2021-03-21
Cuciniamo insieme: muffin di Pasqua al formaggio
Le troverete denominate variamente: da torta al formaggio a pizza al formaggio, da crescia di Pasqua a torta di Pasqua che in Toscana, per esempio, è sia salata che dolce (quella dolce ha inevitabilmente i semini di finocchio).
Sono dei simil panettoni impastati con pecorino stagionato, pepe e lievitate e hanno al loro interno il pecorino più giovane che si fonde durante la cottura. La simbologia della pizza al formaggio è complessa: di fatto è la riunione di tutti i cibi "pasquali" dall'uovo, al formaggio che è simbolo del sacrificio, al pecorino messo nel mezzo che è simbolo del sepolcro e della resurrezione. Lo stesso colore giallo è indice di santità. Pensate che le donne cominciano a prepararle prima della settimana santa e vanno avanti fino al giovedì santo quando tutto cessa nell'attesa della colazione della domenica di Pasqua. Ebbene per rispettare questa tradizione, ma anche per renderla meno impegnativa, abbiamo pensato di proporre questi muffin al formaggio che sono amo' di pizza di formaggio, ma più facili e rapidi da fare. Sono gustosissimi: potete portarli come antipasti, per accompagnare un aperitivo, al posto del pane a pranzo oppure per una cena con i salumi. E ora in cucina.
Ingredienti (per 9/12 muffin a seconda della grandezza dei pirottini) - 170 grammi di farina 0, 3 uova, 35 grammi di burro di primo affioramento, 150 grammi di formaggi grattugiati (almeno Parmigiano Reggiano o Grana Padano e Pecorino), un cucchiaio di rosmarino tritato, 12 pomodori ciliegini, 100 grammi di latte, 12 cubettini di scamorza bianca, sale e pepe q.b.
Procedimento - Nella planetaria mettete la farina poi le uova, il latte, il burro, i formaggi grattugiati e impastate prima a velocità moderata poi velocità media per circa 10 minuti. Se non avete la planetaria mettete tutto in una capace ciotola e impastate servendovi di una spatola sino ad ottener un composto omogeneo. A questo punto aggiungete il rosmarino tritato, il sale, il pepe e 6 pomodori ciliegini tagliati a tocchetti. Amalgamate bene e fate riposare una decina di minuti. Nel frattempo sistemate i pirottini nello stampo da muffin (quello fatto con tante tazzine!) ricavate da una scamorza bianca 12 cubetti e dai 6 ciliegini rimasti 12 calottine (tagliandoli semplicemente a metà). Ora riempite uno per uno i pirottini a metà, affogateci dentro un cubetto di scamorza in ognuno, ricoprite con un altro po' d'impasto e decorate con un mezzo pomodorino. Andate in formo per circa 20 minuti a200° (se ventilato 201° se forno statico). Servite tiepidi.
Come fa divertire i bambini - Date loro il compito di sistemare i cubetti di scamorza e poi i pomodorini in ogni pirottino. Si sentiranno dei cuochi provetti!
Abbinamento - Un vino perfetto con questi muffin è lo Chardonnay: Provate con quelli di Franciacorta, di Toscana, di Sicilia, del'Umbria. In alternativa un Arneis piemontese. Serve un bianco comunque masticabile. Noi abbiamo esagerato con un rancese di altissimo lignaggio Corton-Charlemagne in Borgogna patria dello Chardonnay, ma è perché siamo aPasqua! E a Pasqua si è tutti più buoni, anche con i francesi.
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S'usa nell'Italia centrale, in una contaminazione umbro-etrusco-picena, celebrare la colazione di Pasqua come una vera e propria liturgia gastronomica. Ci sono tutti gli elementi della sacralità: il pane, che è il Cristo pane della vita, il vino, che è il suo sangue, le carni, che sono il sacrificio - dal salame alla coratella d'agnello - l'uovo, che ovviamente è simbolo di vita e di resurrezione e poi ci sono loro, le torte o le cresce salate al formaggio, che sono il vero pane della Pasqua. Le troverete denominate variamente: da torta al formaggio a pizza al formaggio, da crescia di Pasqua a torta di Pasqua che in Toscana, per esempio, è sia salata che dolce (quella dolce ha inevitabilmente i semini di finocchio). Sono dei simil panettoni impastati con pecorino stagionato, pepe e lievitate e hanno al loro interno il pecorino più giovane che si fonde durante la cottura. La simbologia della pizza al formaggio è complessa: di fatto è la riunione di tutti i cibi "pasquali" dall'uovo, al formaggio che è simbolo del sacrificio, al pecorino messo nel mezzo che è simbolo del sepolcro e della resurrezione. Lo stesso colore giallo è indice di santità. Pensate che le donne cominciano a prepararle prima della settimana santa e vanno avanti fino al giovedì santo quando tutto cessa nell'attesa della colazione della domenica di Pasqua. Ebbene per rispettare questa tradizione, ma anche per renderla meno impegnativa, abbiamo pensato di proporre questi muffin al formaggio che sono amo' di pizza di formaggio, ma più facili e rapidi da fare. Sono gustosissimi: potete portarli come antipasti, per accompagnare un aperitivo, al posto del pane a pranzo oppure per una cena con i salumi. E ora in cucina. Ingredienti (per 9/12 muffin a seconda della grandezza dei pirottini) - 170 grammi di farina 0, 3 uova, 35 grammi di burro di primo affioramento, 150 grammi di formaggi grattugiati (almeno