2024-05-21
Celebrati a Roma i 76 anni della nascita di Israele
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David Ben Gurion nel 1948 (Getty Images)
Un evento per celebrare il settantaseiesimo anniversario della nascita di Israele e i 75 anni delle relazioni diplomatiche tra lo Stato ebraico e il nostro Paese: è questo il senso del ricevimento che, organizzato dall’ambasciata israeliana in Italia, si è tenuto ieri a Roma. Un’occasione per ribadire il profondo legame tra i due Paesi in una fase storica in cui, soprattutto dopo il brutale attacco perpetrato da Hamas il 7 ottobre scorso, stanno aumentando gli episodi di discriminazione ai danni dello Stato ebraico. Oltre a un’esibizione del coro israelo-italiano, è stato pronunciato un discorso dall’ambasciatore israeliano Alon Bar. “Questo Giorno dell'Indipendenza è diverso da tutti quelli che lo hanno preceduto. Lo celebriamo in un momento in cui Israele si trova nella guerra più lunga della sua storia, dalla guerra d’Indipendenza del 1948. Le conseguenze del massacro del 7 ottobre e della guerra con Hamas, l’Iran e i suoi gregari in Libano, Siria, Iraq e Yemen, non sono ancora chiare. Questo anno terribile, che sembra iniziato il 7 ottobre e lì bloccato, incide anche sui rapporti di Israele con i Paesi del mondo e, ovviamente, anche con l'Italia”, ha dichiarato. “Ogni giorno sentiamo di gruppi, nella società italiana, che chiedono la sospensione delle relazioni con Israele e il suo boicottaggio. È triste e molto spiacevole. Questa è discriminazione nei confronti di Israele. Non abbiamo visto richieste simili di boicottaggio economico-culturale-accademico, nei confronti di nessun altro Paese o gruppo”, ha proseguito l’ambasciatore. “Negli ultimi anni, abbiamo visto organizzazioni terroristiche assassine, dittatori che massacrano il proprio popolo, guerre brutali in Africa, Asia, America Latina ed Europa, con molte vittime civili, casi di fame di massa. Non abbiamo visto una sola protesta in nessuna università”, ha continuato. “Oggi”, ha aggiunto, “voglio ringraziare il governo italiano e tutti quegli italiani, molti dei quali sono presenti qui, per il coraggio di esprimere comprensione, solidarietà e amicizia per Israele, anche quando non è popolare”.L’ambasciatore è poi intervenuto sui mandati d’arresto che, poche ore prima, il procuratore della Corte penale internazionale aveva chiesto contro Benjamin Netanyahu, Yoav Gallant e alcuni leader di Hamas. “La decisione del procuratore della Corte penale internazionale dell’Aia di richiedere l’emissione di mandati d’arresto per i leader israeliani è priva di fondamento”, ha detto Alon Bar, definendo inoltre la mossa della Corte “una grave cecità morale e un’onta”. “Auspichiamo”, ha aggiunto, “e ci aspettiamo che questa decisione sia respinta con totale fermezza da leader amici, come hanno già fatto diversi leader europei”.
Jose Mourinho (Getty Images)