2024-05-17
In mostra all'Accademia Carrara «Napoli a Bergamo», uno sguardo sul Seicento
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All’Accademia Carrara di Bergamo, un’importante mostra (sino al 1° settembre 2024) rivela al pubblico la straordinaria connessione tra il capoluogo bergamasco e la pittura napoletana del Seicento. Tra prestiti di chiese e istituzioni territoriali, opere inedite e un importante nucleo pittorico proveniente dalla Fondazione Giuseppe e Margaret De Vito, esposte ben 40 opere di 15 diversi artisti, tra cui Luca Giordano e il suo allievo Nicola Malinconico, Battistello Caracciolo e Mattia Preti. Distantissime per collocazione geografica, storia, usi e costumi, il collegamento tra Bergamo e Napoli non è certo immediato, né tantomeno scontato. Punti in comune, almeno in apparenza, davvero pochi, per non dire nulli. Eppure, alla fine del XVII secolo- grazie soprattutto alla mediazione di Venezia e dei suoi industriosi mercanti - Bergamo, territorio della Serenissima, cercò a Napoli gli artisti migliori per decorare i luoghi più sacri della città… Ed è proprio questo - il capitolo poco noto dei rapporti storico artistici fra le due città - il fulcro della mostra in corso all’Accademia Carrara (da poco tempo diretta da Martina Bagnoli), un’esposizione dal tema originale e dal grande valore culturale, oltre che dal grande impatto visivo, vista la bellezza e la maestosità delle tele esposte, quasi tutte di grandi dimensioni.La MostraCurato dalla critica e storica dell’arte Elena Fumagalli, il percorso espositivo inizia con un importante nucleo di opere (tutte provenienti dalla Fondazione De Vito) che illustrano la varietà della pittura napoletana fra gli anni ‘20 e ‘70 del XVII secolo, un periodo storico importantissimo, durante il quale l’arte pittorica partenopea - influenzata dal barocco e dai modelli caravaggeschi, ma anche dal classicismo e dall’intenso pittoricismo degli artisti emiliani presenti a Napoli - raggiunse un livello qualitativo mai avuto prima. Fra gli artisti in mostra in questa prima parte, l’anonimo Maestro degli annunci ai pastori (bellissima la tela Giovane che adora una rosa e le mezze figure maschili raffiguranti filosofi e sapienti), Battistello Caracciolo (autore di opere a soggetto soprattutto religioso, presente in mostra con un San Giovannino di chiara ispirazione caravaggesca ma con una maggiore dolcezza espressiva), lo spagnolo Jusepe de Ribera (da non perdere il suo suggestivo e drammaticco Sant’Antonio Abate), Antonio De Bellis (splendido il suo olio su tela raffigurante Cristo e la Samaritana) e Bernardo Cavallino, personalità artistica originale e indipendente, che in mostra incanta con la sua Santa Lucia. Ad incantare anche la Deposizione di Cristo dalla croce, opera del pittore calabrese Mattia Preti, altro artista di scuola caravaggesca ma che, durante il suo soggiorno a Napoli, fu potentemente influenzato anche da Luca Giordano, il pittore napoletano forse più importante del '600 e fra gli artisti più virtuosi e prolifici del Barocco italiano.Luca Giordano e Nicola MalinconicoEd è proprio lui, Luca Giordano (1634-1705), a costituire il trait-d’union con la seconda parte dell’esposizione, interamente dedicata alle presenze napoletane in terra bergamasca. Di Giordano, vere chicche della mostra, esposte quattro grandi tele giovanili raffiguranti scene di martirio, tutte provenienti dalla chiesa di Sant’Evasio di Pedrengo; un’inedita Incoronazione di spine , opera precoce dell’artista e un’originale proiezione del Passaggio del Mar Rosso, gigantesco telero custodito nella basilica bergamasca di Santa Maria Maggiore , inviato a Bergamo via Venezia nel 1682. A chiudere il percorso espositivo la sala dedica a Nicola Malinconico (1663-1726), talentuoso allievo del Giordano (giunto a Bergamo nel 1693 grazie al mercante veneziano Simone Giogalli) in mostra con inedite pale provenienti da alcune chiese chiese della bergamasca, insieme a prestiti dalla Pinacoteca di Brera e dal Museo Gaetano Filangieri di Napoli.Napoli a Bergamo è un esposizione davvero importante, che, come ha dichiarato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e presidente della Fondazione Accademia Carrara «…riesce a essere fedele a una tradizione espositiva che sempre ha cercato un aggancio con il territorio o con la propria collezione permanente, in questo caso grazie alla presenza di importanti opere disseminate tra il capoluogo e diversi centri della provincia, e nel contempo a raccontare una storia artistica del tutto nuova e stimolante. Il progetto, così, è pienamente rappresentativo di ciò che è oggi Accademia Carrara: un’istituzione capace di appassionare i visitatori e, a tratti, di sorprenderli, sempre tenendo fede alle proprie molteplici finalità istituzionali».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.