2021-02-28
Minniti torna in Libia. Con Leonardo
L'ex ministro dell'Interno si dimette da deputato dem per guidare la fondazione Med-or. Con l'obiettivo di accrescere il peso del nostro Paese nel Mediterraneo.A settembre del 2020 Marco Minniti, fino a ieri deputato del Partito democratico, già senatore, sottosegretario a vari governi e ministro dell'Interno, rilasciava un'intervista alla Stern. Titolo: «Il futuro dell'Europa passa dal Mediterraneo». Nel colloquio con i giornalisti tedeschi, Minniti parlava ampiamente della Libia, del problema migranti, del caso Grecia e pure delle modalità di approccio con Russia e Turchia. Appena pubblicata l'intervista era di per sé molto interessante - tanto più che Stern scelse una foto dell'ex deputato in tenuta operativa: t-shirt in posa plastica. Quasi da Volpe del deserto. Ora, alla luce degli eventi lo è ancor di più. Il primo riguarda l'insediamento del governo presieduto da Draghi. Il neo premier, nei secondi finali del suo discorso di fiducia, ha citato il Mediterraneo, proponendo l'Italia come Paese federatore lungo l'asse Est-Ovest e non più Nord-Sud, che è la direttiva che fino a oggi ha spaccato l'Europa. Con le parole di Mario Draghi si comprende ancor più che cosa intendesse Minniti pochi mesi fa. Se non bastasse a spiegarlo c'è la notizia vera e propria che oggi chiarisce la definizione di Minniti che abbiamo usato sopra: ex deputato. Il piddino ha dato dimissioni irrevocabili. Come ha riportato ieri Repubblica, è infatti diventato presidente di una fondazione nuova di zecca. Si tratta di Med-or, sigla che sta per Mediterraneo e Oriente. ll presidente dovrebbe essere affiancato da un general manager. Nell'organizzazione dovrebbero figurare anche personalità che per il loro standing e i contatti mantenuti a livello internazionale potranno far valere la loro esperienza. «Med-or vuole essere un soggetto nuovo nel suo genere, globale e collaborativo», si legge in una nota diffusa dalle agenzie. La fondazione, infatti, nasce per unire le competenze e le capacità dell'industria con il mondo accademico per lo sviluppo del partenariato geoeconomico e socioculturale con i Paesi del Mediterraneo allargato, dell'Africa Sub-sahariana, del Medio Oriente e dell'estremo Oriente con l'obiettivo di porre le basi per uno sviluppo sostenibile e integrato, nel rispetto delle specificità di ciascuno, legato a partnership strategiche di lungo periodo che, attraverso investimenti e sinergie industriali permetta all'Italia di esprimere il meglio delle proprie competenze. Non si può a questo punto non notare che le dimissioni irrevocabili di Minniti spiegano già di per sé l'importanza di questo progetto. Uno schema che un tempo avrebbe sviluppato l'Eni e che adesso è in capo a Leonardo. L'azienda, ora guidata da Alessandro Profumo, impegnato a quotare Drs, si candida così a essere qualcosa di più. La presenza stessa di Minniti riporta infatti alla mente la fondazione Icsa, guidata dallo stesso ex ministro dell'Interno e dall'ex presidente Francesco Cossiga. Icsa era un crogiuolo di menti atlantiche e atlantiste. Con tanti generali in servizio o in ausiliaria. Gente come Gad Lerner ieri ha criticato la scelta di Marco Minniti. «Ma come», ha scritto, «si dimette per andare a lavorare per un'azienda che fa armi e cyber security». Un post che dimostra quanto Lerner, in compagnia di firme di Avvenire e Roberto Saviano, faccia parte di quella sinistra che pare danneggiare il nostro Paese, e soprattutto non colga mai il perimetro delle cose, perdendo numerose occasioni di tacere. Lerner e gli altri pensano forse che Minniti vada a fare l'agente commerciale, confondendo la scelta dell'ex ministro con l'addio alla politica di Lapo Pistelli o di Pier Carlo Padoan. L'Italia si sta affacciando di nuovo alla Nato. La ministeriale presieduta da Lorenzo Guerini, la sua costanza sul tema e i successi riconosciuti ai nostri militari lo dimostrano. Per capirsi, quando gli Usa lasceranno l'Iraq la guida della missione dovrebbe passare sotto la bandiera tricolore. Serviva a questo punto anche una nuova sponda industriale e geopolitica. L'impressione è che Minniti continuerà a fare politica attiva. Soltanto fuori dal Parlamento.
Novità per i cittadini. Da questo mese stop al telemarketing da numero mobile, mentre il 30 novembre potrebbe arrivare lo stop a molti autovelox non conformi alle normative.
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Volodymyr Zelensky in piedi davanti a un sistema missilistico antiaereo Patriot durante la sua visita a un'area di addestramento militare in Germania dello scorso giugno (Ansa)