2023-12-19
Euromannaia sul Musk «meloniano»: «Procedure d’infrazione contro X»
L’annuncio di Bruxelles subito dopo la partecipazione del magnate alla kermesse di Fdi.Elon Musk deve stare attento a chi incontra in Europa. Nei giorni scorsi si è permesso di incontrare due rospi che all’Europa non vanno giù: Matteo Salvini, in primis, Giorgia Meloni, in secundis. Com’è, come non è, con un tempismo da cambiale, o da cartella esattoriale, il signor Musk si è visto arrivare un avviso dall’Europa per infrazioni varie di X, cioè Twitter. In Europa si è costituito un gruppo di studio e lavoro per trovare spiegazioni al fatto che tutto ciò è un puro caso ma, visti i casini che di solito combinano, crediamo che Musk possa stare abbastanza tranquillo. Il tutto apparirà per ciò che è, la punizione a un signore, il signor X, per brutte frequentazioni di personaggi politici non graditi dalle parti di Bruxelles. D’altra parte, la campagna elettorale per le elezioni europee è ampiamente partita e per molti politici e funzionari, da quelle parti, la paura di perdere il seggiolone è tanta, come perdere il posto di lavoro. E la sola ipotesi di una forte affermazione di Meloni e compagni, italiani ed europei, li fa tremare come corde di violino. Qualcuno di loro si è fatto legare alla sedia perché il tremolio era ormai così intenso da farlo cadere ogni cinque minuti dalla medesima. Ma il cammino è lungo e, quindi, avremo da riparlarne in lungo e in largo, era tuttavia importante farne accenno in questa sede perché questo che è successo a Elon Musk è solo l’inizio di un’offensiva politica europea delle sinistre che vedono messo in discussione il loro ruolo guida in Europa per la prima volta e, quindi, colpiscono coloro che ritengono potenziali alleati delle destre. Questa volta è toccato a Elon Musk e la questione non è la maggiore o minore simpatia verso mister X, e neanche la condivisone o meno delle sue visioni futurologiche e spesso strampalate. È il fatto in sé che preoccupa. Del resto, La Verità non è da ieri che formula critiche, anche radicali, al cosiddetto Dsa (il Digital services act, che racchiude la normativa sui servizi digitali approvata come Regolamento Ue 2022/2065). Esso si applica a tutti i servizi intermediari di trasmissione o memorizzazione dell’informazione offerti ai destinatari situati nell’Unione europea (piattaforme digitali, motori di ricerca, hosting). Il Dsa è stato presentato con nobili scopi: migliorare la moderazione dei contenuti sulle piattaforme dei social media per affrontare preoccupazioni di vario tipo (sociali, educative, che riguardano i minori, pedagogiche e culturali) che, in effetti - soprattutto per i minori - rilevano un problema reale e anche di una certa urgenza. E fin qui tutto bene. I problemi cominciano quando il controllo si estende a contenuti culturali o politici tout court (vedi la vicenda di Trump). Allora il problema è dei limiti di questa vera e propria censura dove potrebbero giocare, ad esempio, un ruolo fondamentale la cultura gender, il movimento Lbtqia+ o il più generico ma fastidioso come la gastrite politically correct, potremmo trovarci nel caso, ad esempio, di una parola che il politically correct non tollera in contrasto - mettiamo in Italia - con l’Accademia della Crusca, santuario di tutti i vocabolari e della lingua italiana. Non stiamo parlando di qualcosa di astratto perché nell’ultimo anno abbiamo assistito al dibattito sulla legittimità o meno di alcune parole e su di esso si è trascorso un tempo tanto lungo quanto inutile. Sarà interessante vedere nello specifico le accuse rivolte a Elon Mulk. In quel caso l’Unione europea dovrà uscire allo scoperto, non potrà più barare e dovrà mettere le carte in tavola. Secondo me se ne vedranno delle belle ma, magari, mi sbaglio. Se, una volta scoperte le carte, quelle carte fossero quelle che pensiamo noi, allora ci troveremmo davanti a un problema fondamentale, non per l’informazione, ma per la democrazia. Infatti, essa si sostenta del dibattito, della diversità di opinioni, della controversia e quando, in qualche forma, appare all’orizzonte lo spettro di chi si assume il ruolo di decidere ciò che è legittimo e ciò che è illegittimo, ciò che è potabile e ciò che non è potabile, allora sono problemi seri.