2022-07-08
I ministeri coprono l’uomo delle concessioni
Benetton: i decreti avallano le decisioni di chi ha gestito rimborsi e aumenti tariffari Aspi.Regali ai Benetton, vale tutto. Basta la coperta grigia e polverosa dei «decreti interministeriali» a coprire le responsabilità dei singoli servitori dello Stato che hanno gestito la pratica dei rimborsi e degli aumenti tariffari ai vecchi proprietari di Autostrade per l’Italia, i cui ex manager oggi sono sotto processo per strage colposa a Genova per la morte di 43 persone sotto le macerie del Ponte Morandi. «In via generale ricordo che la rete autostradale in concessione è gestita da operatori pubblici e privati sulla base di specifici atti convenzionali e i livelli tariffari applicati sulla rete autostradale in concessione sono definiti in aderenza alle disposizioni convenzionali e le variazioni tariffarie sono rese efficaci attraverso l’adozione di appositi decreti interministeriali da parte del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili e del ministro dell’Economia e delle finanze e non già mediante meri provvedimenti adottati dai dirigenti ministeriali». Va letta tutta d’un fiato la replica ufficiale dello Stato, a mezzo del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, contenuta in una risposta al Senato a un’interrogazione di Fdi sui ristori previsti per i concessionari autostradali. L’interrogazione dei senatori di Giorgia Meloni, primo firmatario il piemontese Lucio Malan, ricordava che «dal quotidiano La Verità del 20, 21 e 22 aprile 2022 si apprende che, per iniziativa del dirigente della direzione generale di Vigilanza sulle concessioni autostradali del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, dottor Morisco (Felice, ndr), ai titolari di concessioni autostradali è stato assicurato che riceveranno, attraverso un ulteriore incremento dei pedaggi, il ristoro integrale della differenza tra gli incassi netti registrati a partire dal marzo 2020 rispetto ai corrispondenti mesi del 2019, l’anno più ricco di sempre in questo settore». Il ministro ha continuato la difesa «collettiva» di Morisco l’inamovibile sostenendo che anche «le misure economiche dirette a mitigare gli effetti derivanti dall’emergenza sanitaria da Covid-19 sono determinate in stretta aderenza alla metodologia definita e comunicata dall’Autorità dei trasporti (Art), con nota del 15 luglio 2021 e applicabile a tutte le società concessionarie». Per nulla soddisfatto Malan, che commenta: «Di tante giravolte che ho visto, la risposta del ministro Giovannini alla mia interrogazione le batte tutte». «Per iniziativa di un dirigente del suo Ministero, preposto alla Direzione generale di vigilanza sulle concessioni autostradali», continua il senatore, «ci troviamo di fronte ad un ristoro integrale che rappresenta una macroscopica disparità di trattamento rispetto agli altri settori, atteso che Aspi ha subito una riduzione degli incassi rispetto al 2019 pari al 26,2% nel 2020 e al 7,4% nel 2021, ben sotto la soglia minima del 33% prevista dal decreto Ristori». Nomi e cifre precise contro superballe interministeriali.