2023-03-28
Mosca minaccia direttamente gli Usa. La Bce smonta le sanzioni sul petrolio
Messaggio forte dal Cremlino: «Abbiamo armi in grado di distruggere l’America». Cina fredda sulle atomiche in Bielorussia: «Servono sforzi per la pace». Francoforte rivela: l’export di greggio russo è rimasto invariato.Le minacce di Mosca si fanno sempre meno velate. Il messaggio questa volta arriva dritto a Washington: «La Russia è paziente e non intimidisce nessuno con il suo vantaggio militare. Tuttavia, possiede armi uniche avanzate in grado di distruggere qualsiasi nemico, inclusi gli Stati Uniti, qualora venisse minacciata la sua esistenza». Le parole sono state pronunciate del segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolay Patrushev e lasciano intendere che il Cremlino non ha nessuna intenzione di abbassare il livello dello scontro. «I Paesi dell’Occidente hanno compiuto sforzi titanici per isolare la Russia, ma questi tentativi non hanno avuto successo» ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov.Insomma Mosca va avanti per la sua strada, tanto che procederà con i piani di dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia indipendentemente dalla reazione dell’Occidente. «Senza dubbio, tale reazione non può influenzare i piani della Russia», ha assicurato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. E intanto il presidente russo Vladimir Putin e quello bielorusso Alexander Lukashenko si incontreranno il 6 aprile per presiedere una riunione del Consiglio supremo del cosiddetto Stato dell’Unione, cioè il patto di collaborazione tra i due Paesi.Non solo l’Occidente però, anche la Cina è intervenuta (criticamente) sul tema: «Nella situazione attuale», ha spiegato la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, «le parti coinvolte devono concentrarsi sugli sforzi diplomatici per una soluzione pacifica della crisi ucraina e spingere insieme per porre fine alle tensioni». Intanto in Ucraina continuano ad arrivare rifornimenti dall’Occidente. Consegnati i 18 carri armati Leopard 2 promessi dal governo federale tedesco. Arrivati anche circa 40 veicoli da combattimento della fanteria Marder. Negli ultimi due mesi, la Bundeswehr aveva addestrato i soldati ucraini in una rapida sessione sui complessi sistemi d’arma, e anche i tecnici sono stati portati in Germania e preparati dagli esperti di riparazione. Altri equipaggi ucraini sono invece stati addestrati in Gran Bretagna per utilizzare i potenti carri armati Challenger 2. Secondo i media del Regno Unito, i 14 tank saranno utilizzati nel corso di una offensiva di primavera dalle truppe ucraine contro quelle russe.Si lavora anche sul fronte della diplomazia e si moltiplicano gli incontri internazionali. Il presidente della commissione europea Ursula von der Leyen andrà in Cina insieme al presidente francese Emmanuel Macron, mentre oggi si aprirà il secondo vertice virtuale per la democrazia promosso da Joe Biden. Invitati 120 Paesi, tra cui l’Ucraina. L’Italia sarà rappresentata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Bisogna cambiare strategia perché finora le sanzioni non sono servite a molto. Adesso lo riconosce anche la Bce. I volumi dell’export di petrolio russo nel complesso, sono «in media rimasti praticamente invariati» rispetto ai livelli pre-embargo di novembre 2022. «Durante le prime settimane dopo il 5 dicembre 2022, le esportazioni russe di greggio trasportato via mare sono diminuite del 35% poiché i flussi verso l’Ue sono diminuiti drasticamente», ma poi «si sono riprese» grazie all’ulteriore «reindirizzamento» verso i Paesi che non sanzionano, e ora sono praticamente tornate come prima», spiega lo studio Bce.Ma la guerra di Putin si gioca su più fronti. Perché dentro i confini il leader del Cremlino continua a perdere consensi. I media ucraini hanno diffuso un audio in cui si sentirebbero parlare tra loro il produttore musicale russo Iosif Prigozhin e l’oligarca azero Farkhad Akhmedov. I due uomini discutono e criticano il presidente russo Vladimir Putin e i vertici del Cremlino: «No, Farkhad, non c’è dubbio che abbiano mandato a puttane il Paese» sembra dire Prigonzhin che aggiunge: «Hanno unito le forze: Igor Sechin, Sergei Lavrov e Viktor Zolotov. Stanno incolpando Shoigu per tutto. Lo stanno chiamando un pezzo di merda, ovviamente alle sue spalle». L’altro risponde: «Il problema non sono i fottuti soldi, ma la decenza». E Prigozhin conclude: «Fondamentalmente, ha seppellito la nazione russa». Su Putin pende un mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte penale dell’Aja per i crimini di guerra commessi. Crimini che, secondo il viceministro degli Esteri britannico, Tariq Ahmad, costituirebbero «solo la punta dell’iceberg perché ci sono luoghi ancora inaccessibili». Anche sul campo non c’è tregua. A Bakhmut «La situazione è costantemente difficile» ha detto Oleksandr Syrskyi, il comandante delle forze di terra ucraine. La città di Avdiivka nel Donbass, dopo tutti i bombardamenti degli ultimi giorni «è ormai un luogo post-apocalittico», riferiscono i militari ucraini e il suo ingresso a partire da ieri è vietato a volontari e giornalisti. Un attacco a Sloviansk ha provocato due morti e 29 feriti. Ma gli uomini scarseggiano, da un lato e dall’altro. Su un edificio a Nord-Est di Mosca è apparso un gigantesco annuncio di reclutamento per il gruppo Wagner. In questi giorni era girata l’indiscrezione secondo cui la milizia di mercenari avrebbe perso moltissimi uomini, notizia smentita dai vertici del gruppo. Il capo del gruppo militare starebbe reclutando nuovi combattenti in vista della controffensiva ucraina prevista a Bakhmut. Anche a Zaporizhzhia la situazione continua ad essere tesa. Anche ieri un missile russo ha colpito un edificio nella città che ospita la più grande centrale nucleare d’Europa. Il direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si sono incontrati in vista della visita fissata per domani alla centrale. Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica aveva già visitato l’impianto dal 31 agosto al 5 settembre. Grossi ha espresso a Zelensky la sua preoccupazione per il fatto che la situazione nella centrale nucleare «non sta migliorando» e ha sottolineato che la situazione rimane tesa a causa della militarizzazione dell’area circostante e del recente blackout dell’impianto. Non è la prima volta che ciò accade da quando le forze russe, lo scorso 5 ottobre, ne hanno preso il controllo.