'erano medici ad assisterla, e nessuno l'ha fermata. Decisa a farla finita, ha trovato un escamotage legale per ammazzarsi senza conseguenze per nessuno. È morta di fame e di sete, proprio come si vorrebbe far morire Vincent Lambert. Noa ha scelto di spegnersi perché il sistema sanitario olandese non ha saputo aiutarla. Il suo disagio psichico non è stato alleviato, svelando l'atroce paradosso di un Paese che permette ai minorenni di uccidersi ma non sa prendersi cura di loro. Sono venute a mancare le cure, ed è sopraggiunta la morte. Tutto ciò ha indignato molti commentatori anche in Italia. Persino intellettuali di sinistra come Massimo Recalcati hanno scritto articoli duri a favore della vita. Viene da chiedersi, allora, perché la stessa mobilitazione non ci sia per Vincent Lambert. Anche a lui vogliono togliere le cure. Poiché affrontare il suo disagio è troppo faticoso e oneroso per lo Stato, allora meglio lasciarlo crepare senza cibo e acqua. Ripetiamo: non è Eluana, non è un malato terminale. È un disabile che viene considerato dallo Stato una sorta di rifiuto da smaltire. Viene un atroce sospetto: che la fine di Noa abbia fatto scalpore perché lei era giovane e bella. Vincent, invece, è un handicappato che fa smorfie in un letto, e allora si preferisce far finta di niente, per lui i cuori non si spezzano. Così, quando finalmente i francesi riusciranno a farlo fuori, Lambert sarà morto d'eutanasia e d'ipocrisia.
Leonardo
Il fondo è pronto a entrare nella divisione aerostrutture della società della difesa. Possibile accordo già dopo l’incontro di settimana prossima tra Meloni e Bin Salman.
La data da segnare con il circoletto rosso nell’agenda finanziaria è quella del 3 dicembre. Quando il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà al quarantaseiesimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), su espressa richiesta del re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa. Una presenza assolutamente non scontata, perché nella Penisola araba sono solitamente parchi con gli inviti. Negli anni hanno fatto qualche eccezione per l’ex premier britannica Theresa May, l’ex presidente francese François Hollande e l’attuale leader cinese Xi Jinping e poco altro.
Emmanuel Macron (Ansa)
Bruxelles apre una procedura sull’Italia per le banche e tace sull’acciaio transalpino.
L’Europa continua a strizzare l’occhio alla Francia, o meglio, a chiuderlo. Questa volta si tratta della nazionalizzazione di ArcelorMittal France, la controllata transalpina del colosso dell’acciaio indiano. La Camera dei deputati francese ha votato la proposta del partito di estrema sinistra La France Insoumise guidato da Jean-Luc Mélenchon. Il provvedimento è stato approvato con il supporto degli altri partiti di sinistra, mentre Rassemblement National ha ritenuto di astenersi. Manca il voto in Senato dove l’approvazione si preannuncia più difficile, visto che destra e centro sono contrari alla nazionalizzazione e possono contare su un numero maggiore di senatori. All’Assemblée Nationale hanno votato a favore 127 deputati contro 41. Il governo è contrario alla proposta di legge, mentre il leader di La France Insoumise, Mélenchon, su X ha commentato: «Una pagina di storia all’Assemblea nazionale».
Maria Rita Parsi (Imagoeconomica)
La celebre psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi: «È mancata la gradualità nell’allontanamento, invece è necessaria Il loro stile di vita non era così contestabile da determinare quanto accaduto. E c’era tanto amore per i figli».
Maria Rita Parsi, celebre psicologa e psicoterapeuta, è stata tra le prime esperte a prendere la parola sulla vicenda della famiglia del bosco.
La sede di Bankitalia. Nel riquadro, Claudio Borghi (Imagoeconomica)
Il senatore leghista torna sulle riserve auree custodite presso Bankitalia: «L’istituto detiene e gestisce il metallo prezioso in nome dei cittadini, ma non ne è il proprietario. Se Fdi riformula l’emendamento...»
«Mentre nessuno solleva il problema che le riserve auree della Bundesbank siano di proprietà dei cittadini tedeschi, e quindi dello Stato, come quelle della Banca di Francia siano di proprietà dei cittadini d’Oltralpe, non si capisce perché la Banca d’Italia rivendichi il possesso del nostro oro. L’obiettivo dell’emendamento presentato in Senato da Fratelli d’Italia, e che si ricollega a una mia proposta di legge del 2018, punta esclusivamente a stabilire il principio che anche Bankitalia, al pari delle altre Banche centrali, detiene e gestisce le riserve in oro ma non ne è la proprietaria». Continua il dibattito su misure ed emendamenti della legge di Bilancio e in particolare su quello che riguarda le riserve in oro.






