2023-11-14
«A murder at the End of the World», la nuova serie mystery targata Disney+
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«A murder at the End of the World» (Disney+)
Gli episodi disponibili sulla piattaforma da martedì 14 novembre, raccontano un giallo intrigante, ben congegnato: uno show scritto con una cura tale da adombrare ogni peccatuccio buonista.A murder at the End of the World è il trionfo della cultura woke,. Ed è permeato del detestabile e capillare tentativo di caricare ogni cosa, ogni aspetto dell’agire umano di un significato politico. Pronomi, manifesti programmatici, dichiarazioni. Trasuda retorica, A murder at the End of the World. Eppure, se spogliato di questa sua adesione ai dettami di Hollywood, funziona. Funziona bene. La serie televisiva, disponibile su Disney+ da martedì 14 novembre, è un giallo intrigante, ben congegnato: uno show scritto con una cura tale da adombrare - e fortunatamente - ogni peccatuccio buonista.Darby Hart, protagonista interpretata da Emma Corrin, la «they/them», Diana in The Crown, è una hacker della Gen Z, una che - insieme al fidanzato - ha scritto un libro per documentare una propria indagine tardo-adolescenziale. Roba di serial killer e passioni quasi morbose. Roba che, però, le è valsa l’attenzione di un’eccentrica miliardaria, moglie di un ancor più eccentrico riccone. Andy Ronson, il volto di Clive Owen, è un magnate della tecnologia, prodigo di quegli inviti già visti in Glass Onion - Knives Out. Adora fare inviti, accogliere gente, pagare di tasca propria soggiorni e lussi. Così, quando la moglie gli comunica la propria venerazione per la giovane Hart, detective amatoriale, questi non esita ad annoverarla nel proprio gruppo di fortunati ospiti.Sono le porte dell’Islanda a spalancarsi, quelle di una magione immersa nel candore della neve. Darby Hart è una fra le tante, l’unica, però, ad operare come succedaneo di un poliziotto. Quando uno fra gli ospiti viene trovato morto, dunque, è lei ad indagare. O a provarci. Depistaggi, insinuazioni, paure. Darby Hart, eroina della Gen Z, chiamata in Islanda per discutere insieme a gente eccelsa di come salvaguardare il futuro dell’umanità, si troverà a fronteggiare cose immense. Personali e professionali. Cose che si muovono su uno sfondo a sua volta in movimento, quello della realtà extra-televisiva, di un mondo che si interroga sull’essenza di potenti e miliardari. Sono paladini tesi alla protezione dell’esistente o agenti acceleranti in un processo di disfatta e distruzione?.«Non vogliamo spaventare le persone dando loro un quadro fosco della scienza, ma vogliamo esplorare i problemi e i benefici intrinsechi alla tecnologia», ha spiegato il co-creatore della serie, Zal Batmanglij, raccontando come il lavoro sia stato finalizzato a creare un’ambientazione diversa da quella dei whodunnit tradizionali, qualcosa che permettesse di costruire il ritrovamento di in cadavere dietro «alle spalle di persone che si pensa vogliano investire sul futuro dell’uomo». «Ricordo di aver ricevuto le sceneggiature e di averle lette con avidità. Ho pensato che avesse alcuni dei migliori colpi di scena che avessi mai letto», il commento della Corrin.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)