2023-02-19
Montaruli lascia: ma sono innocente. Già aperta la corsa alla successione
Augusta Montaruli (Imagoeconomica)
La sottosegretaria si dimette dopo la condanna sui rimborsi: «Difendo le istituzioni».«Sono certa della mia innocenza, ho deciso di dimettermi per difendere le istituzioni». Augusta Montaruli, dopo la condanna definitiva a 1 anno e 6 mesi per l’ipotizzato uso improprio dei fondi dei gruppi del Consiglio regionale del Piemonte tra il 2010 e il 2014, si dimette da sottosegretario all’Università. Un attimo dopo annuncia di voler presentare un ricorso alla Corte di giustizia Europa: «Non ho causato alcun ammanco alle casse pubbliche».Da Fratelli d’Italia hanno apprezzato: «Non possiamo che rispettare la decisione generosa e spontanea. La aspettiamo attiva e determinata, sia nel gruppo parlamentare sia nel partito, perché continui ad essere punto costante e prezioso riferimento e a trasfondere quell’entusiasmo che le deriva da una disinteressata passione». Ma le manovre per la poltrona ancora calda da sottosegretario sono cominciate subito, con una girandola di telefonate tra i capicorrente: da Giovanni Donzelli a Francesco Lollobrigida, da Marcello Gemmato a Guido Crosetto e Adolfo Urso. Si sta cercando di capire come sostituire nel governo una pedina importante del partito, saltata per quelle contestazioni da poco più di 41.000, diventate da 25.000 nella condanna d’appello ora confermata. Si trattava del secondo processo d’appello per l’accusa di peculato, dopo un rinvio dalla Corte di cassazione con la precisa indicazione di rivedere gli importi delle ipotizzate irregolarità. Tra le spese portate a rimborso c’era il libro Sexeploration, una borsa Borbonese, accessori di Hermes, e oggettistica Swarovski. Ma anche uno studio sulla propria reputazione e un corso sull’uso dei social network. Il fuoco amico si è alzato poco dopo la diffusione della notizia sulla conferma della condanna. «Va fatta una valutazione», ha detto il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (Forza Italia), aggiungendo: «Si deve valutare se mette in imbarazzo il governo». Dopo aver lanciato la pietra, però, ha cercato una scappatoia: «È una decisione che deve prendere lei insieme al suo partito». Fonti di Fratelli d’Italia l’hanno subito rintuzzato: «Pensava di metterci in difficoltà con le sue provocazioni, invece ha preso uno schiaffo morale dalla Montaruli, la cui impronta gli manterrà la faccia ben più rossa di quanto rubiconda già sia. Che provocatorie insinuazioni vengano da un personaggio come Mulè, che di pregiudicati eccellenti nel suo partito ne vanta più di uno, è intollerabile». Subito dopo Mulè si è detto piccato per l’affronto che gli era stato mosso in modo anonimo. Ma proprio da Forza Italia, però, Maurizio Gasparri ha sottolineato: «L’uso politico della giustizia colpisce ancora. Trovo sorprendente la condanna ma, purtroppo, così vanno le cose in questo nostro Paese. Altro che commissione d’inchiesta, ci vorrebbe ben di più per impedire un uso discutibile degli strumenti giudiziari». Ed è cominciato il pressing delle opposizioni, dal Movimento 5 stelle fino al Partito democratico e alle associazioni di studenti universitari vicine ai dem. Ma Montaruli aveva già deciso. E ha spiazzato tutti.
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)