Parmigiano Reggiano o Grana Padano e Pecorino), un cucchiaio di rosmarino tritato, 12 pomodori ciliegini, 100 grammi di latte, 12 cubettini di scamorza bianca, sale e pepe q.b. Procedimento - Nella planetaria mettete la farina poi le uova, il latte, il burro, i formaggi grattugiati e impastate prima a velocità moderata poi velocità media per circa 10 minuti. Se non avete la planetaria mettete tutto in una capace ciotola e impastate servendovi di una spatola sino ad ottener un composto omogeneo. A questo punto aggiungete il rosmarino tritato, il sale, il pepe e 6 pomodori ciliegini tagliati a tocchetti. Amalgamate bene e fate riposare una decina di minuti. Nel frattempo sistemate i pirottini nello stampo da muffin (quello fatto con tante tazzine!) ricavate da una scamorza bianca 12 cubetti e dai 6 ciliegini rimasti 12 calottine (tagliandoli semplicemente a metà). Ora riempite uno per uno i pirottini a metà, affogateci dentro un cubetto di scamorza in ognuno, ricoprite con un altro po' d'impasto e decorate con un mezzo pomodorino. Andate in formo per circa 20 minuti a200° (se ventilato 201° se forno statico). Servite tiepidi. Come fa divertire i bambini - Date loro il compito di sistemare i cubetti di scamorza e poi i pomodorini in ogni pirottino. Si sentiranno dei cuochi provetti! Abbinamento - Un vino perfetto con questi muffin è lo Chardonnay: Provate con quelli di Franciacorta, di Toscana, di Sicilia, del'Umbria. In alternativa un Arneis piemontese. Serve un bianco comunque masticabile. Noi abbiamo esagerato con un rancese di altissimo lignaggio Corton-Charlemagne in Borgogna patria dello Chardonnay, ma è perché siamo aPasqua! E a Pasqua si è tutti più buoni, anche con i francesi.
Gli abissi del Mar dei Caraibi lo hanno cullato per più di tre secoli, da quell’8 giugno del 1708, quando il galeone spagnolo «San José» sparì tra i flutti in pochi minuti.
Il suo relitto racchiude -secondo la storia e la cronaca- il più prezioso dei tesori in fondo al mare, tanto che negli anni il galeone si è meritato l’appellativo di «Sacro Graal dei relitti». Nel 2015, dopo decenni di ipotesi, leggende e tentativi di localizzazione partiti nel 1981, è stato individuato a circa 16 miglia nautiche (circa 30 km.) dalle coste colombiane di Cartagena ad una profondità di circa 600 metri. Nella sua stiva, oro argento e smeraldi che tre secoli fa il veliero da guerra e da trasporto avrebbe dovuto portare in Patria. Il tesoro, che ha generato una contesa tra Colombia e Spagna, ammonterebbe a svariati miliardi di dollari.
La fine del «San José» si inquadra storicamente durante la guerra di Successione spagnola, che vide fronteggiarsi Francia e Spagna da una parte e Inghilterra, Olanda e Austria dall’altra. Un conflitto per il predominio sul mondo, compreso il Nuovo continente da cui proveniva la ricchezza che aveva fatto della Spagna la più grande delle potenze. Il «San José» faceva parte di quell’Invencible Armada che dominò i mari per secoli, armato con 64 bocche da fuoco per una lunghezza dello scafo di circa 50 metri. Varato nel 1696, nel giugno del 1708 si trovava inquadrato nella «Flotta spagnola del tesoro» a Portobelo, odierna Panama. Dopo il carico di beni preziosi, avrebbe dovuto raggiungere Cuba dove una scorta francese l’attendeva per il viaggio di ritorno in Spagna, passando per Cartagena. Nello stesso periodo la flotta britannica preparò un’incursione nei Caraibi, con 4 navi da guerra al comando dell’ammiraglio Charles Wager. Si appostò alle isole Rosario, un piccolo arcipelago poco distanti dalle coste di Cartagena, coperte dalla penisola di Barù. Gli spagnoli durante le ricognizioni si accorsero della presenza del nemico, tuttavia avevano necessità di salpare dal porto di Cartagena per raggiungere rapidamente L’Avana a causa dell’avvicinarsi della stagione degli uragani. Così il comandante del «San José» José Fernandez de Santillàn decise di levare le ancore la mattina dell’8 giugno. Poco dopo la partenza le navi spagnole furono intercettate dai galeoni della Royal Navy a poca distanza da Barù, dove iniziò l’inseguimento. Il «San José» fu raggiunto dalla «Expedition», la nave ammiraglia dove si trovava il comandante della spedizione Wager. Seguì un cannoneggiamento ravvicinato dove gli inglesi ebbero la meglio sul galeone colmo di merce preziosa. Una cannonata colpì in pieno la santabarbara, la polveriera del galeone spagnolo che si incendiò venendo inghiottito dai flutti in pochi minuti. Solo una dozzina di marinai si salvarono, su un equipaggio di 600 uomini. L’ammiraglio britannico, la cui azione sarà ricordata come l’«Azione di Wager» non fu tuttavia in grado di recuperare il tesoro della nave nemica, che per tre secoli dormirà sul fondo del Mare dei Caraibi .
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Il Comune di Merano rappresentato dal sindaco Katharina Zeller ha reso omaggio ai particolari meriti letterari e culturali della poetessa, saggista e traduttrice Mary de Rachewiltz, conferendole la cittadinanza onoraria di Merano. La cerimonia si e' svolta al Pavillon des Fleurs alla presenza della centenaria, figlia di Ezra Pound.