La decisione della Bce di aumentare dopo 11 anni il costo del denaro ha imposto un inevitabile rialzo dei valori dei mutui. Secondo l’indagine che Facile.it ha realizzato per la Verità, per chi cerca un prodotto a lunga scadenza, 25 anni, il tasso variabile è di gran lunga più conveniente oggi rispetto a un prodotto a rata fissa.
La decisione della Bce di aumentare dopo 11 anni il costo del denaro ha imposto un inevitabile rialzo dei valori dei mutui. Secondo l’indagine che Facile.it ha realizzato per la Verità, per chi cerca un prodotto a lunga scadenza, 25 anni, il tasso variabile è di gran lunga più conveniente oggi rispetto a un prodotto a rata fissa.Il tempo degli «zero virgola» per i tassi dei mutui è concluso e difficilmente lo rivedremo. La scelta da parte della Bce di aumentare dopo 11 anni il costo del denaro ha avuto come chiara conseguenza un repentino rialzo dei valori dei mutui. Certo, ogni offerta di mutuo fa caso a sé, ma i dati forniti alla Verità da Facile.it non lasciano dubbi. Nella più rosea delle situazioni non si scende sotto l’1,2% per un finanziamento a tasso variabile. Per intenderci, fino a 12 mesi fa non era raro trovare prodotti a tasso fisso per 30 anni al di sotto della soglia dell’1%. Oggi, invece, questa soglia psicologica è solo un ricordo.«La scelta del mutuo è oggi un’operazione più complessa rispetto al passato; se fino a pochi mesi fa il tasso fisso era una scelta “obbligata”, oggi gli aspiranti mutuatari devono fare i conti con un contesto in forte cambiamento, caratterizzato da tassi in continuo movimento e da un’offerta più variegata», spiega Ivano Cresto, direttore generale prodotti di finanziamento di Facile.it. «Oltre ai mutui fissi e variabili, i cui tassi sono saliti negli ultimi mesi, le banche sono tornate a proporre anche prodotti ibridi come, ad esempio, i mutui variabili con cap. Non esiste però una soluzione migliore o peggiore dell’altra, tutto dipende dalle caratteristiche del richiedente; per questo, il consiglio è di farsi aiutare nella scelta da un consulente esperto che sappia valutare la posizione dell’aspirante mutuatario e individuare l’offerta più adeguata».Insomma, tra aumento dei tassi, inflazione alle stelle e periodo estivo, per i mutuatari non è un periodo semplice. Come osserva Armando Capone, General Manager Italy di Experian, società che aiuta i consumatori a controllare le proprie finanze e ad accedere a servizi finanziari, «l’incertezza economica attuale, abbinata all’accelerazione della crescita dei tassi di interesse, ha influito notevolmente sull’andamento negativo dei mutui che chiudono il mese di luglio con un significativo -13,77%».Insomma, il settore dei mutui sta frenando. Troppi gli ostacoli all’orizzonte per i consumatori. Secondo l’indagine che Facile.it ha realizzato per la Verità, per chi cerca un prodotto a lunga scadenza, 25 anni, il tasso variabile è di gran lunga più conveniente oggi rispetto a un prodotto a rata fissa. Basti sapere, però, che – con questi chiari di luna – i tassi potrebbero salire ancora. Nel caso di un immobile da 180.000 euro finanziato al 70% con un prodotto variabile (126.000 la cifra finanziata), i valori oscillano dall’1,23% di Banca Carige all’1,63% del Banco Desio. Si tratta di una rata mensile che oscilla tra i 476 e i 500 euro. Quasi doppi i valori del tasso fisso, a parità di condizioni. In questo caso i valori variano tra il 2,59% offerto da Credit Agricole Italia (a patto però che si stipuli anche una polizza vita con lo stesso istituto) e il 3,35% offerto da Carige. In questo caso la differenza mensile può essere anche di 50 euro tra il prodotto più conveniente e quello più caro. Nel caso di importi finanziati più alti, ma che non superano il 50% del valore totale dell’immobile, la differenza tra fisso e variabile è ancora maggiore. Per una casa di 160.000 euro e un finanziamento da 70.000 euro in 15 anni il Taeg (tasso annuo effettivo globale) varia da 1,34% di Credit Agricole Italia a 1,6% di Intesa Sanpaolo. In questo caso la differenza tra il primo e l’ultimo in classifica è di circa 10 euro al mese. Ben più elevate le differenze per i prodotti a tasso fisso. Chi chiede 155.000 da restituire in 20 anni per una casa da 320.000 euro può arrivare ad avere una differenza dell’1% tra mutuo più conveniente e quello più salato. Credit Agricole Italia offre un tasso del 2,33% (793 euro al mese, ma con l’obbligo di sottoscrivere anche una polizza vita). Bper Banca, invece, offre un prodotto al 3,33% con rata mensile da 867 euro.
- Ridotta l’Irpef per i redditi fino a 50.000 euro, sgravi per i rinnovi contrattuali, aumentano bonus mamme e pensioni minime. La Commissione europea sta invece valutando la possibilità di aggiornare le aliquote fiscali sugli alcolici: nel mirino il vino.
- Mattarella: troppi squilibri nelle retribuzioni. Meloni replica: «Con noi salari reali tornati a salire».
Lo speciale contiene due articoli.
Sergio Spadaro e Fabio De Pasquale (Imagoeconomica)
La condanna in Appello per De Pasquale e Spadaro nel caso Eni-Nigeria deve spingere Nordio a rimuoverli. E la loro pretesa di una irresponsabile autonomia delle toghe è un manifesto per la riforma della giustizia.
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti (Imagoeconomica)
Il balzello certo è di 900 milioni. Il resto dipende se gli istituti accederanno all’incentivo.