{{ subpage.title }}

True

Nessun mea culpa da chi urlava al razzismo

Nessun mea culpa da chi urlava al razzismo
Ansa

Ieri ho provato a cercare sulle prime pagine dei giornali un commento dedicato alla vicenda di Daisy Osakue. Dopo l'arresto dei tre balordi (uno dei quali figlio di un consigliere del Pd) che colpirono la ragazza a un occhio con un uovo, speravo di trovare le scuse degli editorialisti che sin dal principio, cioè prima che fosse chiarita la matrice dell'episodio, si erano spinti a etichettare il fatto come un esempio di razzismo.

Poi però giovedì sera i carabinieri hanno identificato il gruppo di teppisti e dimostrato che quanto accaduto a Daisy non c'entrava nulla con il razzismo. E allora i giornali che hanno fatto? Repubblica ha pubblicato la notizia in un francobollo in prima pagina, dedicando però l'apertura ai poveri immigrati di Macerata presi di mira da Luca Traini. Sì, proprio così, non fuggiti perché dopo l'assassinio di Pamela qualcuno ha voluto vedere chiaro nei centri di accoglienza. No, allontanati dal sentimento razzista. E Avvenire? Il quotidiano dei vescovi si è superato, pubblicando a mezza pagina il seguente titolo: «Presi i lanciatori di uova. Bomba carta contro un campo rom». Nemmeno una riga per smontare l'allarme razzismo lanciato dallo stesso quotidiano. Non un accenno al fatto che uno dei «lanciatori» fosse figlio di un consigliere del Pd e non della Lega. E però, a mitigare la notizia dell'arresto dei balordi, ecco la bomba carta contro i rom. Tacendo di quegli altri rom che l'altro ieri hanno preso d'assalto il pronto soccorso dell'ospedale di Bergamo, perché volevano che la ferita lieve di una di loro avesse la precedenza su altri pazienti più gravi in attesa. Un'incursione finita a pugni contro gli infermieri e minacce contro i medici, tanto da spingere la direzione sanitaria a istituire una guardia armata in corsia. Però tutto ciò Tarquinio e compagni, quelli che il giorno dopo l'aggressione a Daisy scrivevano che guardando la fotografia con l'occhio tumefatto noi italiani avremmo dovuto vergognarci, lo hanno nascosto. Già, avrebbe smontato l'allarme bomba e fatto cadere il pericolo razzista. A questo punto, in stile Avvenire, ci viene un solo commento: vergognatevi.

Ps. Chiusa la faccenda di Daisy, i giornali puntano sui migranti presi a pistolettate a Pistoia, mentre nascondono che a Milano un nigeriano ha cercato di violentare una ragazza in una delle stazioni della città è solo l'uso dello spray al peperoncino da parte della giovane ha impedito la violenza. Comunque visto che il pericolo razzista non attecchisce, la macchina del falso ha già pronto un nuovo allarme. Ora c'è la Russia che con falsi profili Facebook attacca Sergio Mattarella per conto del solito Salvini. Tranquilli, per attaccare il presidente della Repubblica non c'è bisogno di profili finti. Visto quello che fa e le prediche sugli immigrati che ci propina bastano i profili veri.

Continua a leggereRiduci
Milano, vertice sulla sicurezza negli stadi tra Lega Serie A e Polizia
Da sinistra: Bruno Migale, Ezio Simonelli, Vittorio Pisani, Luigi De Siervo, Diego Parente e Maurizio Improta
Questa mattina la Lega Serie A ha ricevuto il capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, insieme ad altri vertici della Polizia, per un incontro dedicato alla sicurezza negli stadi e alla gestione dell’ordine pubblico. Obiettivo comune: sviluppare strumenti e iniziative per un calcio più sicuro, inclusivo e rispettoso.
Continua a leggereRiduci
Da 56 giorni i genitori non vedono i figli. Gli assistenti sociali però non rispondono
Troppe anomalie sul caso dell’altra famiglia nel bosco. Marina Terragni: «È fuori legge». Ma le operatrici temono per la loro immagine.

«Voglio sapere dove sono i bambini. Sono passati 56 giorni senza vederli. Neppure una telefonata. Non sappiamo come stanno, cosa mangiano, se dormono…». Le lacrime scivolano giù con dignità sul bel volto di mamma Nadya, mentre si siede con noi sulla panca fuori, all’ingresso di casa. Siamo nel bosco di Caprese Michelangelo, piccolo borgo in provincia di Arezzo. «Con mio marito Harald», racconta Nadya, «siamo andati più volte ai servizi sociali. Ci hanno detto che non possiamo vederli perché sono in un luogo segreto. Tutto questo è un abuso. Una violenza che viene fatta a noi e ai nostri figli».

Continua a leggereRiduci

Il premier: «Il governo ci ha creduto fin dall’inizio, impulso decisivo per nuovi traguardi».

«Il governo ha creduto fin dall’inizio in questa sfida e ha fatto la sua parte per raggiungere questo traguardo. Ringrazio i ministri Lollobrigida e Giuli che hanno seguito il dossier, ma è stata una partita che non abbiamo giocato da soli: abbiamo vinto questa sfida insieme al popolo italiano. Questo riconoscimento imprimerà al sistema Italia un impulso decisivo per raggiungere nuovi traguardi».
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio celebrando l’entrata della cucina italiana nei patrimoni culturali immateriali dell’umanità. È la prima cucina al mondo a essere riconosciuta nella sua interezza. A deliberarlo, all’unanimità, è stato il Comitato intergovernativo dell’Unesco, riunito a New Delhi, in India.

«Il vaccino a mRna accelera i tumori e attiva le metastasi nei malati»
Ansa
  • Una ricerca di recente pubblicazione mostra come, dati alla mano, Covid e preparati genici velocizzino la crescita delle masse cancerogene. Chi ha ricevuto le dosi è più esposto perché più sollecitato.
  • Boccia (Pd) durante l’audizione di Sileri in commissione: «Decidevano Cts e Cdm» L’allora viceministro conferma: «Io isolato. Non so chi abbia imposto la tachipirina».

Lo speciale contiene due articoli.

Continua a leggereRiduci
Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy